Studio Eurispes per l'8 marzo: "Rischio di pericolosa involuzione"
Livelli bassi per l'occupazione femminile e la spesa sociale

Lavoro, famiglia, diritti e politica
In Italia le donne vanno indietro

 

 

ROMA - Otto marzo, festa delle donne. Ma a quanto pare le donne italiane hanno ben poco da festeggiare. Una ricerca Eurispes mette in fila una serie di dati che portano a un'unica conclusione: "Il ruolo e la condizione della donna oggi in Italia presenta il rischio di una pericolosa involuzione culturale, sociale ed economica", per usare le parole di Gian Maria Fara, presidente dell'istituto.

Che non si tratti di una visione allarmistica lo testimoniano i numeri. In particolare lo studio evidenzia che in Italia il tasso di occupazione delle donne è pari al 45,1% contro il 57,8% in Francia, il 60,2% in Germania e il 72,8% in Danimarca. Il 40% degli uomini ritiene che la cura della casa sia soprattutto compito delle donne. In materia di spesa pubblica per la famiglia, la casa e l'esclusione sociale il nostro Paese si colloca al penultimo posto della graduatoria europea con l'1,1% del Pil (la media Ue è del 3,4%).

Ma vediamo alcuni altri aspetti emersi dalla ricerca Eurispes.

Sì a convivenza, fecondazione e aborto. La maggioranza delle donne, il 67,1%, è favorevole alla convivenza. Percentuale che sale al 71,1% tra le donne dai 35 ai 44 anni e raggiunge il 96,2% tra le giovanissime. Anche per quanto riguarda il divorzio è maggiore la percentuale di donne favorevoli (66,7%) rispetto a quelle che si dichiarano contrarie. Oltre la metà delle donne, il 60,1%, è poi favorevole alla fecondazione assistita e il ricorso all'aborto è ritenuto legittimo soprattutto se esiste un pericolo per la madre (81,7%) e in caso di gravi malformazioni (74,6%).

 

Donne a dire messa. Il 48,1% delle donne si dichiara d'accordo con l'affermazione secondo cui le donne potrebbero dire messa. Il 45,1% è invece contrario. Una quota consistente, il 6,8%, non ha le idee chiare al riguardo.

Quote rosa. Il 54% degli italiani ritiene che le donne in politica siano discriminate e il 66,6% si dice favorevole alle "quote rosa" poiché ritiene che l'imposizione per legge sia l'unico modo di garantire una certa presenza femminile in politica.

Nonni e nipoti. Se il 68,2% degli italiani sostiene che il ruolo dell'uomo e il ruolo della donna all'interno della famiglia dovrebbero essere intercambiabili, la quota più alta di chi la pensa così si registra tra gli over65 (76,8%) mentre fra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni la percentuale scende al 59,3%.

Lavoro e famiglia. E' opinione diffusa (68,6%) che la donna, anche quando ha figli, non dovrebbe rinunciare al lavoro. Ma sull'affermazione secondo la quale il successo nel lavoro è più importante per l'uomo che per la donna gli italiani si dividono: il 51,8% è d'accordo, il 47,2% in disaccordo. Nonostante l'ingresso massiccio delle donne nel mercato del lavoro, dunque, resta diffusa la convinzione che il principale ambito di realizzazione femminile sia rappresentato dalla famiglia e dai figli.

Matrimonio. A pronunciare il fatidico sì si arriva più tardi: in sei anni l'età del primo matrimonio aumenta in modo quasi analogo per maschi e femmine (+1,7 e +1,6 anni). Non solo, crescono le unioni dove lei è più grande di lui: a oggi oltre il 30% delle coppie ha nell'uomo il coniuge più giovane.

(7 marzo 2006)