Atlantis:

l'impero perduto

Titolo originale: Afiantis: file Lost Empire i Regia: Gary Trousclale e lKirk Wise Origine: USA, 2001 | Durata: 95' | Distribuzione: Buena Vista International

 La storia di Atlantis, l'impero perduto inizia nei primi anni del secolo scorso, precisamente nel 1914. Il protagonista è un giovane studioso di archeologia, Milo Thatch, che ha il "chiodo fisso" per Atlantide, il continente misterioso di cui parla il filosofo Platone. Nipote di un famoso esploratore, Milo è convinto di poter trovare Pubicazione di Atlantide, partendo dalle indicazioni contenute nell'antico manoscritto di Sheperd. Il ragazzo trova in un miliardario piuttosto eccentrico ilfinanziatore della spedizione; a questa partecipa un gruppo di avventurieri specializzati che hanno come guide il comandante Rourke e la tenente Sinclair, dopo un lungo e pericoloso viaggio nelle profondità del mare a bordo di unfuturistico sottoniarino, il protagonista riesce, allafine, a trovare il varco per l'impero perduto e qui avrà una sorpresa: Atlantide è una civiltà ancora viva anche se in uno stato di decadenza. Milo, dopo aver conosciuto la principessa Kida e suo padre, cerca di risolvere il mistero del passato della mitica città ma, deve, nello stesso tempo, sventare il piano dei suoi compagni di avventura che vogliono condannare a morte l'intero popolo di Atlantide per appropriarsi della loro preziosa fonte di energia. Ma in un film della Disney noti può mancare il lietofine: assisteremo, infatti, alla punizione dei cattivi e Milo realizzerà, il suo sogno d'amore.

 

In Atlantis ci muoviamo nella classica ambientazione di casa Disney in cui prevalgono i buoni sentimenti ma,

 

diversamente dal solito, i registi danno all'opera un taglio più "adulto". Il film presenta, ad esempio, una contaminazione dei generi: commedia, avventura, fantascienza e azione (decine di morti e battaglie interminabili). Dal punto di vista della sceneggiatura, l'opera non si svolge in molte scene; si ha l'impressione di essere in un set piuttosto ristretto, ma l'atmosfera resa sullo schenno è, fin dall'inizio, diversa da quella del classico Disney. Sono stati eliminati, per esempio, i balletti, le sequenze cantate e gli animali parlanti per lasciare più spazio a inquadrature con scenografle spettacolari e ricche di azioni, grazie anche alla supervisione dell'impostazione grafica di Mike Mignola, uno dei più noti cartoonist dal tratto forte e deciso; il film, infatti, è stato realizzato abbinando la tecnica di animazione tradizionale, con penna e inchiostro, agli effetti digitali. La mancanza dei numeri musicali rende la sceneggiatura del film molto rapida, tanto che la spedizione per la ricerca delle tracce lasciate dall'antica razza di Atlantide inizia fin da subito, catapultando immediatamente i protagonisti (e anche noi spettatori) nella storia per combattere i mostri marini e per superare tutte le insidie proposte da questo genere di avventura. Atlantis è sicuramente un film d'azione, ma presenta una regia classica, forse un po' antiquata, in cui prevalgono le sequenze ampie, in campo totale, per rendere la spettacolarità degli eventi. La nota innovativa del film è, dunque, la grafica: Milo, e soprattutto i personaggi secondari, sono tratteggiati con linee

 

squadrate, con uno stile da fumetto che pone l'accento sui toni cupi, sulle ombre e sui contrasti di luce e, in particolare, le immagini dei paesaggi sottomarini hanno un colore e una nitidezza veramente straordinari. Per finire, ci sono due errori nelle riprese, che risultano interessanti da notare. La prima "svista" si ha durante il convegno all'inizio del film: Milo si tuffa sulla lavagna per rispondere al telefono. Quando riprende la discussione si accorge di aver cancellato parte del disegno, ma il disegno era sulla facciata posteriore della lavagna, per cui, quando si è tuffato, non poteva rovinarlo! La seconda incongruenza si ha nella scena in cui Milo e Kida camminano in riva al mare sotterraneo. Alcuni pescatori portano a riva alcuni grossi crostacei. Uno di questi viene lanciato tra le braccia del protagonista, Kida lo uccide e poi lo infila nella borsa che Milo porta a tracolla. H crostaceo è talmente grande che più della metà sbuca fuori dalla borsa, ma nell'inquadratura successiva, il crostaceo sparisce e la borsa è esattamente come prima! La tecnologia del film mescola il passato con il presente ed è questo il punto di partenza per avviare una riflessione. Una storia come quella raccontata in Atlantis pennette di fare un viaggio in un paese lontano e in un tempo diverso da quello reale, ma permette anche di

 

affrontare in modo differente il contesto reale in cui viviamo e operianio e il contesto biteriore, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. I messaggi di quest'opera sono numerosi: l'amore per la Storia, la curiosità per la conoscenza, il fascino dell'avventura e della scoperta, il coraggio di superare gli ostacoli e le difficoltà, la fiducia nell'amicizia e il valore della solidarietà, il senso del rispetto. Ma la teoria più interessante e attuale, che rende il film adatto per un pubblico adulto oltre che per i più giovani, è quella secondo la quale è importantissimo preservare la civiltà: non importa quanto una civiltà possa essere avanzata tecnologicamente. Se non si conosce la memoria del suo passato, non si ha alcuna possibilità per un suo sviluppo futuro.

Alessandra Montesanto