IN TUTTO IL MONDO IL PRIMO MAGGIO E' STATO UNA GIORNATA DI LOTTA CONTRO IL CAPITALISMO
Centodieci anni fa il Primo Maggio fu stabilito come giornata di solidarietà degli operai di tutti i paesi, come giornata di lotta rivoluzionaria del proletariato contro il capitale. Dal 1890 ad oggi ogni anno i lavoratori sono scesi in piazza, spesso in condizioni drammatiche e superando mille ostacoli. Più volte questa giornata è stata bagnata dal sangue degli operai colpiti dalla repressione borghese.
A distanza di oltre un secolo, la classe operaia, i lavoratori sfruttati, celebrano questa ricorrenza nelle situazione della crisi strutturale e permanente del sistema imperialista, che si manifesta con un attacco a fondo alle condizioni di vita della masse popolari ed i rumori di guerra. Dalla riduzione dei salari alla privatizzazione dei servizi, dalla precarizzazione del lavoro alle spedizioni di rapina che l' imperialismo invia in tutto il globo, fino alla riduzione ai minimi termini del diritto di sciopero e di organizzazione, l' aggressione borghese procede a tutto spiano.
Le manifestazioni del Primo Maggio di questi ultimi anni hanno assunto in diversi paesi un carattere di lotta aperta contro la reazione capitalista caratterizzandosi nello spirito della resistenza aperta alla offensiva capitalista. Milioni di lavoratori hanno protestato in ogni continente contro la globalizzazione.
Le varie iniziative hanno segnato un momento della ripresa rivoluzionaria delle masse lavoratrici che inevitabilmente si indirizzerà verso la lotta per l' abbattimento del regime dello sfruttamento e dell' oppressione e per l' instaurazione del socialismo in tutto il mondo.
Nel cuore dell' impero, gli U.S.A ., si sono tenute diverse manifestazioni (a New York, Chicago, Boston, Washington, New Orleans, Seattle, Philadelphia, Phoenix, Minneapolis, Olympia, in California, in Florida e perfino a Beverly Hills, tempio dei vampiri che sfruttano manodopera a livelli schiavistici).
In Canada , si sono svolte diverse manifestazioni sindacali incentrate alla lotta contro la povertà. A Montreal centinaia di giovani hanno protestato nei quartieri più ricchi della città. Molti i fermati dalla polizia.
A Parigi, in Francia , trentamila lavoratori di varie categorie hanno rivendicato i loro diritti dando vita ad ironiche manifestazioni davanti alla Borsa.
In Inghilterra , a Londra circa trentamila dimostranti anticapitalisti hanno occupato la piazza del Parlamento, dirigendo poi la protesta verso un Mc Donald's. In seguito agli scontri la polizia ha arrestato decine persone e sei manifestanti sono stati feriti, mentre Blair condannava le azioni violente di protesta. Anche a Manchester stesse azioni di protesta con arresti di giovani.
In Finlandia ed in Svezia , a Stoccolma, si sono svolte analoghe azioni di lotta e di protesta.
In Germania , a Berlino ed Amburgo, si sono verificati scontri ed incidenti con numerosi fermi (oltre 500) e feriti, tra il “corteo rivoluzionario” ed antifascista e la polizia.
Centomila manifestanti hanno riempito le strade di Vienna, in Austria , con slogan antifascisti ed antirazzisti. E' stato ricordato Omofuma, giovane nigeriano che chiedeva asilo politico, ucciso un anno fa dalla polizia.
In Spagna, a Bilbao nei Paesi Baschi, i lavoratori sono scesi in piazza con bandiere e slogan chiedendo le 35 ore e sicurezza nel lavoro.
In Italia, oltre alle manifestazioni di Torino e Bologna, più di cinquantamila lavoratori hanno sfilato per le vie della capitale, nel corteo contrapposto alla farsa organizzata dal vaticano e dai vertici sindacali, reclamando lavoro, sanatoria per gli immigrati, e protestando contro gli attacchi dei governi di "centrosinistra" al salario, alle pensioni e ai diritti sociali. Lo striscione d' apertura era dedicato a Jon, l' operaio rumeno bruciato dal padrone criminale sfruttatore. L'evento ha segnato il ritorno nel nostro paese alle tradizionali manifestazioni operaie, dopo anni di pagliacciate volute dallo stato (Rai) con la complicità dei riformisti volte a svuotare la festa del lavoratori di ogni contenuto di classe.
A Belgrado, in Serbia , circa diecimila dimostranti hanno partecipato ad una manifestazione indetta dai sindacati indipendenti.
In Croazia, dopo otto anni, decine di migliaia di lavoratori sono scesi in piazza per protestare contro la dilagante disoccupazione e un capitalismo selvaggio che ha prodotto rovine e tragedie.
