Oggi alle ore 13:30, fuori i cancelli dell'Avio, è stato fatto un volantinaggio per sensibilizzare tutti i lavoratori sulla proposta di legge di iniziativa popolare che dovrà servire a disciplinare, sotto il profilo normativo, la rappresentanza nei luoghi di lavoro e i criteri di rappresentatività del sindacato tutto.
Questa iniziativa si è resa necessaria dopo l'ennesimo accordo separato siglato da una parte delle organizzazioni sindacali che stavolta, rispetto al passato, addirittura hanno firmato un accordo per la definizione di nuove regole contrattuali che detteranno il futuro di tutti i contratti di lavoro. Nuove regole quindi per la disciplina delle condizioni dei lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro. Mentre in passato si sono rinnovati contratti aziendali predisponendo deroghe in peggio al contratto nazionale, oggi ci si è spinti oltre perchè si sono poste quelle stesse deroghe come presupposti di quel contenitore che dovrà contenere proprio le nuove regole contrattuali con la pratica degli accordi separati, mettendo in discussione lo stesso contratto nazionale che per difenderlo, a detta delle medesime organizzazioni sindacali che hanno siglato l'accordo separato, hanno deciso di riscrivere l'intera parte normativa del contratto nazionale.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare si intende disciplinare la rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro e la rappresentatività delle organizzazioni sindacali nonchè l'istituzione di un referendum per l'efficacia dei contratti collettivi di lavoro. In effetti è impensabile che qualche organizzazione sindacale possa firmare accordi senza tener conto del legame fra la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e il diritto a prendere parte alla negoziazione di qualunque tipo, sia essa nazionale, aziendale o territoriale. Mediante questa legge viene chiesto di definire un sistema per la certificazione della rappresentatività sindacale, a livello nazionale e territoriale, dato dalla percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle Rsu e dal numero degli iscritti che versano regolari contributi. Ancor più grave è il fatto che simili accordi non vengono avallati dai reali protagonisti degli stessi che sono appunto i lavoratori. Infatti in assenza di regole democratiche, chi determina la validità di un contratto collettivo è nei fatti il mondo dell'impresa, estendendone l'applicazione a tutti i lavoratori attraverso la pratica degli accordi separati. Con tale legge si vuole appunto affermare che la validità e l'efficacia di un contratto che di fatto viene applicato a tutti, è tale se firmato da sindacati veramente rappresentativi e se approvato, attraverso l'istituto del referendum, dalle lavoratrici e dai lavoratori, le cui norme di simili contratti devono a loro applicarsi.
Fermiamo la pratica degli accordi separati! Determiniamo le condizioni per votare quelle che sono e saranno le nostre condizioni di lavoro nelle imprese. Non lasciamo che simili decisioni prese dai nostri rappresentanti sindacali ci vengano calate dall'alto senza alcuna partecipazione da parte nostra. E' necessario, è obbligatorio attivare un percorso che dal basso porti alla definizione di accordi che ci riguardano, a cominciare dai contratti nazionali. Consentiamo che questa proposta di legge arrivi in Parlamento, dopodiché impegniamoci a costruirne i contenuti attraverso la nostra voce, supportata dalle mobilitazione che metteremo in campo per rendere ancora più chiaro chi sono i veri protagonisti del futuro di questo paese.