fiori di pruno: è un'estasi la mia primavera Kobayashi Issa(1763-1828)
CHOKKAN Lo stile eretto
formale rappresenta alberi che crescono ampi e maestosi in zone pianeggianti,
dove la luce arriva in eguale misura a tutti i rami. E' la base dalla
quale si generano tutti gli altri stili. Lo stile eretto formale pur
essendo concettualmente semplice, non lo è dal lato pratico. Per definizione un
bonsai a stile eretto formale deve avere il tronco perfettamente diritto dalla
base fino all'apice. Le specie che assumono questo tipo di crescita in natura
sono i Cipressi Tassi i Cedri ed in generale la maggior parte delle
conifere. Tuttavia anche le specie a foglia caduca possono assumere questo tipo
di crescita in condizioni ambientali adeguate: Faggi, Olmi, GinKgo biloba sono
le più rappresentative. Generalmente
lo stile eretto formale è caratterizzato da una crescita rapida e forte
dominanza apicale, originata da un ambiente soleggiato e da un terreno stabile.
Alcune specie che presentano queste due caratteristiche sviluppano, nei loro
primi anni leggere curve nel tronco che, con il passare del tempo grazie rapida
crescita e all'ingrossamento del tronco, scompaiono lasciando il passo ad un
maestoso tronco eretto e conico. Si tratta dello stile più vincolato da regole,
che delimitano e specificano lo spessore del tronco in relazione all’altezza,
la posizione delle radici, la posizione in vaso, la lunghezza, l'inclinazione e
la densità dei rami. Tali regole, ripetute centinaia
di volte sono certo conosciute da tutti gli amatori.Tutte le arti hanno
delle regole, più o meno esplicite per realizzare i propri canoni di bellezza.
Nell'arte bonsai il canone di bellezza consiste nell'emulare la bellezza
della natura. Per questo, così come accade in natura, è praticamente impossibile
che esistano due alberi uguali. Il clima e gli agenti esterni,
fanno in modo che ogni esemplare, pur conservando la tipologia di crescita
propria della specie, sia differente. Le regole per la formazione dello stile eretto formale indicano che: ad ogni centimetro di spessore del tronco devono corrispondere 6 cm di altezza; che il primo ramo deve essere il più lungo e grosso e deve essere situato ad un terzo dell'altezza totale dell’albero; che i rami frontali devono apparire solo nell'ultimo terzo del tronco e che la ramificazione deve essere riunita in gruppi di tre: sul lato sinistro, sul lato destro e sul retro, formando una spirale. E' certo che quando un albero
risponde a queste regole, si può affermare che sia un bonsai perfetto, ma se
tutti i bonsai fossero modellati allo stesso modo si contribuirebbe ben poco
allo sviluppo dell'arte bonsai. E' proprio quando si riscontrano delle piccole
violazioni alle regole che ci si trova ad affermare, che bel bonsai! e lo si può
considerare un'opera d'arte. In altre parole, se non si riesce a creare un
bonsai che in qualche modo violi le regole, si è prigionieri delle forme. Tuttavia le regole non vanno
dimenticate, perché allora l'albero non avrebbe forma. Per quella sottile linea
che divide le regole e la creazione individuale è possibile distinguere i
maestri di un'arte. In arte bonsai, in più, l'albero coopera in questo senso,
poiché è difficile trovare materiale adatto a seguire le regole di questo
stile alla perfezione, a meno che non si inizi da seme. Per riassumere, anche se è
necessaria una certa flessibilità nella modellatura di base, deve esserci
qualche elemento che consenta di riconoscere un bonsai come appartenente ad uno
stile. L'elemento essenziale
dello stile eretto formale è il nebari o sviluppo delle radici. Idealmente le radici devono
essere forti per sostenere il poderoso tronco conico, ma non eccessivamente
grosse. Devono svilupparsi dalla base in tutte le direzioni, ma essere
equidistanti, dello stesso spessore, poiché quelle che nascono verso il fronte
dovrebbero essere idealmente più corte di quelle laterali, per aiutare
l'effetto prospettico.Più difficile da spiegare è il sistema d’ancoraggio
al terreno: le radici devono introdursi progressivamente nel terreno, evitando
specialmente quelle che si piegano a gomito verso terra. Rispetto al tronco:
deve essere perfettamente diritto, verticale e conico (cioè più grosso alla
base che all’apice). La corteccia deve essere rugosa nelle conifere e liscia
nelle caducifoglie, senza segni di potatura o incisioni dovute al filo. Gli
esemplari con tronco grosso daranno un'impressione di stabilità, quelli con
tronco sottile sembreranno più alti. E' possibile accentuare questi effetti
giocando con la lunghezza dei rami, come si approfondirà più avanti. Per quanto riguarda i rami,
quelli primari devono svilupparsi dal tronco seguendo la sequenza a tre gruppi Se il tronco è grosso ed i rami
corti e inclinati verso il basso, l'immagine suggerita sarà quella di un
vecchio albero, cresciuto in una zona a clima rigido (si può accentuare
quest’impressione creando qualche jin). Se il tronco è sottile ed i rami
corti, l'immagine sarà quella di un albero altissimo, maestoso, ma aggraziato e
leggero. Se il tronco è sottile ed i rami lunghi, si crea l'immagine di un
albero giovane, ancora incapace di mostrare il suo carattere. La norma generale rispetto alla lunghezza
dei rami è che la distanza massima tra i due rami più lunghi sia di due
terzi dell'altezza del tronco.
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