I VOSTRI COMMENTI SUL REFERENDUM

 

 


Sono d'accordo con le tue idee che hai espresso davvero in maniera eloquente.
Aciao
Giorgio

Nota di Alessio: Cominciamo con un parere favorevole, per non buttarmi subito giù!

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Caro Alessio,
sì, è vero, il risultato del referendum era altamente prevedibile.
Il problema fondamentale è stato effettivamente quello di una assolutamente insufficiente e parziale informazione, in parte forse anche non voluta.
D'altra parte, mi rendo conto che si tratta di un tema di difficile comprensione, dovendosi un elettore medio dotare di un bagaglio di conoscenze scientifiche inusuale per un non addetto ai lavori.
L'unica cosa che i referendari dovevano dire - e non hanno detto - a difesa delle loro posizioni, è che la procreazione assistita ha lo scopo semplicemente di fare nascere più bambini e che la sterilità oggi è un fenomeno crescente in modo preoccupante. La crescita zero non è un mistero e buona parte di essa è dovuta alle cause di sterilità. 
Lo scopo di fare nascere più bambini è comune alle posizioni referendarie e alla Chiesa cattolica, ma questo non è stato sottolineato da nessuno, quando sarebbe stato facile rendere palese la contraddizione nella posizione di quest'ultima, sia pure detto nel rispetto della posizione da questa a da parte delle forze politiche assunta.
Devi sapere che con la fecondazione assistita, la scienza tenta di riportare la coppia ad una condizione di fertilità nella media della specie umana. Questa media è del 20% circa. Vale a dire che in una situazione di normale fertilità, in una coppia media e di età non avanzata, per ogni rapporto sessuale effettuato in un periodo fertile, si ha una possibilità su cinque di ottenere una gravidanza. Una percentuale bassissima. Figurati quando, al rapporto sessuale sei costretto a sostituire un intervento esterno, che non puoi ripetere a tuo piacimento come ogni volta che vuoi ripetere un rapporto sessuale. Ciò vuole dire che puoi vedere scorrere anni, e anche tutta una vita, senza avere la possibilità di diventare padre o madre.
Ora, devi anche sapere, ma forse lo sai, che per ottenere una fecondazione assistita - non parlo della eterologa, sulla quale ho anche io forti dubbi - occorre sottoporre la donna, anche se perfettamente sana, anche se - come nel mio caso - non è lei ad essere sterile, ad un bombardamento ormonale che ha influenze notevoli sul corpo e sulla psiche, determinando, quando va bene, un aumento notevole della massa corporea, uno squilibrio ormonale per lungo tempo, un mutamento a lungo termine nell'umore, nel metabolismo, nella funzionalità della tiroide, ecc. ecc. Quando va male, questo bombardamento può favorire lo sviluppo più rapido di tumori latenti al momento del trattamento. Questo perché il trattamento è teso a fare formare alla donna non solo un unico follicolo (che poi può diventare ovulo), ma un numero superiore, il che non avviene in natura.
Questo è l'unico sistema oggi conosciuto dalla scienza per produrre una fecondazione assistita, indipendentemente dai metodi e dalla normativa a livello internazionale.
E' chiaro, dunque, che la scelta di prelevare solo tre ovuli e di impiantarli contemporaneamente, riduce notevolmente la possibilità di una gravidanza: perché i tre ovuli possono togliere spazio l'uno all'altro, perché comunque non possono maturare tutti insieme in un utero. Quindi, da un lato la scelta non salvaguarda l'embrione perché, anche ove uno giungesse a maturazione e iniziasse una gravidanza, gli altri morirebbero; dall'altro lato, si rischia in realtà di non produrre alcuna gravidanza, in contraddizione, come dicevo, con le finalità comuni della Chiesa e dei referendari, obbligando la donna a sottoporsi a ulteriori, sempre più pesanti, bombardamenti ormonali. 
L'altro sistema, che poteva utilizzarsi in Italia prima della legge 40/2004 e che continua ad essere utilizzato nella maggior parte dei Paesi europei, prevede invece la possibilità di produrre un numero superiore di ovuli, impiantandone due insieme e utilizzando gli altri in caso di insuccesso, previo congelamento e scongelamento. In alcuni sistemi giuridici, si permette la produzione di dieci ovuli (Svizzera), in altri si limita il numero degli embrioni da produrre al numero idoneo, caso per caso, a permettere la ragionevole certezza di ottenere una gravidanza (la forse più autenticamente cattolica Spagna). Ciò permette di sottoporre la donna ad un solo ciclo di trattamento, limitando al minimo il rischio di conseguenze negative per la sua salute.
Insomma, mi sembra che la posizione del legislatore, sia pure con molte contraddizioni dovute alla soluzione di compromesso politico in cui consiste questa legge, abbia voluto privilegiare il diritto alla vita dell'embrione, rispetto al diritto alla vita e alla salute della donna, che è pur esso un essere umano (per quanto si discutesse in passato se le donne avessero un'anima...) ed è già vivente!
Inoltre, si è privilegiata una situazione potenzialmente apportatrice di minori nascite, rispetto alla possibilità di incrementarne il numero.
Infine, si è creata una disparità di trattamento tra coloro che possono permettersi di attraversare la frontiera, a 20 km. dall'Italia, e di sottoporsi ad un trattamento più costoso ma più salvaguardante la salute della donna, rispetto a coloro che si trovano in una situazione economica deteriore, che devono accontentarsi e rischiare di più.
Non si è ben capito che il desiderio di un figlio non è un capriccio, per cui chi si sottopone al trattamento partecipa ad un gioco; è una scelta cosciente, ancor di più cosciente rispetto a molte gravidanze naturali, specie quelle indesiderate, per tutte le implicazioni emotive, morali, sociali, sentimentali, economiche che una scelta del genere si porta appresso.
Solo due ultime notazioni, sperando di non averti tediato troppo.
La fecondazione eterologa, per quanto discutibile - e cui io stesso non ricorrerei - non si effettua (o non si effettua necessariamente) con il seme e l'ovulo di due persone diverse dai genitori: a meno che non siano entrambi sterili (il colmo della sfiga...) almeno uno dei due vi partecipa normalmente.
La seconda notazione: tu dirai "ma perché, con tutti i bambini orfani che si sono, non pensi all'adozione?". Ti rispondo subito: anzitutto non è vero che vi sono molti bambini adottabili, specie in Italia. All'estero ti devi mettere nelle mani di agenzie più o meno serie ed affidabili, con tempi che si dilatano notevolmente. Poi c'è tutta la penosa trafila davanti ad istituzioni italiane che hanno dimostrato una notevole dose di burocrazia, nonché un fare indagatorio, con interrogatori incrociati degli adottanti, tesi a farli cadere in contraddizione per dimostrare i loro intenti non integerrimi oppure una loro incapacità di fondo ad essere genitori, guidati da illustri psicologi che hanno una conoscenza di te e della tua famiglia del tutto superficiale.
E poi non sono pochi i casi in cui i bambini adottati, una volta cresciuti, rifiutano la famiglia di adozione, volendo ricercare quella di origine.

