SVEGLIATE IL NONNO
...CHE C' E' DA VOTARE LA FIDUCIA!!!
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Il capogruppo della Lega Roberto Castelli ha protestato contro
l'atteggiamento dei senatori a vita, e in particolare di Ciampi, che a suo
avviso non avrebbe mai sottoscritto un provvedimento di tal genere sotto la
sua presidenza. «In passato - ha detto Castelli - Ciampi non firmò un
provvedimento molto simile a questo, proprio perché non era omogeneo e non
era coerente. Il suo è un atteggiamento incoerente».
i rappresentanti della Cdl hanno invitato i senatori a vita a «valutare bene
il loro voto in una situazione di precaria maggioranza dell'Unione in
Senato, considerando il fatto che non sono stati eletti dai cittadini».
«Il dato che emerge - ha avvertito Renato Schifani, capogruppo di FI - è
che i senatori a vita hanno determinato un voto di sopravvivenza per un
governo che non ha il consenso degli italiani. È un fatto senza precedenti.
Non hanno un mandato elettorale, in presenza di situazioni così delicate
avrebbe l'obbligo morale di astenersi». Il vicepresidente leghista Roberto
Calderoli ha quindi fatto presente, replicando al presidente Marini (che
chiedeva di non sollevare più la questione, a suo avviso già ampiamente
discussa), che i senatori a vita dovrebbero allora lavorare in commissione
come tutti gli altri, e non venire in aula a votare provvedimenti o la
fiducia: «Vadano a lavorare - ha detto Calderoli - perché lo stipendio lo
prendono come tutti gli altri. Su sette solo due normalmente partecipano ai
lavori dell'aula e delle commissioni. Hanno diritto di voto ma bisogna che
questo diritto venga sempre esercitato e non solo quando c'è la fiducia o il
governo rischia». Sulla stessa linea il capogruppo di An, Altero Matteoli.
«Non contestiamo - ha detto - che i senatori a vita abbiano gli stessi
diritti di quelli eletti. Ma, visto che si schierano politicamente con la
maggioranza, debbono accettare le critiche e le polemiche dell'opposizione
sulle loro scelte, appunto, politiche».