Il tribuno della plebe
Roma, 19 gen. (Adnkronos) - Oltre venti minuti di una arringa
difensiva fatta con puntigliosita', passione e ironia. E' stato
questo lo sfogo in diretta di Paolo Bonolis nel corso della puntata
di stasera di 'Affari tuoi'
Non abbiamo bisogno di tribuni della plebe, tantomeno di tribuni di se stessi.
Stiamo assistendo a performances che neanche il più bieco baudismo negli anni
80 aveva immaginato.
Altri problemi e di più ampia rilevanza attanagliano l' umanità ed il nostro
Belpaese.
Non ricorda il Nostro quando lui, su Striscia, sbeffeggiava la RAI che oggi gli
garantisce emolumenti principeschi e la conduzione di tutte le trasmissioni di
spettacolo. Allora non si curava degli articoli del Codice Penale.
Soprattutto dimostra di essere quantomeno pagliacaudato con queste requisitorie
fatte grazie ai mezzi del servizio pubblico televisivo. A chi altro è dato
servirsi delle telecamere nazionali per dirimere le proprie beghe? Chi si crede
di essere (diventato)?
Si limiti a fare quello che sa, cioè i giochini con gli scatoloni, ché per una
pubblicità del caffè non si va in Paradiso...
Quanto basta poco a montarsi la testa... da bim bum bam ai pacchi e ai
contropaccotti il passo è breve.
E' veramente un caso curioso: certo, se i concorrenti hanno partecipato ad altri
concorsi televisivi o a qualche comparsata che male fa? Strano che l' abbia
fatto una parte considerevole di essi. Pare che titolo preferenziale per il loro
reclutamento fosse la residenza a Cinecittà. Ma non bisogna dirlo!
Non so perché perdo tanto tempo (ed altrettanto ne faccia perdere a voi), ma
sono atterrito da questi tempi bui: un vero medioevo della mente e dei valori,
il sonno (o il coma) della ragione(volezza).
Un caro saluto e usate con saggezza il telecomando: premete il bottone
rosso.
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