Naturalmente 

Associazione Culturale dal 2003 a Trieste  -  Tel. 347.98.42.995   -  mail:  naturalmente.it@libero.it

HOME      CHI SIAMO      APPUNTAMENTI       ATTIVITA'      BLOG      GIORNALINO    LINK UTILI   

 

QUELLO CHE NON VI DICONO SULL’OSTEOPOROSI

Prescindendo dal fatto che NON ESISTONO studi in doppio cieco* della durata di almeno 10 anni sull’effettiva assunzione da parte delle ossa del calcio presente in latte e latticini, chi sperimenta e conosce bene il funzionamento del nostro organismo, sa che il livello di calcio ematico (del sangue) non è fattore determinante l’insorgenza dell’Osteoporosi.

 Partendo dal presupposto che il corpo non commette mai errori, è possibile concludere che il calcio consumato, di derivazione latto casearia, non è utilizzabile dall’organismo.

In ogni caso la qualità (non quantità) del calcio presente nel siero non può essere idonea a rifornire la matrice ossea, pur restando comunque adeguata a perseguire altre finalità, quali per esempio la coagulazione ematica.

Infatti la frequenza di Osteoporosi è più elevata nelle popolazioni che consumano ampie quantità di latte rispetto a quelle che non ne fanno un uso di routine ad ogni pasto; in America e Norvegia l’osteoporosi è uno dei più temuti flagelli che colpisce donne ed anziani. Mentre in Giappone, dove il consumo del bianco nettare e dei suoi derivati è quasi nullo, tale problema non sussiste.

Oltretutto,a ben pensare, mucche/elefanti/oranghi ed animali simili, con possenti ossature, non mangiano latte ogni giorno per far si che le loro ossa rimangano salde; la loro forza deriva dalla natura, sottoforma di vegetali, cioè silicio, che il corpo trasforma poi in solido calcio. Per noi umani è lo stesso.

Perché quindi veniamo convinti che senza latte le nostre ossa ne risentono? Se fate un rapido calcolo delle marche di latte vendute nella nostra nazione, vi fate un po’ l’idea del bussiness che esiste: e se poi fate un salto al supermercato e contate i diversi tipi di formaggi, burro, mozzarelle e ricotte (senza dimenticare tutti i prodotti in cui il latte è presente come addensante o eccipiente), confermate appieno l’ipotesi che si era formata inizialmente nella vostra mente.

Se alla fine poi vi informate in giro (anche tramite internet) del basso costo per mantenere un animale da mungitura fermo bloccato nei baracconi ed alimentato a misture derivanti da tutto quello che viene “buttato via” dall’industria (medicinali scaduti compresi), avete il quadro completo.

Ma allora? Come spiegare l’Osteoporosi?

Troppe proteine animali (latte e carne) producono un eccesso di ceneri acide (a seguito dell’ossidamento) che sovraccaricano le naturali capacità di neutralizzazione e smaltimento degli acidi. Un organismo inizialmente prenderà il sodio necessario per neutralizzare l’acidificazione incombente, dalla sua riserva Alcalina: una volta esaurita quella (a seguito dell’esagerato e continuativo abuso di proteine animali come carne, latte, ecc.), sarà costretto a prelevare il calcio dalle ossa per tamponare l’eccessiva acidità causata).

Oltretutto in base ad una statistica effettuata sui test delle intolleranze, il 70-80% delle persone non tollera latte, latticini e yogurt (anche se una buona parte di queste persone può ripiegare su prodotti caprini/pecorini).

 Dove trovare allora le riserve di calcio adatte alla struttura ossea?

L’equiseto, o coda cavallina apporta una buona dose di calcio al nostro organismo: un buon sistema è miscelare polvere di equiseto con miele di castagno in parti uguali, e mangiarne un cucchiaio ogni giorno.

Altri ottimi integratori naturali di calcio sono le mandorle in primis, e tutta la frutta secca immediatamente dopo. Abituatevi a tenerne una scorta in casa e mangiatene al posto della merenda pomeridiana, o come snack veloce in ufficio. Ne guadagnerete in linea ed in salute.

Se poi avete dei bambini piccoli, macinate 10 mandorle e offrite loro questo ben di Dio con un cucchiaino: questo dai 10 ai 15 mesi, perché poi imparerà a sgranocchiare semi e semini da solo. L’essenziale è variare: oggi mandorle, domani un pugno di semi di girasole, dopodomani 10 nocciole.

Un’ultima raccomandazione: biologiche, mi raccomando!

   

* in doppio cieco significa che vengono scelti due gruppi di persone di numero consistente, di cui il primo segue l’esperimento studiato (nel nostro caso, l’assunzione di latticini in rapporto con l’osteoporosi), mentre il secondo segue un esperimento diametralmente opposto (per esempio, niente latte e latticini nella dieta, e rapporti con l’osteoporosi).

 

Bibliografia:

-          Salvate il vostro corpo – Kousmine – ed. Tecniche Nuove

-          Medicina ortomolecolare – Panfili – ed. Tecniche Nuove

 

 

 

 
  Associazione Culturale Naturalmente * 2003-2013 * tel. 347.9842.995 * mail : naturalmente.it@libero.it