Mentre le organizzazioni sindacali territoriali, assieme alle R.s.u., stavano portando a soluzione, anche con il contributo delle istituzioni locali, l'accordo che definiva i termini e i modi con cui doveva effettuarsi la Cassa Integrazione, l'azienda ha "deciso" di licenziare un delegato sindacale della Fiom. Con tale atto l'Avio ha dimostrato che non è interessata alla risoluzione dei problemi inerenti il futuro industriale dello stabilimento di Pomigliano, e soprattutto ha dimostrato di colpire il sindacato e i suoi rappresentanti, passando per l'intimidazione di tutta la classe lavoratrice.

E' stato messa in atto una grave provocazione nei confronti dei lavoratori!

Il delegato è stato oggetto di un complotto a suo danno, orchestrato in maniera tale da indurre la stessa azienda ad applicare il contratto nei casi in cui si verificano certe circostanze. A detta dell'azienda, infatti, il delegato ha colpito con violenza un altro lavoratore, e questo comporta una conseguenza disciplinare per una violazione contrattuale con la possibilità di attivare tutte le tutele previste dalla legge per verificarne la legittimità.

Nonostante il delegato si sia fatto complice di accordi capestri in capo ai lavoratori, è chiaro che si tratta di pura provocazione (17 turni e C.I.G.S.). E' chiaro che fino a quando il sindacato poteva servire all'azienda l'ha utilizzato per poi buttarlo via quando non gli serviva più. Il messaggio è chiaro: meglio un'azienda senza sindacato che un'azienda con un sindacato concertativo. Almeno quello è l'obiettivo o ideale a cui essa tende. Naturalmente tutto questo deve passare per il progressivo arretramento dei diritti conquistati.

Nel frattempo i lavoratori stanno presidiando notte e giorno gli ingressi dell'Avio con la costituzione di una tenda proprio di fronte l'ingresso. La tenda rappresenta il simbolo dell'ostinazione dei lavoratori che ogni giorno aumenta sempre più e che vuol essere vista anche come provocazione nei confronti di un'azienda che vuole primeggiare su tutto.

Nulla è da ritenersi acquisito e tutto deve essere vissuto come una conquista anche se questa non è giunta grazie a noi, ma lo spirito e il sacrificio di coloro che si sono battuti per i diritti di oggi deve essere presente nei nostri cuori e vivo nella nostra memoria. Oggi anche a noi tocca pretendere ciò che è legato ai nostri bisogni e alle nostre esigenze perchè cambiato è il panorama sociale ma uguali sono le lotte per rivendicare quanto a noi ci appartiene. Tutte le generazione dovrebbero essere legate da un filo comune, determinato appunto dalla memoria storica che ci aiuta quando non sappiamo cosa fare in certe situazioni.