
a cura di
Chiara Padrini
articolo tratto da "Bonsai Arte e Natura"
Prima di parlare di come un Suiseki viene classificato sia in base alla forma sia per le suggestioni che suscita, si
deve prendere in esame un altro fattore molto importante: il colore.
IRO - Colore
I suiseki che rappresentano paesaggi devono avere colori che si trovino sovente negli scenari
naturali,cioè tinte dalle tonalità smorzate, in particolar modo il nero, il grigio, il verde, il blu il porpora. La patina è è
una qualità assai apprezzata e per ottenerla molti collezionisti lavano le pietre ogni giorno e più volte, ponendoli poi in
luoghi ombrosi. Una sensazione d'invecchiamento viene data, soprattutto durante
le mostre, spruzzando le pietre con
acqua, così da far maggiormente risaltare i colori tenui. Altri
collezionisti, per ottenere lo stesso effetto, toccano frequentemente i loro suiseki, in modo che il grasso delle mani passi sulla superficie del sasso.
Le pietre dai colori brillanti sono le sole che possono essere lucidate. Il colore è un elemento importante per
contribuire a creare quella capacità di suggestione così ricercata in un suiseki.
Perciņ il bianco o i cristalli non vengono tenuti in considerazione. Nel primo caso si ritiene che questo colore sia privo di senso di profondità, mentre i
cristalli possono distrarre dall'osservazione della pietra. Sono invece molto apprezzati i suiseki che racchiudono
insieme più colori.
CLASSIFICAZIONE
KATACHI - Forma
La forma di un suiseki è l'elemento fondamentale per la sua classificazione. In base al paesaggio o all'immagine che
suggerisce viene inserito in una delle seguenti categorie:
YAMAGATA
La maggior parte dei suiseki appartiene a questa classica categoria che si divide in due
sottogruppi:
- Montagna lontana (Toyama-ishi) (Foto 1). Questa pietra puņ essere esposta con ogni tipo di Bonsai. La superficie è
relativamente poco frastagliata, i contorni sono dolci tali da suggerire un monte visto da lontano. I picchi sono da
preferire non in centro, ma racchiusi in un triangolo scaleno.
foto 2.
- Montagna vicina (Kinzan-seki) (Foto 2). In questo caso la sensazione di essere ai piedi di un monte deve essere
evidente. La pareti sono ripide, con gole o frane, le cime torreggiano e i contorni diventano aspri.
In un suiseki di montagna lontana dalle proporzioni ideali, la cima più alta si trova in un punto
posto a circa 1/3 della base, partendo da un lato Il profilo è racchiuso in un triangolo scaleno. La pietra curva
verso l'interno dando all'osservatore la sensazione di entrare nella scena. L'altezza ideale della cima è circa
1/4 della larghezza del fronte, mentre la profondità è tra i 2/5 e i 3/5 della larghezza. Una pietra montagna
puņ
contenere un lago.
DAN-SEKI
E' un suiseki che suggerisce terrazze scavate da un fiume o da un oceano. Si compone di 2 o più piattaforme orizzontali. Quella più alta, in
caso ideale, è circa 1/4 della larghezza (Foto 3).
Foto 3.
DOHA-SEKI
(Foto 4).
Questa pietra suggerisce,nelle sue linee curve, morbide colline o un ampio piano con delle montagne distanti all'orizzonte. Le
misure ideali
della montagna, anche per questo suiseki, sono circa di l/4 la larghezza totale
foto 4.
TAKI-ISHI
Foto 5.
Pietra cascata. In questa categoria il suiseki puņ assumere varie forme. La caratteristica costante è data dalle striature verticali che
suggeriscono una cascata, sia bagnata che asciutta. In altre parole, le strisce non devono essere necessariamente bianche, il che
significherebbe acqua che cade.
TAMARI-ISHI

(Foto 6).
Pietro lago. Ciņ che distingue questo suiseki è una depressione che puņ essere riempita d'acqua per rappresentare una lago o una pozza
Questa depressione dovrebbe coprire una superficie significativa della pietra. Un Tamari-ishi è un appropriato complemento nell'esporre
Bonsai
a stile Bunjin, Kengai (cascata) e Fukinagashi (ventoso)
IWAGATA
Pietra roccia. Questi suiseki non hanno picchi e perciņ non assomigliano a montagne.
