Sono masochista

 

 

Sono masochista perché dico sempre quello che penso, anche se è "politicamente e socialmente" scorretto, anche se va contro il senso comune e i buoni sentimenti a buon mercato, contro, soprattutto, chi pensa una cosa e ne dice un' altra, o, peggio, non applica nella vita i principi che vuole propinare agli altri come sacri ed indefettibili. Sono masochista perché tutto questo mi rende calamita per le invettive delle più disparate specie: fascista, comunista, qualunquista. Le più disparate, dicevo e proprio questo
costituisce, a mio modo di vedere, il miglior attestato di libero pensiero, senza paraocchi di direttive di partito.
Scusate la lunga premessa, ma la ritenevo necessaria. 

Veniamo ai fatti (e non parlo degli juventini!).
Abbiamo assistito ad una mobilitazione oceanica contro la riduzione delle tasse. Sappiamo benissimo che la coperta è corta e che i denari così lasciati per strada saranno ritrovati altrove dal Governo. Ma tant' è. A me, personalmente, si riduce l' aliquota IRPEF: perché dovrei essere inca22ato?
Lo so, sono egoista. Penso solo a me, almeno lo dico. Ma chi vuol darla a bere chi si spaccia per difensore delle masse diseredate, ammantato nei suoi morbidi completi di Caraceni?
Che questa manovra, poi, sia perfettibile, non c' è dubbio: allargare le fasce esenti, colpire un po' più i redditi più alti e molto altro poteva e doveva essere fatto.

Ma dileggiarla solo perché l' ha proposta Berlusconi è disonestà intellettuale. Se non l' avesse fatto, sarebbe stato accusato di non aver mantenuto il patto con gl' Italiani! Personalmente non amo il Cavaliere, ma odio la mistificazione della realtà e sono pronto a prendere le parti di una giusta causa di qualsiaisi colore politico (e ce ne sono!).

Ora, scendendo nella più ristretta realtà della Capitale, chi ha imposto il balzello dei parcomentri e chi ha introdotto una gabella anche per i residenti che, finora parcheggiavano gratis? Berlusconi? Forza Italia? Non mi pare che ci siano state giunte di centrodestra dall' epoca dei Podestà.
E' un' imposizione odiosa, perché non ha nient' altro corrispettivo che una griglia di vernice blu dipinta per terra. Si venderà tanto a misura anche il ponentino? Ci pensi sindaco Veltroni, che affare!!!
Magari da dare in concessione agli amici degli amici.
Tuttavia non si fa nemmeno una manifestazione di quartiere.
E' il trionfo del manicheismo: di qua il bene, di là il male. Sempre e senza appello.

Riappropriamoci delle nostre teste: solo noi possiamo renderle libere!

Ed ora ammazzatemi pure!


Un caro saluto

Alessio


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Queste riflessioni sono state inviate anche alla rubrica di Roberto Gervaso "a tu per tu" pubblicata sul "Messaggero". Questa è stata la risposta pubblicata dallo stesso Roberto Gervaso:

