Doping? no grazie

 

 

La sentenza sullo scandalo doping si commenta da sé. Non è il caso di farne
una crociata anti-juventina, ma anche parlandone come fatto avulso dai
protagonisti, non può lasciarci indifferenti. Le stesse scene di esultanza
degli imputati prosciolti la dice lunga sulle coscienze degli stessi.
Allora mi domando: cosa significa oggi la prosopopea della fiaccola olimpica
per i Giochi delle Palle di Neve che si terranno a Torino? Cosa rimane oggi
del sacro fuoco di Olimpia?
Soprattutto, che insegnamento dobbiamo trarne? Forse quello che, a questo
punto, tanto vale prendere la bomba e chissenefrega. Purtroppo, se si può
sfuggire al tribunale degli uomini, difficilmente si può giubilare quello di
Madre Natura. E dico purtroppo. A distanza di anni, tante strane e terribili
malattie hanno colpito ex calciatori, che in tempi più remoti hanno assunto
"farmaci" dietro consiglio dei medici sociali. Qualcuno ha anche pagato con
la vita ed è terribile che si arrivi a questo estremo redde rationem.
Ma che importa? Lorsignori hanno riempito le bacheche di trofei alla stessa
maniera con la quale hanno riempito le vene dei loro atleti (più o meno
consapevoli e conniventi) di ogni sorta di intruglio farmaceutico.
Per riportare il tenore del discorso a toni più leggeri, sperando che sia di
buon auspicio per chi ha gettato la propria salute sul tavolo verde dei
campi da calcio, comunico che sono aperte le raccolte di firme per
restituire la medaglia d' oro a Ben Johnson ed il relativo record dei 100 m.
di Seoul 1988.

Un caro saluto

Alessio




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