Contro la FIAT e tutti i padroni

 

SOLIDARITA’ PROLETARIA AGLI 8 COMPAGNI LICENZIATI

DALL’ALFA DI POMIGLIANO E A TUTTI I COMPAGNI COLPITI

DALLA REPRESSIONE PADRONALE

 

 

Per essersi opposti  al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, ad un contratto nazionale che concede mano libera alle aziende aumentando la flessibilità, la precarietà,  i sabati lavorativi e introducendo l’apprendistato fino a 42 mesi, 8 lavoratori sono stati licenziati dalla FIAT con la complicità di CGIL-CISL-UIL.

 

Per i padroni e i loro servi rompere con la lotta di classe i pacifici equilibri della concertazione è un crimine gravissimo. I lavoratori che lottano per i loro interessi sono considerati “provocatori” che mettono in discussione l’accumulazione dei profitti e la cosa è ancor più grave  se la contestazione nasce dalle fabbriche stesse e  sono direttamente gli operai che mettono in discussione con le lotte lo sfruttamento.

La FIAT vuole avere mano libera per imporre “democraticamente” le sue leggi e le sue regole e non può tollerare che l’esempio dell’Alfa di Pomigliano – dove gli operai hanno bocciato il contratto - si propaghi e diventi un esempio per altri, pena la perdita dei profitti.

 

Espellere dalle fabbriche gli operai che si mettono alla testa delle lotte contro i padroni,  è da sempre l’obiettivo dei padroni e dei sindacati collaborazionisti.

Il sistema di sfruttamento capitalistico, con le sue leggi a tutela della proprietà privata dei mezzi di produzione, cioè del capitale, li aiuta: la democrazia borghese, tante volte invocata a sproposito da molti, dentro e fuori le fabbriche, è sempre funzionale ai padroni. E una “democrazia” che legittima la sottomissione degli sfruttati agli sfruttatori è da sempre uno strumento del capitale contro il lavoro salariato, che i lavoratori in lotta per la loro emancipazione si troveranno sempre contro, ieri, oggi e domani.

 

 

Operai, lavoratori, compagni: ecco cosa contiamo nella democrazia borghese!

Solo con l’unità e la solidarietà di tutti i lavoratori è possibile battere la repressione padronale.

Compagni licenziati di Pomigliano, siamo al vostro fianco perché la vostra lotta è la nostra.

 

 

 

 

L’assemblea del costituendo Coordinamento dei lavoratori comunisti”, riuniti al Dopolavoro ferroviario di Milano l’11 marzo 2006, composta da operai, lavoratori e delegati delle seguenti realtà: Milano, Genova, Savona, Torino, Venezia, Vicenza, Parma, Firenze, Roma, Napoli.

 

 

Per contatti: michele.mi@inwind.it

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