Caro Amico, non si preoccupi, e non si preoccupino i suoi familiari: nessuno l’ammazzerà. Per almeno due ragioni. La prima: non ha detto niente di così grave da fare di lei il bersaglio di un revolver, di un bazooka, di una carica al tritolo o anche solo di un coltello a serramanico. Seconda ragione: in questo Paese, dove ognuno pensa per sé e per i suoi cari, tutti possiamo dire e scrivere quel che ci pare e piace perché tutto cade nel vuoto. Si discute, si fanno dotte dissertazioni, ci si accalora, si litiga, e non succede niente. Perché niente, in Italia, è più definitivo del provvisorio. Tante chiacchiere e pochi fatti.
Qualcuno dirà che questo è qualunquismo. Sarà anche qualunquismo, ma le cose, piaccia o no, stanno così. E non da oggi.
Il Cavaliere lo conosco bene. E' stato un formidabile imprenditore ed è un abilissimo leader. Ha il fiuto di un segugio, la vitalità e la resistenza di un toro da combattimento. Sa quello che vuole anche se quello che vuole non coincide sempre con quello che è giusto volere. Gli piace il potere, ma a chi non piace? Lo esercita con teatralità perché ha, come nessun altro politico, il senso dello spettacolo, avendone fatto tanto nelle sue tivù. Non viene dalla politica, e si vede. Non ha il prudente cinismo di un Andreotti, la soffice ambiguità di un Moro e la sua disponibilità al compromesso, l'equilibrio e la lungimiranza di un De Gasperi, la dialettica di un Almirante, la compostezza istituzionale di un Ciampi, la geniale bizzarria di un Cossiga, ma, come tutti gli uomini che si sono fatti da sé, sa il fatto suo. Non ama la politica politicante, il colpo al cerchio e quello alla botte, il linguaggio eleusino di tanti colleghi, i cavilli e la inconcludente torpidità della burocrazia. Vorrebbe decidere tutto da solo, come faceva quando amministrava la Fininvest, dove l'ultima parola - ma anche la prima - era la sua. Ora si trova a far i conti con una coalizione che non è mai d'accordo su niente, che gli mette i bastoni fra le ruote e gli rompe le uova, e non solo le uova, nel paniere. Come faccia a tenerla insieme Dio solo lo sa. Forse con la paura che se lui getta la spugna e se ne va alle Bermuda a godersi l'immenso patrimonio, gli alleati se ne vanno a casa. E, quel che è peggio, ci restano.
Ci ha salvato, prima nel 1994, poi nel 2001, da una sinistra giustizialista, populista, falsamente buonista, ma vendicativa e punitiva che ci avrebbe fatto vedere i sorci verdi e rossi. Ma sbaglia a fare di ogni erba un fascio. Nell'ex Ulivo, oggi Gad, ci sono tanti incapaci e tanti demagoghi (anche la destra non ne è immune), ma ci sono pure fior di galantuomini e di politici con tutte le carte in regola per governare, e governare bene. Tre nomi: D'Alema, Veltroni, Bersani.
Quanto alle tasse, perché rinfacciargli continuamente e petulantemente, in assoluta, totale malafede, di averle ridotte? In una democrazia degna di questo nome, se l'avversario commette un errore, è giusto denunciarlo, ma se mantiene una promessa sacrosanta, perché attaccarlo, processarlo, condannarlo, scorbacchiarlo?
Il peggior partito, in politica, e non solo in politica, è quello preso, nutrito dal pregiudizio ed esacerbato dall'uzzolo di rivalsa. Pochi sanno vedere le cose dall'alto e giudicarle "sine ira et studio". Ma solo questi pochi possono legittimamente aspirare al rango e al titolo di statisti. 



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Commenti

 

Alessio: Sulla risposta di R. Gervaso 

E' vero, ad una rilettura più attenta, sostanzialmente il mio interlocutore concorda. Nondimeno, nella sua disamina, allarga il discorso sulla figura dello statista, mentre era mia intenzione (evidentemente non espressa in modo così chiaro come pensavo!) smascherare la disonestà intellettuale di alcuni, partendo da un caso pratico e d' attualità. Va beh, per essere una lettera che avevo quasi del tutto dimenticato, è stata fin troppo gratificata!!!

Alla prossima, buon proseguimento

Alessio


Da Alessandro G.

Avevo letto il tuo strale sulla posta elettronica all'epoca della stesura. Non mi ricordavo tutto il pezzo ma, rileggendolo sul giornale, ho proprio commentato che Gervasetto non aveva capito l'allusione alle varie comitive che ti bersagliano sempre se ti permetti di esprimerti come tu hai fatto. Per me era comunque sottinteso. Rileggendo più volte la risposta di Gervaso mi sembra che ti dà sostanzialmente ragione, anche se nell'immancabile ottica bipartisan.

Alex

 

Alessio in risposta ai suoi ammiratori


Grazie per i complimenti (immeritati); da un po' mi è presa la voglia di scrivere e, talvolta, qualcosa riesce oure ad essere pubblicata!
Proprio ieri dicevo in ufficio: un giorno di questi me leggete sur giornale...
ma mi riferivo ad atti insani che avrei eventulmente commesso in seguito a varie vicissitudini lavorative! E invece c' ho azzeccato, anche se per altri (e meno insani) motivi.
Scherzi a parte, non ci pensavo più: sono andato a vedere l' archivio della posta inviata e quelle riflessioni risalgono al 2 dicembre scorso, cioè 2 mesi e mezzo fa.
Peraltro mi corre l' obbligo di precisare, riguardo all' ultima frase ("ammazzatemi pure") che risulta comprensibile solo alla luce della premessa presente nel testo originale, che però, per motivi di spazio, è stata tagliata. Per coerenza (e per non far apparire delirante l' ultima frase, soprattutto) avrebbe dovuto essere cassata anche la conclusione, incomprensibile se avulsa dalla premessa. In essa, in breve, affermavo come spesso mi trovo ad essere bersaglio di critiche quando espongo il mio pensiero, perché frequentemente controcorrente e privo di falsi moralismi. 
Per finire, uzzolo è una parola un po' arcaica per indicare una voglia smaniosa e capricciosa: sarebbe come il barese "pricio", per intenderci!
Mamma è rimasta sorpresa, Claudia addiruttura fibrilla, ma d' altra parte, se ci finisco addirittura io sul giornale, c' è speranza per tutti!!!