Anche in questa categoria si hanno due sottogruppi
distinguibili da queste caratteristiche
- Rocce viste dalla spiaggia. Devono venire esposte su un suiban riempito con acqua sia con sabbia bianca. Sono buoni compagni per i
Bonsai a cascata o ventosi.
-Rocce provenienti da montagne,staccatesi da ghiacciai o da piene di fiumi. Vengono mostrati in un
suiban, su sabbia comune.
DOKUTSU

(Foto 7).Pietra grotta -caverna. La cavità che raffigura una caverna deve essere la caratteristica preminente
SHIMAGATA
Pietra isola. A volte è difficile distinguere questa categoria da quella dei suiseki montagna
(Yamagata). Forse la
differente classificazione dipende dalle personali esperienze nell'osservare scenari reali. Questo tipo di suiseki viene
esposto solo su suiban.
AMAYADORI
Foto 8.
Pietra riparo dalla pioggia. La caratteristica dominante è data da una parte sovrastante della pietra che suggerisce un
luogo dove una persona puņ ripararsi in caso d'improvviso acquazzone (Foto 8).
Va comunque precisato che le proporzioni ideali citate sono solo indicative. La cosa più
importante di un suiseki è la capacità di suscitare nell'osservatore uno stato d'animo simile a quello che si pu_
provare davanti a un meraviglioso scenario naturale. Fin qui abbiamo detto delle pietre che suggeriscono paesaggi
naturali. Ci sono molte altre categorie di pietre che si possono ammirare nelle esposizioni. E' uso, generalmente,
esporre questi suiseki in un'area separata. Appartengono a una prima tipologia i
KEISHO-SEKI che rappresentano:
animali, uccelli, pesci, esser umani, oggetti fatti dall'uomo, ecc. Ogni gruppo ha un nome, fra gli altri citiamo i
KUZUYA-ISHI,
Foto 9.
pietre che suggeriscono le antiche case giapponesi con copertura di paglia (Foto 9).e che vengono abbinate ai
Bonsai di gruppi di latifoglie FUNAGATA: pietre a forma barca. DOBUTSU-SEKI:pietre rassomiglianti ,ad
animali, sia reali che mitologici. un'altra categoria è chiamata SHIKISAI-ISHI, pietre colorate. Anche in questo caso il
colore definisce il nome della pietra, es: kuro-ishi (pietre nere) Aka-ishi (pietre rosse)
Goshiki-ishi (pietre di cinque
colori).
In Giappone, inoltre, si usa catalogare il suiseki in base al luogo d'origine. Alcuni collezionisti usano solo questo
sistema. Certe zone sono così famose da far aumentare il valore di un suiseki raccolto in quelle località. Esistono in
Giappone almeno una dozzina di zone che qualificano la provenienza di una pietra. Infine, oltre ai metodi di
classificazione generale elencati, i collezionisti usano alcuni termini specifici per indicare suiseki molto particolari.
BISEKI - Letteralmente belle pietre. Questi sassi non sono strettamente dei suiseki perché sono stati lavorati e
lucidati per accentuarne la bellezza: generalmente sono pietre particolarmente colorate o con fiori.
MEISEKI - Letteralmente pietre famose. Appartengono a questo gruppo i suiseki diventati celebri per la loro incredibile bellezza e
qualità. Molte di queste pietre sono state conservate di generazione in generazione per centinaia d'anni
YURAISEKI - Letteralmente pietre storiche. Sono appartenute a personaggi del passato o associate ad eventi di particolare
importanza storica Molti autorevoli esperti giapponesi sostengono che per capire appieno il suiseki bisogna
comprendere il Buddismo Zen. Un giorno forse anche noi potremo essere d'accordo con questa asserzione, ma per ora si
puņ dire
che un suiseki deve aiutare a uscire dallo stress di tutti i giorni e ricreare quella pace della mente disturbata dal modo di vivere dei
nostri tempi.
Bibliografia: The Japanese Art of
Stone, Appreciation by V. Covello and Yuji Yoshimura. Ed. Tuttle 1988.
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