Alla Segreteria Nazionale Fiom

Al Segretario Generale FIOM Gianni Rinaldini

A Giorgio Cremaschi

 

 

La R.S.U. della INNSE Inziative si è fatta promotrice di una raccolta di firme per sostenere il reintegro del compagno Iannacone al proprio ruolo di delegato sindacale.

È inammissibile e contro ogni logica di rappresentatività degli interessi operai, quello che è successo all’Avio.

Iannaccone aveva ed ha tutto il diritto di non voler firmare l’accordo sull’introduzione dei 17 turni all’Avio di Pomigliano, la Fiom sollevandolo dal suo incarico di delegato sindacale per non aver firmato tale accordo, ha di fatto messo in discussione il rapporto di rappresentatività che esiste tra delegati sindacali, operai e organizzazione sindacale, oltre a voler mettere il bavaglio ad ogni espressione di dissenso.

Gli operai a questo punto non hanno più diritto, attraverso i delegati, ad esprimere la propria contrarietà a certe scelte, quello che conta è soltanto la logica dell’organizzazione, o firmi gli accordi o sei fuori dal sindacato. Ma qui non si tratta più di organizzazione sindacale, si ci avvicina di più ad un partito settario o peggio ancora ad una caserma.

A nostro avviso questo è uno snaturamento delle caratteristiche di rappresentanza che devono regolare i rapporti sindacali, se andiamo avanti di questo passo c’è da chiedersi se ancora vale la pena che gli operai eleggano i loro rappresentanti, e di conseguenza, se queste “epurazioni” vengono giustificate dai gruppi dirigenti ci chiediamo come la Fiom possa ancora avere un ruolo di rappresentatività all’interno del movimento operaio.

Per queste ragioni chiediamo che il compagno Iannacone venga immediatamente riconfermato al proprio posto di delegato sindacale. Pensiamo che localmente qualche funzionario sindacale possa perdere il controllo della situazione, che voglia risolvere con metodi amministrativi le critiche e le scelte alternative, quello che invece non deve succedere è che un comportamento così inaudito venga avallato dal gruppo dirigente tramite una sorta di silenzio assenso.

Vi chiediamo di porre fine alla vicenda reintegrando Ianaccone nel suo ruolo facendogli pervenire le scuse di tutta l’organizzazione.

 

 

 Milano 8 ottobre 2006

 

Cordiali saluti

La RSU della INNSE.