NAPOLI BONSAI CLUBCome fare Shitakusa
 

Yosa Buson (1715-1783)

                                                                                                             di Antonio Acampora

 

Le piante d'accompagnamento sono erbe e ceppi coltivati in piccoli recipienti. Quando queste erbe perenni sono usate come  piante di compagnia al Bonsai sono  chiamate shitakusa.
 La loro funzione  è quella di simboleggiare il momento, la stagione,   in cui il bonsaista ha il desiderio di esporre il suo bonsai. Gli appassionati inoltre uniscono la loro passione per i fiori con il loro amore per la natura. In questo modo si ha la possibilità  di avere una parte magnifica della natura sempre vicino. La sensazione più importante è riuscire ad avere un senso di tranquillità che esiste in un ambiente naturale. Esse hanno la funzione di dare armonia all’intera creazione, nel momento dell'esposizione nel tokonoma nei seguenti punti: 
 1. nei colori che si combinano bene con l'oggetto principale (bonsai, suiseki )
 2. nell’elemento che indica la stagione
 3. nel dare direzione all'esposizione
 4. concordanza in dimensioni e forme riguardo al bonsai
 5. e che esse costituiscono un elemento di collegamento tra i vari componenti dell'esposizione.
Gli appassionati delle erbe di compagnia in definitiva, cercano la bellezza nascosta all'interno della realtà d’ogni giorno. Ricordando ciò che ha detto un gran maestro giapponese: " Dovremmo abbandonare i sogni passeggeri e immergerci nella bellezza delle cose modeste". 

 

( foto1 )( foto 2 )

Nella foto 1 vi sono tre erbe di compagnia che ho usato in una composizione, utilizzando come  vaso una  lastra, in primo piano nella foto 2.
 E’ possibile creando una composizione come questa, utilizzarla in più momenti dell’anno, avendo sempre una pianta che identifica quel momento.

 

(foto 3 ) ( foto 4 ) 

Ho aggiunto nella bacinella del keto e un poco d’acqua (foto tre) e ho lavorato finché il substrato non ha presentato la consistenza pari a quella del lobo di un orecchio. Ho passato del filo d’alluminio attraverso (foto quattro) i fori della pietra in modo da bloccare le erbe. Quando non c'è un foro è possibile incollare i fili d’alluminio  con una colla  epossidica.

 (foto 5 )  ( foto 6)

Ho fatto un cordolo di keto (foto cinque) per contenere l’akadama. Dopo aver ripulito parte del ceppo delle erbe togliendo meno della metà, ho
 aggiunto le  erbe di compagnia disponendo le più alte indietro e le più piccole avanti, fermandole con il filo d’alluminio, infine il terriccio (foto sei).  Con dei bastoncini di bambù ho pressato il substrato finché non ha aderito alle radici...
 

 ( foto7 )  (foto 8)

Ho coperto (foto sette) il terriccio con del keto e con una mano ho leggermente schiacciato il substrato per abbassare il livello del terreno. Ho raccolto in giardino del muschio( foto otto) necessario per coprire il substrato. È conveniente recuperare il muschio con una spatola, in modo da avere dei pezzi di muschio compatti.

 (foto 9 )  (foto 10 )

Con una forbice ho reso  sottile (nove) il  muschio. (foto dieci). Con del filo alluminio ho fatto una specie di spille  per fermare il muschio.

 (foto 11 )

Fermando (foto undici) il muschio con le spille, il substrato non scivolerà fuori quando si annaffierà con l’acqua. Alla fine della lavorazione lo shitakusa è stato innaffiato a pioggia.


Nel caso che si usi un vaso e non una  pietra piatta, la lavorazione sarà più facile.

 ( a ) ( b )

In un vaso rotondo ho applicato delle retine di plastica e del filo d’alluminio (a).
Ho aggiunto un po’ di terriccio e l’erba (b), fermandola con il filo.

 ( c )

Sulla superficie del substrato ho applicato dello sfagno (foto c) in modo ché non asciugasse velocemente.