La mattina del 9/05/2006, intorno alle ore 9:30, si è riunita a Pomigliano d'Arco, nella saletta sindacale, la Rsu del gruppo Avio per discutere di come effettuare il referendum relativo all'intesa che la stessa Rsu ha siglato tecnicamente il giorno 13/apr/2006. Da premettere che questa ipotesi presuppone un'organizzazione del lavoro su 17 turni, e quindi la settimana lavorativa si allunga fino al riconoscimento del sabato come giornata lavorativa, al pari delle giornate lavorative infrasettimanali. Naturalmente l'orario di lavoro settimanale rimane fermo sulle 40 ore poiché entra in gioco il tanto famoso riposo a scorrimento, che va a coincidere, a scalare o viceversa, con un giorno della settimana.

Da tener conto che questo accordo è definito dalla azienda come un accordo di sviluppo, destinato a fotografare la situazione attuale e ad organizzare, lì dove necessita, la turnistica sui carichi effettivi di lavoro. Ciò vuol dire che nei reparti in cui c'è un forte carico di lavoro, si procederà all'adozione di questa nuova turnistica ( 6 x 1, 6 x 2, 6 x 3 ), così come disciplinato dall'accordo. Lo stesso accordo prevede anche un'indennità relativa alla giornata del sabato pari a 15 euro che diventeranno 16 euro da gennaio 2007. E' prevista, nello stesso accordo, la possibilità da parte dei turnisti, cioè di coloro che lavorano sul primo, sul secondo e sul terzo turno, di fruire di permessi ad ore. Da specificare che questi ultimi erano previsti a gruppi di quattro ore solo per i lavoratori del turno centrale (8:00....16:30). C'è anche la facoltà di una verifica semestrale dell'accordo, che ha lo scopo di valutare lo stato dell'arte col passare del tempo. Dopo aver esplicato tutto ciò, voglio chiarire la mia posizione, che è in completo dissenso sia nel merito dell'accordo che nella metodologia dello stesso, ovvero considerando la realtà attuale dell'azienda a Pomigliano e ad Acerra. Di fatto, so benissimo che tale accordo non è assolutamente fatto per salvaguardare lo sviluppo dell'azienda e quindi dell'occupazione, ma esclusivamente ha lo scopo di proiettare l'azienda sul mercato. Tutto il gruppo Avio passerà a breve termine per le mani di un altro acquirente o per di più sarà quotato in borsa. Se ne consegue che l'accordo va nella stessa direzione di ciò che ho appena detto, ed è ancor più facile capire che l'intero gruppo sarà reso più appetibile agli occhi del mercato. Per quanto concerne il merito dell'accordo, devo precisare che il sistema di verifica semestrale non da nessuno potere contrattuale, per quanto mi riguarda alle RSU, anzi da mano libera all'azienda sugli orari di lavoro. Difatti  l'accordo doveva avere una valenza temporale per consentire tale ruolo e non a caso l'azienda, su proposta della Fiom di far cessare l'accordo in caso di Cassa Integrazione o di mobilità, ha mostrato il suo più completo diniego. Allora io ne devo dedurre che l'azienda potrà anche cessare di produrre, spero che mai succeda, con i 17 turni in corso e in tal modo decretare la fine della sua vita, ma soprattutto la fine di tante famiglie di lavoratori. Un'altra questione di merito è quella che attiene alla fruizione dei permessi ad ora retribuiti poichè nell'accordo vengono concessi in modo sperimentale nel rispetto dei limiti percentuali dettati dal contratto. Mi spiego meglio. In maniera sperimentale vuol dire che quando l'azienda avrà valutato una certa percentuale di assenteismo, perchè è quello che avverrà ed è per tale motivo che tali permessi erano stati non più fruiti dai lavoratori negli anni 90, provvederà a chiamare il sindacato per comunicargli che la situazione gli sta scappando di mano e che quindi bisogna porre un'argine. Perciò avrà, con tale accordo, solo un ruolo marginale, insomma un ruolo consultivo. Per quanto riguarda invece i limiti contrattuali vuol dire che facendo un esempio chi vuole andare via prima il sabato, l'azienda è tenuta a concedere un massimo di permessi perchè appunto deve rientrare in una percentuale. Per cui sicuramente qualcuno rimarrà scontento e non si farà altro che mettere in competizione lavoratore contro lavoratore per cercare vedere proprio questo beneficio. Ah!! Dimenticavo. L'accordo prevede anche l'assunzione, tra i precari presenti in fabbrica, di 25 lavoratori, tra cui 15 a tempo indeterminato e 10 a termine. Voglio precisare che se trattasi di un accordo di sviluppo, per quanto mi riguarda, non bisogna ragionare sui numeri, ma andava detto che tutti gli interinali andavano assunti, visto che lavorano ormai da anni, dimostrando così la loro effettiva utilità. In effetti ciò era stato chiesto dalla Fiom all'azienda, al tavolo delle trattative. Sicuramente non tutti e subito ma almeno si poteva fare un discorso di calendarizzazione, e quindi regolamentando nel tempo, e solo a tempo indeterminato, l'ingresso dei precari in azienda. Questo è in sintesi l'accordo.