Ciao e grazie ancora

Alessio

 


Da Maria Grazia B.


Mitico Alessio! Con Ale abbiamo deciso di comprare il giornale e di farcelo autografare da te.
Tu che sei un grande, mi sai dire cosa è l' "uzzuolo"?
Scusa la mia ignoranza...
Baci, MG
PS: che ha detto la tua mamma? Claudia era tutta in "fibrillazione"...


Da F

Non sono d'accordo su quasi tutto
Sulla premessa
Sulla disamina
Nemmeno sulla conclusione (ammazzatemi pure)

Ciao
F


Chiosa di Alessio: 

un po' sbrigativo.
un po' troppo comodo.

Ciao
A

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Caro Alessio,

vorrei risponderti a proposito della tassa sull’asfalto, € 36, che il Comune di Roma sta studiando di far pagare ai cittadini romani residenti in centro, e che AN sta tappezzando Roma di manifesti in proposito. Non c’è niente di politicamente corretto o scorretto, o di essere fascisti o comunisti nel parlare di questa tassa, l’importate è sapere perché si mettono certe tasse (i cittadini londinesi la pagano da più di 10 anni e per almeno  10 volte così a Parigi e a Berlino tanto per puntualizzare). Onestà intellettuale vuole che tu avresti dovuto anche specificare che i camerati di An, gli azzurri di Forza Italia, i verdi leghisti e i dorotei dell’UDC alla Camera dei Deputati hanno votato contro il finanziamento per Roma Capitale di € 100.000.000 considerando la Capitale d’Italia meno di Catanzaro Marina, e quelli più accaniti sono stati proprio quelli di AN che poi affiggono manifesti per Roma, se non altro quelli di Forza Italia e dell’UDC hanno avuto la decenza di tacere. Ma tant’è che il governatore del Lazio Storace che tanto ha a cuore tricolore la nostra Regione e Roma specialmente non ha speso una parola sull’operato dei suoi in Parlamento.

Metterai in rete questo messaggio come hai fatto del tuo?

Cordiali saluti

Maurizio

 

Chiosa di Alessio: 

No, farò di meglio, ti rispondo e faccio ammenda perché non conoscevo la storia dei mancati finanziamenti a Roma Capitale. Sono passato a Catanzaro Marina e fa veramente schifo.
Di Monaco e Berlino non me ne frega niente. Piuttosto vorrei il tenore di vita di un mio pari londinese o berlinese e la sanità e la previdenza inglese e tedesca. Perché mi devo solo prendere la tassa sull' asfalto da costoro???
So solo una cosa: l' asfalto a Roma lo fanno pagare i kommunisti e mi dispiace che non ci vogliate stare. Così come mi dispiace che non ci vogliate stare che Berlusconi ha tagliato almeno un po' le tasse e abbia alzato i minimi delle pensioni sociali.
Mi dispiace soprattutto che sia stato messo a tacere il caso Telekom Serbia, con implicato il futuro premier (almeno vediamo cosa sa fare, dopo aver risanato l' IRI a colpi di cassintegrazione-bel comunista!-). E mi dispiace anche che siano stati messi a tacere i misfatti di Berlusconi, lo ripeto sempre, ma quando dico questo si fa finta di non sentire.
Mi danno tanto fastidio i kommunisti col quadro immobili del 740 pieno e i completi di Armani. Io sono un misero caporeparto del Fucino (1100 euro netti/mese) e sono considerato capitalista, fascista e berlusconiano solo perché vedo il re nudo e la malafede dei finti moralisti.
Meno male che fra un anno riapriranno i centri sociali e ci saranno le canne libere e i gay pride.
Bisogna avere il coraggio di mettere in pratica ciò che si predica e non fare i radical chic.
Questo è coraggio, non mettere in rete quattro cacchiate. Quello sono buono a farlo pure io.
 

 

 

 

 

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