NAPOLI BONSAI CLUB & SUISEKI
 

      Stili Fondamentali

Un fiore,  
caduto, 
sembra riandare al suo ramo:
una farfalla
Moritake


Prima di imparare a realizzare un bonsai, dobbiamo avere ben chiaro ciò che si vuole ottenere. Per ora ci siamo già fatti una idea di cos'è un bonsai e quali sono le sue caratteristiche principali. Come il termine casa è generico per indicare una abitazione o un edificio, così bonsai è generico per indicare un albero in miniatura. Come l'architetto o l'ingegnere nel progettare la casa sa già esattamente cosa realizzare in termini di forma e dimensioni, a seconda si tratti di una villetta, una palazzina, un condominio o un grattacielo..., così il bonsaista realizza il bonsai secondo un ben determinato stile. Gli stili bonsai, inventati per classificare e inquadrare in un certo schema i vari tipi di bonsai secondo le loro fattezze, sono di utilità fondamentale per inquadrare immediatamente il soggetto, descriverlo, analizzarlo e giudicarlo. Naturalmente la classificazione secondo un certo stile non è un fatto casuale bensì rispecchia l'andamento e le forme di modelli di alberi che si trovano in natura. Molte volte hanno nomi buffi da far sorridere i più maliziosi sotto i baffi, ma tali nomi non sono nient'altro che la traduzione dal giapponese all'inglese e dall'inglese all'italiano.Il salto tra lingue e culture così diverse a volte: sortisce curiosi effetti. In letteratura bonsai, soprattutto straniera, vi capiterà di trovare il termine giapponese dello stile, per questo motivo troverete in questo testo il nome giapponese dello stile tra parentesi. Gli stili fondamentali sono cinque e le caratteristiche peculiari che li contraddistinguono sono evidenti.


Stile Eretto Formale (CHOKKAN)

La caratteristica più evidente di questo stile è rappresentata dal tronco principale perfettamente diritto, fig. 3.


fig. 3 : stile Eretto formale (CHOKKAN)

A circa un terzo della sua altezza si diparte a destra o a sinistra del fusto il primo ramo, ad un terzo della rimanente altezza, cioè tra il primo ramo e l'apice, si diparte il secondo ramo nella direzione opposta al primo. Il terzo ramo, posizionato ad un terzo della rimanente porzione di tronco al di sopra del secondo ramo, cresce verso il retro. La crescita alternata destra, sinistra e retro si ripete con le stesse regole sino alla cima dell'albero, diminuendo sempre più la distanza tra i rami stessi. 
I rami di un albero diritto saranno anch' essi diritti. Per quel che riguarda la loro inclinazione, i primi rami saranno più inclinati verso il basso, a simulare quei rami che, in natura, per il peso della chioma o per il peso della neve hanno questo naturale andamento, quelli nella parte centrale dell'albero avranno un andamento orizzontale, quelli verso l'apice saranno rivolti verso l'alto, come sono tutti i rami giovani alla ricerca della luce. La lunghezza dei rami a partire dal basso verso l'alto deve diminuire gradatamente in modo che il disegno globale della chioma rimanga all'interno di un ipotetico triangolo, così come deve diminuire il diametro dei rami a mano a mano che ci si avvicina all'apice dell'albero. Questo stile di albero è quello che in natura è rappresentato soprattutto da conifere, quali abeti, pini e pecci.


Stile Eretto Informale (MOYOGI)

Anche questo stile cresce verso l'alto, cioè in modo eretto, fig. 4.

