NAPOLI BONSAI CLUB (Antonio Acampora)

     

l'altea fiorita
sul ciglio della strada:il pasto
del mio cavallo

Mtsuo Bashò (1644-1694)

 

Akadama


La terra argillosa a grumi : svolge molte funzioni , una di queste è la quantità di nutrimento che dà alla pianta : è composta da particelle piccole di sostanze minerarie chiamate colloidi che sono silicati di alluminio idrato che agiscono chimicamente al cambiare della temperatura. Questo significa che nella struttura granulare avviene una scissione e vengono rilasciati le parti nutritive che saranno utilizzate dalla pianta, quali idrogeno ,sodio, potassio, magnesio, ecc.. Inoltre assicura una eccellente ritenuta d’acqua. Quindi una argilla ottimale dovrebbe avere un pH neutro o leggermente acido, ideale per la maggior parte delle specie ; avere grani molto solidi e resistenti alla pressione, ed al tempo senza disfarsi. Essa dovrebbe essere porosa e avere una alta capacità di interscambio di ioni, cioè la capacità delle particelle del terreno di trattenere e poi liberare le sostanze nutritive. Una argilla del genere in Italia non esiste , ma è presente in Giappone (zona pianura Kanto, dove c'e' Tokyo) ed è l’Akadama. Il colore di questo terriccio (AKA significa rosso) e' dato dalla presenza elevata di ossido di ferro, favorisce lo sviluppo delle radici capillari e di conseguenza favorisce una ramificazione sottile. KanumaKanuma: Questo terriccio originario del Giappone, della periferia di Tokyo provincia Saitama e' di colore giallo, chiaro, molto leggero e mantiene bene l'umidità  permettendo un buon passaggio d'aria, garantisce inoltre un buon drenaggio. Siccome e' un terriccio acido (PH circa 5) si adatta particolarmente alle azalee o per lo sviluppo delle talee. E' molto fragile perché molto poroso, non lasciare gelare. Mizugoke (sfagno) Si usa per mantenere l'umidità' del terriccio. La sua lunghezza media e' 10 - 18 cm. Normalmente si usa con kanuma per le azalee.
Torba: è un prodotto delle torbiere, paludi dove le piante , per mancanza di aria muoiono e si decompongono, la sua caratteristica specifica è l’acidità , che la rende molto resistente alla decomposizione batteriologica. Le torbe, pur essendo fondamentali in un suolo naturale, non sono particolarmente interessanti nella coltivazione bonsai, per la loro rapida degenerazione nel vaso, in seguito agli sbalzi idrici e termici. Sono stati usati in passato per i bonsai che erano coltivati in ambienti molto ombreggiati, ma il loro uso oggigiorno non è più interessante per i bonsai di alta qualità. I materiali organici hanno una forte ritenzione idrica ed un'elevatissima fertilità (a parte le torbe), con conseguenti rischi di marciume radicale; inoltre essendo molto fini, ostruiscono il drenaggio ed impediscono il discorso delle granulometrie.
Terricci di foglie ed humus di lombrico: possono avere un uso corretto ancora oggi per alcuni casi particolari.(Humus : sostanza organica in decomposizione del suolo . Essa corregge i difetti del terreno quali: indurimento del terreno , difficoltà di asciugamento, sviluppo radicale ridotto, minore assorbimento d’acqua e di elementi nutritivi . Sfagno (Mizugoke)Ad opera dei microrganismi rifornisce gradualmente la soluzione circolante e le radici di macroelementi e microelementi. In definitiva l’humus diviene il regolatore dell’alimentazione minerale delle piante. L’aggiunta di humus di lombrico di buona qualità , nel substrato ne migliora le caratteristiche e vi introduce la vita biologica, sotto forma di batteri e funghi utili , enzimi ecc... La flora batterica " buona” dell’humus , esplica una azione quasi antibiotica, creando una specie di barriera biologica all’ingresso dei batteri "cattivi”. L'humus di lombrico è il materiale organico più interessante, da miscelare con l'akadama ove necessario, per la sua capacità drenante, rara qualità fra i terricci organici ) Ad esempio per i Meli bonsai si può inserire un 10% di humus nell'akadama, per sostenere le fruttificazioni. Anche nel caso dei Ficus, un 20% di materiale organico nell'akadama, può migliorare la capacità di sopravvivenza in appartamento. È da ricordare che miscelando terriccio organico all'akadama, si diminuisce notevolmente la sua capacità di far radicare (le torbe, anche le migliori come quelle d'Irlanda, non sono indicate per i bonsai per la loro difficile capacità di reidratazione una volta asciugate).
I migliori terricci di foglie sono quelli derivati dal bosco di Faggi e dal bosco misto (Querce, Carpini, Olmi, ecc.) di pianura.
Un buon terriccio lo si ottiene mescolando in differenti proporzioni queste sostanze . Con una serie di setacci si vagliano queste sostanze, allontanandone la parte polverulenta che renderebbe il terriccio troppo compatto. Quindi conviene utilizzare tre differenti setacci . Il materiale che non passa dal primo setaccio (5 mm) è troppo grosso, è può essere usato solo come drenaggio, il terriccio che non passa attraverso le maglie di 3 mm viene utilizzato con il resto che rimane all’interno dell’ultimo setaccio , il resto va scartato.
Substrato secondo la specie
E’ importante ricordare che le proporzioni dei componenti del terriccio possono variare in base alle situazioni climatiche , ad esempio un esemplare posto in Akadamaakadama pura nelle nostre regioni meridionali calde e asciutte richiederebbe continue innaffiature , con il rischio di subire un colpo di secco. In queste zone è preferibile mescolare , una percentuale di materiale organico, che aumenta la ritenzione di umidità del substrato. Al contrario , in zone a clima umido con piogge tutto l’anno, è indispensabile un drenaggio ottimale, per scongiurare asfissia o marciume delle radici . In questo caso si consiglia di aumentare la proporzione di sabbia ,o pozzolana oppure usare una granulometria maggiore .Il composto migliore, è quello che consente alla pianta di crescere sana e vigorosa, considerando le condizioni climatiche , la posizione, la disponibilità del coltivatore ad intervenire per rispondere alle necessità della pianta . E’ bene preparare un miscuglio tale per cui ,nel pieno dell’estate, possa bastare mediamente una innaffiatura al giorno.
Ogni bonsaista ha sviluppato con il tempo e l'esperienza una sua miscela specifica per i vari tipi di piante. Sarebbe perciò utile che ognuno trovasse, sperimentando, una miscela personale ed ottimale per la propria pianta. Per fare ciò ci si può aiutare seguendo la tabella indicativa delle percentuali sotto descritta:

Vedi Tabella : Miscela del terriccio(indicativo)

 Terriccio

Termini giapponesi del terricio