Ritornando alla riunione di stamattina, la RSU ha deliberato a maggioranza che il referendum che si doveva eseguire e doveva essere consultivo, cioè bisognava presentare ai lavoratori un quesito mediante il quale si chiedeva la ratifica dell'accordo. Questo perchè qualche organizzazione, o meglio alcuni componenti di singole organizzazioni avevano manifestato l'esigenza di fare un referendum abrogativo. Ma poiché l'accordo per la Fiom non è da ritenersi tale, l'opzione del referendum abrogativo è stata bocciata a maggioranza dei presenti. Da precisare che però che la pratica della democrazia nei luoghi di lavoro, e quindi del referendum, la si usa per la terza volta, nel corso del tempo, e per la stessa materia, anche se ci sono stati tra una pratica e l'altra dei miglioramenti. L'ultimo referendum si è avuto nell'ottobre del 2005, dove appunto si invitavano i lavoratori ad esprimersi su un'ipotesi di accordo sull'organizzazione dell'orario di lavoro. Un'altra critica devo necessariamente sollevare perchè non è possibile che anche la democrazia deve essere inquinata. Devo pensare che la democrazia va invocata come una comodità quando porta i risultati aspettati? Fino a quando non esce dal referendum un risultato positivo, lo ripeto per tante volte? Mi rifiuto di crederlo ma questo è ciò che succede nelle fabbriche al giorno d'oggi. In questo caso lo strumento democratico lo si usa per svilire i lavoratori.

Questo è ciò che penso nel merito dell'accordo. Sul piano ideologico bisogna però, a mio avviso, dare delle precisazioni. La giornata del sabato deve essere libera per tutti i lavoratori ed il mercato non deve essere il centro su cui deve ruotare tutto il mondo del lavoro. Ma secondo il mio modesto parere, i lavoratori devono veramente trovare il protagonismo che è andato perso in questi anni, anche per politiche sindacali scorrette e mal curate, mettendo al centro i propri interessi e le proprie esigenze affinchè tutto ritorni a centralizzarsi intorno alla dignità dei lavoratori. Oggi come non mai deve crescere il processo di arricchimento delle nostre coscienze per impedire che il mondo del lavoro e perciò tutti i lavoratori siano uno strumento nelle mani del capitale per arricchire i loro profitti. Uno dei tanti modi per fare ciò è quello di capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non incorrendo invece il delegato di turno, o come nel caso di tutti noi cittadini, il politicante di turno, i quali non sempre hanno la volontà di essere l'avanguardia della classe operaia o dei cittadini. Riconosciamo a noi stessi il ruolo di agenti attivi delle politiche industriali e facciamo in modo di essere solidali con tutti coloro che manifestano un problema analogo al nostro, e magari un problema che potrebbe essere il nostro. Insomma incominciamo, noi lavoratori, a lottare per un futuro migliore.