In Russia centinaia di migliaia di lavoratori hanno partecipato alle manifestazioni svolte in tutte le principali città. A Mosca si sono tenuti due cortei: uno dei sindacati ufficiali, l'altro delle opposizioni. Molte le bandiere rosse e le immagini di Stalin.
A Istanbul e ad Ankara, in Turchia, decine di migliaia di lavoratori sono scesi in strada sfidando il regime fascista. La protesa è stata principalmente diretta contro il FMI, le privatizzazioni. e la guerra.
In Pakistan , dove il Primo Maggio è stato cancellato dal governo, diverse organizzazioni hanno manifestato lo stesso in tutto il paese, affrontando le forze di polizia e l' esercito. Molti lavoratori sono stati arrestati, ma la popolazione sta prendendo coscienza che l'attuale governo è uguale al precedente.
In Cambogia migliaia di operai tessili sono scesi in piazza ed hanno rivendicato paghe più alte e migliori condizioni di lavoro.
In Giappone hanno preso parte alle manifestazioni del Primo Maggio circa due milioni di lavoratori.
In Corea del Sud ci sono stati scontri fra gli studenti e la polizia che cercava di impedire che si unissero ad una manifestazione di operai.
Nelle Filippine , in Indonesia . India , la giovane classe operaia asiatica ha dato prova della sua enorme forza. A Sumatra (Indonesia) la polizia ha sparato su un corteo di studenti che chiedeva la liberazione di un compagno arrestato, uccidendo due giovani.
A Sidney e Melbourne in Australia si sono svolti raduni con canzoni e discorsi.
In tutto il continente sudamericano il Primo Maggio è stata una giornata di lotta contro il neoliberismo e le oligarchie corrotte asservite al dollaro.
A Cuba , nella città di Avana, si è tenuta una grande manifestazione in cui i lavoratori hanno rinnovato l' impegno di lotta contro l' imperialismo Usa
In Ecuador , diecimila lavoratori hanno marciato per le strade della capitale Quito urlando slogan contro il FMI e gli USA. La chiesa di San Francesco è stata occupata in segno di protesta.
Anche in Africa si è fatta sentire la voce del proletariato. In Angola , trentamila lavoratori hanno manifestato a Luanda, reclamando la fine della guerra e aumenti salariali.
In Mozambico , quindicimila lavoratori hanno partecipato ad una dimostrazione a Maputo. Gli slogan erano rivolti contro la disoccupazione galoppante dovuta alle privatizzazioni ed alla bancarotta, per l' aumento del salario minimo e per la tutela dei diritti degli operai.
In Guinea-Bissau , la manifestazione che doveva aver luogo è stata rinviata. Come hanno sottolineato alcuni esponenti del governo di quel paese appena uscito da una crisi politica-militare, nel prossimo futuro le relazioni sindacali potrebbero non essere più pacifiche.
Gli avvenimenti del Primo Maggio dimostrano che gli operai e gli sfruttati in tutto il mondo non sono disposti a farsi mettere il piede sul collo dai liberisti e dai riformisti. L' idea dell'assalto matura di nuovo nella coscienza degli operai che ormai sono più di un miliardo in tutto il mondo. Bisogna continuare con ancora più decisione nella via della lotta di classe, nella via della rivoluzione e della instaurazione della dittatura del proletariato.
Esistono tutte le condizioni elementari per realizzare l' unità di azione della classe operaia della classe operaia a livello mondiale. In ogni paese i lavoratori si trovano ad affrontare gli stessi problemi. L' offensiva padronale e statale, nonostante le differenze di interessi fra i briganti imperialisti, nonostante i tempi e le forme differenziate che assume, ha la medesima sostanza. Dunque la risposta del proletariato internazionale non può che essere unica.
La questione principale è quella di rafforzare la tendenza all' unità del proletariato internazionale trovando una piattaforma, un comune linguaggio politico che dia al movimento della classe operaia e dei popoli oppressi la possibilità di colpire con un solo colpo di maglio, concentrando le forze su quei settori della lotta contro l' imperialismo che si presentano come i più importanti.
Questa unità non potrà essere raggiunta senza una lotta tenace contro i nemici che si annidano nelle file del proletariato, in primo luogo i riformisti, che la ostacolano in tutti i modi dividendo le forze del proletariato e soggiogandolo al grande capitale.
Spetta in primo luogo ai marxisti-leninisti risolvere il grande compito che abbiamo davanti. Per questo dobbiamo adempiere sempre meglio alla funzione di direzione e di anello di congiunzione del proletariato rivoluzionario su scala internazionale. Ciò cambierà in modo radicale il corso degli avvenimenti politici in ogni paese, fortificherà la lotta che ogni sezione della classe operaia conduce contro i propri nemici.