Tony 


Risposta di Alessio:

Mi rendo conto che la scienza si dimostra insufficiente e contraddittoria
nell' affrontare temi che coinvolgono l' etica e la morale e, scusami il
termine pedestre, facendo del "cerchiobottismo", scontenta tutti nell'
intento di conciliare il maggior numero possibile di posizioni in merito.
Soprattutto si dimostra carente laddove ponga la terribile eventualità di
dover decidere dello sviluppo di una vita in nuce e di mettere a rischio l'
integrità di una già in essere.
E qui ci troviamo inadeguati a poter dare indirizzi in merito ad una
questione altamente delicata e difficile, noi uomini della strada, seppur
informati per quanto possibile e più o meno dotati degli strumenti critici
per elaborare tali informazioni.
Resta il fatto che di fronte alla sofferenza umana e al coinvolgimento dei
sentimenti, lo scienziato non ha ancora la possibilità di intervenire in
modo adeguato.

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Caro Alessio, forse non hai considerato che l'Italia è una Repubblica democratica come scritto nella nostra Costituzione e per fortuna ancora non siamo una Repubblica Cristiana fondata su un Cattolicesimo intransigente, non ti ricorda niente la lotta tra i Guelfi e Ghibellini? La chiesa può anche esprimere pareri, ma non può dare indicazioni di voto. Libera Chiesa in Libero Stato, questo motto fu coniato da Camillo Benso di Cavour, pensi che avrebbe accettato un'interferenza così pesante da parte della Chiesa? Per finire, lo sai chi ha effettivamente scritto la legge sulla Fecondazione Medicalmente Assistita? Se non lo sai te lo dico io: Monsignor Sgreccia Presidente del Comitato Etico dell'Università del Sacro Cuore presso il Policlinico Gemelli su commissione di Forza Italia. Bene ha fatto Gianfranco Fini ha prendere le distanze da detta legge. Ultima considerazione, credere nei valori assoluti porta sempre a diventare fondamentalisti. Lo stato Laico è tutt'altra cosa.
Ciao Maurizio

 

Risposta di Alessio:

Caro Maurizio, forse non mi sono spiegato bene: fermo restando che si può
essere d' accordo o meno con la Chiesa, non vedo come si possa tapparle la
bocca e con quale autorità. Chi pretende libertà, deve saperla anche
riconoscere agli altri. Se ci indignamo perché non passano più in
televisione Biagi-Santoro-Luttazzi, non possiamo mettere i bavagli agli
altri. Per una questione di equità, ma, soprattutto, di onestà.

Saluti e... w la libertà, ma per tutti!



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