Il Macintosh,
spesso abbreviato in Mac (ribattezzato in seguito Macintosh 128K per distinguerlo dai modelli
successivi)[1] è un personal
computer di Apple
Computer (oggi Apple Inc.).
Commercializzato dal 24 gennaio 1984 al 1º ottobre 1985, il Macintosh è il
capostipite dell'omonima famiglia di computer tuttora commercializzata.
La scelta del nome "Macintosh" è
attribuita a Jef Raskin,
l'esperto di interfacce di computer che ne sviluppò il progetto.[2]
Nascita del Mac
Il progetto vide la luce nel 1979,
quando Jef Raskin riuscì ad ottenere la direzione di Annie (poi rinominata Macintosh), una piccola divisione di
sviluppo interna alla Apple parallela a quella del Lisa. Raskin voleva
creare un computer piccolo ed economico, da vendere a 1000 dollari, con un
display da 5". Scelse di usare il poco costoso microprocessore Motorola 6809.[3] Nel 1980 Steve Jobs, che era da
poco stato cacciato dal Lisa, iniziò ad interessarsi al Macintosh. Fu lui a
costringere il team a passare al Motorola 68000,
microprocessore più potente rispetto a quello precedentemente usato, necessario
per poter supportare l'interfaccia
grafica vista allo Xerox PARC. Lo
scontro tra Raskin, che voleva un prodotto economico, e Jobs, che non voleva
che la qualità fosse subordinata al prezzo, era inevitabile. Nel 1981 l'allora CEO di Apple Michael Scott decise di risolvere la questione affidando la
divisione Macintosh a Jobs.[4] Una delle prime cose che fece fu quella di
ampliare il team (provò a convincere anche Steve
Wozniak, impiegato nella divisione Apple II,
a far parte del gruppo), che in breve si trasferì alle "Texaco
Towers", così chiamate perché vicine ad un distributore Texaco.[5] Durante la progettazione del Mac Jobs
lavorò molto per migliorarne il design, impegnandosi anche nei dettagli che in
pochi avrebbero notato, come i componenti interni.
La commercializzazione
Nella primavera del 1983 Jobs cominciò a pensare alla campagna di
marketing per il lancio del Mac. Il progetto fu affidato all'agenzia Chiat/Day, che
sviluppò uno spot di 60 secondi basato sullo slogan "Perché il 1984 non
sarà come 1984"[6], un chiaro
riferimento al romanzo di George
Orwell. Il filmato, girato da Ridley
Scott e diretto daLee Clow, era
incentrato sulla figura di una ragazza con la sagoma di un Macintosh disegnata
sulla maglietta, nell'intento di liberare l'umanità dal controllo del grande fratello. Nonostante l'ostilità del consiglio
di amministrazione Jobs, aiutato da Steve
Wozniak, riuscì a trasmettere lo spot all'inizio del terzo quarto
del XVIII Superbowl. Il
successo fu enorme, tanto che venne definito sia daAdvertising Age che da TV Guide,
come il miglior filmato pubblicitario di tutti i tempi.[7]
Il lancio ufficiale del Macintosh venne fissato per il
24 gennaio 1984, lo stesso
giorno dell'assemblea degli azionisti dell'azienda, all'auditorium Flint del De
Anza Community College. L'evento fu un successo, il primo di una lunga serie
che fino ad oggi ha accompagnato tutti i principali prodotti Apple.
Nonostante l'inizio molto promettente le vendite del
Mac crollarono nella seconda metà del 1986:
era un bel prodotto, ma aveva dei difetti non irrilevanti, come la mancanza di
una ventola per il raffreddamento o del disco
rigido.
Descrizione
Distribuito in un case di colore beige,
era fornito anche di una rientranza nella parte superiore del case, che poteva essere utilizzata come maniglia per il
trasporto del computer.