                                

                                                fig. 4 : Stile Eretto informale (MOYOGI)

A differenza del precedente stile, non ha il tronco principale e i rami rigorosamente diritti, bensì sinuosi. L'andamento del tronco può avere curve più o meno marcate, o anche solo un accenno di sinuosità che lo differenzia dallo stile eretto formale. La verticale tracciata dalla punta dell'albero a terra, cade al centro della base dell'albero. Anche in questo caso il carattere dei rami deve seguire quello dettato dal tronco, La distribuzione dei rami sul tronco segue le stesse regole: prima citate di alternanza, dimensione e lunghezza. I rami sono disposti sempre in prossimità della curva, nella parte esterna. Questo stile, di gran lunga il più usato, rappresenta la stragrande maggioranza degli alberi che si trovano in natura; si tratta di alberi che crescono con andamento eretto, ma non perfettamente diritto, come il maestoso olmo che solitario in mezzo alla pianura, in un ambiente ricco di acqua e nutrimento, si è sviluppato con forma ampia e globosa; o il pino silvestre delle alpi che tra neve e bufere si è modellato con tormentata silhouette.


Stile Inclinato (SHAKAN)

 
Se ad uno stile eretto formale o informale diamo una notevole pendenza, otteniamo lo stile inclinato, Fig 5.


Fig. 5 : Stile Inclinato (SHAKAN)

La verticale tracciata dall'apice dell'albero al terreno cade fuori dalla base del tronco. Un ramo che cresce nel senso opposto all'inclinazione dà un senso di bilanciamento sia ottico che fisico. In natura troviamo questo tipo di albero, eventi atmosferici hanno modellato la forma e modificato notevolmente 1' assetto. Ad esempio uno smottamento del terreno cambia la morfologia del suolo dove cresce l'albero, oppure,una gran massa di neve forza la pendenza dell'albero stesso.


Stile Semi Cascata (HAN-KENGAI)

Una ulteriore inclinazione ci fa arrivare allo stile semicascata. fig.6.


Fig. 6 : Stile semi cascata (HAN-KENGAI)

L' aspetto è quello di un albero con il tronco adagiato , i rami e l'apice che si abbassano all'esterno del vaso in modo vistoso, in alcuni casi quasi a toccare il piano di appoggio del vaso. Alberi con queste fattezze in natura si trovano in luoghi al limite della vivibilità, come ad esempio l'ultimo avamposto di vita verso la cima delle montagne, dove gli alberi hanno andamento prostrato quasi strisciante e si modellano appiattiti sui bordi delle rocce. Tutto ciò che cresce verticalmente durante la corta stagione vegetativa viene abbassato e appiattito dalla grande quantità di neve del lungo periodo invernale.


Stile Cascata (KENGAI)

Una ulteriore inclinazione versa il basso, sino a portare l'apice dell'albero al disotto del bordo inferiore del vaso ci porta allo stile cascata o cascante, Fig. 7.

La massa fogliare è praticamente tutta al di fuori del vaso ed assomiglia ad un albero che cresce capovolto. Naturalmente anche questo stile è stato osservato in natura; il riscontro lo troviamo negli alberi che vivono sui dirupi o nelle gole delle valli strette e profonde dove un piccolo anfratto roccioso e un pugno di terra hanno offerta la possibilità ad un seme di germinare. L'aumento del volume della chiama protesa alla ricerca della luce si distanzia sempre più dalla parete: rocciosa e aumentando di peso provoca questo tipico andamento cascante. Violente correnti d'aria, scariche di pietre mutilano l'albero strappandogli alcuni rami. Ecco realizzato lo scenario dove madre natura costruisce gli alberi in stile a cascata.


Fig. 7 ; Stile cascata (KENGAI

Questi sono gli stili fondamentali. Le forme e le regole che li governano sono fondamentali per una buona riuscita del soggetto. 
Molte volte le regole non sono applicabili alla lettera, però vale la pena che siano usate e rispettate, per lo meno all'inizio. 
A qualcuno può apparire scolastico o accademico l'utilizzo di queste regole per il timore che la loro applicazione porti a realizzare bonsai ripetitivi; non é vero, state pur tranquilli che, nonostante la ripetitività dei gesti e delle regole applicate, realizzerete bonsai sempre differenti.