PERCHE' GLI USA VOGLIONO ATTACCARE L'IRAN

 

Volete capire perchè per gli Usa è così importante che il sistema mondo continui a basarsi sul petro-dollari? Volete capire perchè l'euro rappresenta l'asso nella manica dei Paesi europei per emanciparsi? Lo sapevate che dal 1973 tutti i paesi del mondo sono costretti a comprare il petrolio in dollari americani? Fu il presidente Nixon a volerlo. Quindi tutti i paesi che vogliono acquistare del petrolio debbono avere a disposizione dollari. Per avere a disposizione dollari americani bisogna vendere merci agli Usa, che in cambio ci forniscono appunto dollari. Ma se il dollaro può essere acquistato esclusivamente in dollari americani - e noi sappiamo che quasi tutti i Paesi al mondo hanno bisogno di petrolio - questo vuol dire che tutto il mondo deve vendere sul mercato americano. Cosa comporta questo meccanismo? Gli Stati Uniti sono il consumatore mondiale. Siccome tutti hanno bisogno di dollari, e tutti debbono vendere sul mercato americano per ottenerli, è necessario che i prodotti che si esportano negli Usa siano molto competitivi, che il loro costo sia il più basso possibile e la loro qualità la migliore possibile: c'è molta concorrenza sul mercato americano!

Che benefici comporta per gli Stati Uniti?

Il tasso d'inflazione negli Usa è più basso che in Europa, in Giappone e in generale negli altri Paesi. Infatti per vendere sul mercato statunitense bisogna che le proprie merci siano competitive. Per questo l'economia americana è più dinamica di quella europea. Ma non è tutto. Finora abbiamo parlato di benefici economici che l'utilizzo del petrodollaro comporta per gli Stati Uniti. Ma ci sono anche benefici di tipo finanziario, e si tratta di interessi di enorme portata. Qualora un Paese abbia accumulato un surplus di dollari può reinvestirli sollo dove il dollare è moneta corrente: la piazza finanziaria di Wall Street. Non è forse per questo che la piazza finanziaria di Wall Street è la più grande del mondo? Tutti hanno bisogno di dollari, tutti accumulano dollari, e non si può che reinvestirli a Wall Street...non sono mica stupidi gli americani. Gli ingentissimi flussi di capitali stranieri che affluiscono a Wall Street consentono agli Stati Uniti di compensare l'enorme deficit commerciale accumulato negli ultimi decenni.

Ma non c'è proprio nulla che possa interrompere il meccanismo generato dal petro-dollaro?

Ebbene, basterebbe che il dollaro non fosse più la sola divisa ad essere accettata dai Paesi esportatori di petrolio e gas naturale. Una moneta più appetibile del dollaro c'è ed è l'euro. L'euro è una moneta più stabile del dollaro. Per di più, la svalutazione della moneta americana cui assistiamo da alcuni anni fa si che per tutti i Paesi del mondo stia diventando sempre più scomodo accumulare dollari. Lo scambio dollari in cambio di merci di cui si è parlato prima  non sembra più tanto equo, dato che il valore della divisa americana è in costante calo.

L'Iraq è stato il primo Paese al mondo a commercializzare il proprio petrolio in euro, a partire dal 2000.Dopo che gli Stati Uniti hanno invaso l'Iraq, nel marzo 2003, i conti iracheni in euro sono stati subito riconvertiti in dollari e il petrolio è tornato ad essere venduto, guarda caso, soltanto nella valuta americana. Una volta che la vendita del petrolio in euro è stata interrotta Bush è apparso in TV a bordo di una portaerei, dichiarando che la missione era stata compiuta. Semplice: dopo l'invasione americana dell'Iraq nessun Paese al mondo può più comprare il petrolio iracheno in euro. La supremazia globale del dollaro è stata ancora una volta ristabilita. Ma c'è di più. Tutti gli "Stati canaglia" sono Stati che hanno manifestato un certo interesse per l'euro. Si tratta soprattutto di Paesi produttori di petrolio e gas naturale intenzionati a commercializzare le proprie risorse energetiche in euro anziché in dollari, come il Venezuela di Hugo Chavez e l'Iran degli ayatollah. Si tratta anche di Paesi intenzionati a boicottare il petrodollaro, che dichiarano di voler acquistare il petrolio esclusivamente in euro. L'euro è per questi Paesi una forma di ritorsione economica. La Corea del Nord fa parte di questa seconda categoria. In seguito all'accordo Schroeder-Putin del 2004 per commercializzare il gas naturale russo in euro vi è stato lo scandalo Khodorkovsky. Si paventa che gli Usa  avessero incominciato a sostenere economicamente l'oligarca russo perchè organizzasse un colpo di stato. Putin è riuscito a controllare la situazione....? Attualmente la Russia aspetta. Non sarebbe ragionevole cercare uno scontro diretto con gli Stati Uniti, per cui Putin preferisce attendere che sia l'Iran a commercializzare il proprio petrolio in euro, in maniera da lasciare che ad esporsi per primi siano gli iraniani. Non a caso, l'Iran ha affermato di voler commercializzare il proprio petrolio in euro come ritorsione politica nei confronti degli Usa. L'amministrazione Bush, con la propria politica aggressiva nei confronti dello Stato degli ayatollah, sta accelerando questo processo.

Non è strano che gli Stati Uniti abbiamo tanta fretta di attaccare l'Iran? Non è quanto meno curioso che la questione nucleare stia esplodendo all'improvviso? In fondo l'Iran potrà disporre di centrali nucleari e forse di armi nucleari solo fra 10-15 anni.

Nel marzo 2006 l'Iran intende aprire una nuova borsa del petrolio! La borsa si baserà su un meccanismo del commercio del petrolio in euro che, appunto, implicherà il pagamento del petrolio con l'euro invece che con il dollaro. In termini economici, ciò costituisce una ben più grave minaccia all'egemonia del dollaro rispetto a quella rappresentata dall'Iraq di Saddam Hussein. Infatti, chiunque desiderasse comprare o vendere il petrolio in euro potrebbe effettuare le transazioni finanziarie attraverso questa nuova borsa, raggirando così del tutto il dollaro statunitense. Attualmente le principali Borse del petrolio sono il NYMEX di New York e l'International Petroleum Exchange (IPE) di Londra. Sebbene si trovi a Londra, l'IPE è controllato dagli Stati Uniti. In entrambe le Borse le transazioni avvengono in petro-dollari. La Borsa del petrolio iraniana si propone come un'alternativa a queste Borse del petrolio. La commercializzazione del petrolio in euro rappresenta una prima fase  dello sganciamento dell'attuale sistema "dollaro-centrico". Successivamente altre valute potrebbero  essere accettate dai Paesi esportatori di petrolio e di gas naturale, come lo yen giapponese e lo yuan cinese. Il che vorrebbe dire un mondo multipolare. L'aggressività in politica estera dell'amministrazione Bush è volta a impedire che il petrolio sia commercializzato in euro. Si tratta di una guerra monetaria.

Per cui poniamoci una domanda: guerra contro il terrorismo internazionale o guerra contro l'euro?