Il primo modello di Macintosh non era espandibile. Era
stato progettato come un dispositivo autosufficiente e completo, alla stregua
di un qualsiasi elettrodomestico,
come un aspirapolvere o un televisore. Era fornito di 128 KByte di memoria RAM, quando
lo standard erano 64 KByte, aveva quindi una memoria doppia rispetto agli altri
computer. Era dotato di connettori solo per collegare la tastiera, il mouse,
la stampante (inizialmente la ImageWriter, in
seguito si aggiunse anche la LaserWriter), il modem, il floppy
disk esterno e un altoparlante monofonico. Tutte le perifericheutilizzavano
connettori proprietari e diversi, il che impediva all'utente di inserire uno
spinotto in una presa errata, ma nello stesso tempo lo legava ai prodotti
Apple, almeno nella fase iniziale (accenni di questa strategia commerciale sono
ritrovabili anche in molti prodotti successivi).
Il computer comprendeva un alloggiamento (drive)
per floppy disk da 400 KByte e non supportava nessun hard disk. All'epoca
un singolo floppy disk era più che sufficiente per contenere l'interosistema operativo,
le applicazioni più comuni (all'inizio erano disponibili solo MacWrite e MacPaint, inclusi all'acquisto)
e i file creati dall'utente: il floppy veniva quindi usato come oggi si usa
l'hard disk principale dei PC. Il floppy disk da 400 KByte era considerato
molto capiente se paragonato ai 128 KByte che offrivano i floppy disk della
concorrenza. Molti utenti preferivano comunque bloccare la scrittura sul floppy
del sistema operativo e utilizzarne un secondo per i programmi e i dati; per
evitare i continui cambi di dischetto, molti acquistavano il drive esterno per
floppy disk prodotto da Apple (al costo di 495 dollari), in modo da avere a
disposizione due drive, uno per il floppy del sistema operativo e uno per
scrivere i dati utente.
L'unità "computer + monitor" originale
comprendeva un monitor monocromatico da 9 pollici in grado di mostrare immagini con una definizione di
72 punti per pollice;
questo tipo di monitor verrà utilizzato in molti modelli futuri. La tastiera
non era dotata di tastierino numerico separato e non aveva i tasti freccia
(trucco adottato da Steve Jobs per "obbligare" gli utenti a usare il
mouse) e ilmouse aveva un solo tasto. Il Macintosh non era
dotato di alcuna ventola di raffreddamento ed era quindi un computer molto
silenzioso. Steve Jobs era il principale sostenitore del computer
senza ventola, infatti i primi modelli di Macintosh ne erano sprovvisti. La
mancanza della ventola di raffreddamento però provocò danni a numerosi computer
e quando Jobs venne estromesso da Apple gli ingegneri finalmente poterono
inserire la ventola nei case in modo da ridurre i danneggiamenti ai computer
per surriscaldamento.
Il primo Macintosh risultò molto più venduto di Lisa ma non ebbe un enorme successo
commerciale: il prodotto era ben riuscito ma il mercato chiedeva ad Apple
qualcosa in più. La dirigenza di Apple Computer ne era conscia e infatti proseguì
sulla strada dei Macintosh, commercializzando in seguito il Macintosh 512Ke, che
ebbe un'accoglienza decisamente migliore da parte del pubblico.
Curiosità
Nella serie a fumetti Martin Mystère il protagonista utilizza un Macintosh 128K
per conservare i suoi appunti delle avventure vissute nei primi anni di
pubblicazione. Nei primi albi datati 1982 il computer era un modello generico
non specificato e, con molta ingenuità dovuta al fatto che all'epoca il
computer era un oggetto praticamente sconosciuto al grande pubblico, veniva
mostrato come funzionante con una sorta di compact-disc (molto al di là dal
venire commercializzati). Negli albi successivi l'autore Alfredo Castelli trasformò quel computer generico nel
Macintosh 128K e così venne mostrato per tutti gli anni 80 e parte degli anni
90, tanto da divenire una caratteristica fissa del personaggio. Nelle ristampe
dei primi albi TuttoMystère il computer generico viene ridisegnato sin dalla
prima avventura come un Macintosh 128K e viene fatto dire al protagonista (nel
1982) che la casa produttrice - non specificata - gliene aveva mandato uno in
omaggio per testarlo.