La violenza contro le donne commessa dal partner, marito, fidanzato o padre è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44 anni, ancora prima del cancro, incidenti stradali e  guerra. E' quanto emerge da un'indagine del Consiglio d'Europa resa pubblica nei giorni scorsi.

La violenza contro le donne ha molte facce e molti tentacoli che non sempre, per fortuna, conducono alla morte. Secondo uno studio basato su 50 ricerche svolte in tutto il mondo, almeno una donna su tre nella vita è stata picchiata, costretta a rapporti sessuali o ha subito altri tipi di abuso.

La violenza contro le donne è una piaga globale che continua ad uccidere, torturare e mutilate, sia fisicamente che psicologicamente; nonostante esista in tutti i paesi, attraversi tutte le culture, le classi, i livelli d'istruzione, di reddito e tutte le fasce di età è purtroppo un fenomeno ancora poco denunciato e/o documentato.

Molte donne non hanno la consapevolezza di essere vittime di un abuso, altre non denunciano per paura perché minacciate, per proteggere e difendere se stesse e i propri figli, per la frustrazione e l'umiliazione di essere picchiate, abusate proprio dalla persona con cui hanno pensato di avere un rapporto d'amore.

La politica, l'opinione pubblica, è sorda se non compiacente. Si allarma e scandalizza solo quando a commettere gli abusi sono gli "altri": i nomadi, gli immigrati. Allora si invocano misure repressive contro gli stranieri irregolari, si inneggia a misure cruente come la castrazione fisica o chimica.

Ma la violenza alle donne non è una questione di ordine pubblico, è un problema storico e culturale. E' la manifestazione di  una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna, che ha portato al dominio dell'uno e all'oppressione dell'altra.

Per queste ragioni la violenza, in particolare quella domestica, è ancor oggi un fenomeno molto sommerso, nascosto, occultato.

Come Marcia Mondiale delle Donne il 25 novembre 2005è stata una giornata mondiale contro la violenza alle donne, una giornata di massima visibilità e di attenzione su questa tematica e perciò si è invitato tutte e tutti ad appendere alle proprie finestre un lenzuolo con su scritto: 25 novembre 2005 giornata internazionale contro la violenza alle donne.

Con questo gesto si è voluto anche lanciare un messaggio di solidarietà e di vicinanza a tutte le donne vittime di abusi, silenti e non, vicine e lontane e  mostrare che non sono sole e che insieme si può dire basta alla violenza contro le donne.