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Questo è uno dei rituali ancora in uso fra gli indiani d’America. E’ una festa che si svolge fra donne. Potrà essere invitato solo un unico uomo: il partner della madre in attesa.E’ necessario procurare: inviti, salvia, farina di un cereale qualsiasi, una ciotola,una brocca d’acqua, candele, regali per la futura madre -includendo anche i suoi cibi preferiti-, strumenti per fare musica e un gomitolo di filo.
Diffondere il profumo della salvia per purificare lo spazio in cui si svolgerà il rituale. Stendere un tappeto nel centro della stanza, sul quale si crea un altarino composto da candele. Fiori, doni, oggetti sacri e dolciumi. Poi gli invitati si siedono in cerchio, eccezion fatta per la madre che si stende a terra nel centro del tappeto, accanto all’altarino. E’ qui che la madre verrà festeggiata ricevendo parole affettuose, carezze, canti, doni, nonché il cibo da lei preferito.
La madre dovrebbe trovarsi nel centro del tappeto con i capelli annodati e vestita con un abito largo e comodo. Poi si accendono le candele e si parla dello scopo dell’incontro. E’ bene aiutare la madre a sistemarsi comoda, adagiandola sui cuscini. Una delle donne scioglie i capelli della madre e li spazzola. Un’altra versa dell’acqua nella ciotola contenente la farina di cereale e lavora l’impasto fino a ottenere una massa uniforme con la quale massaggerà mani e piedi della madre.
Dopo tale operazione, mani e piedi della madre verranno sciacquati e asciugati con un panno morbido. Tutte le donne partecipano alla pulizia e alla purificazione del corpo della madre, manifestando tenerezza e amore. Una può farle prendere un dolce, altre le presentano i doni. Intanto alcune cantano, altre recitano poesie, condividono storie vissute, ridono, piangono, altre ancora creano momenti di silenzio, tutto per festeggiare la madre e dare significato al periodo sacro che sta vivendo. A un certo punto, una delle donne prende il gomitolo e avvolge il capo del filo attorno al polso della madre. Poi continua ad avvolgere col filo tutto il gruppo delle donne, badando a creare attorno al polso di ognuna un braccialetto di filo. Quando tutte le donne avranno il loro braccialetto, la madre offrirà una preghiera che potrà essere scritta su un foglio che la madre dovrà conservare in una cestina.
Prima di concludere il rituale, il filo verrà tagliato per separare le donne, badando però che a ognuna rimanga il proprio braccialetto di filo, braccialetto che serve a simboleggiare il legame amorevole che ha unito saldamente tutto il gruppo, legame che si manifesterà in modo particolarmente esplicito durante il travaglio e il parto.
L’incontro si concluderà con una preghiera di ringraziamento e di benedizione.
(Tratto dal volume “Welcome the soul of a child” – Jill Hopkins, MA- Kensington books, New York)