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Nessuno scienziato al mondo è mai riuscito a creare quell’ opera d’arte che
voi Mamme fate durante 9 mesi: creare un Bambino!
Creare insieme al Creatore…compito ultra-umano… Essere per 9 mesi cuore a
cuore, anima con anima, emozione con emozione…
Le doglie come doni per le donne e i bambini.
Dunque, non di una condanna, bensì di un dono, di un privilegio, di un’
opportunità si tratta.
Questa è l’interpretazione del dolore anche di un gruppo di nativi americani.
Essi chiamano le doglie “i doni” per la donna, perché ogni contrazione
uterina la sostiene nel suo dare la vita e la porta più vicina al suo massimo
desiderio: il suo bambino; doni per il bambino, perché gli insegnano il ritmo
della vita e lo preparano al suo essere nel mondo.
Per i popoli nativi, il dolore del parto può essere trasformato in gioia
proprio attraverso la crescente consapevolezza. Una donna che ha esperienza
nell’esercizio di pratiche spirituali legate all’abbandono dell’ego,
all’entrare in stati alterati di coscienza, all’unione con l’Universo, può
affrontare il parto lasciandosi portare dalle contrazioni senza resistenza
alcuna, quindi senza dolore, verso la nascita del suo bambino e accoglierlo
in uno stato estatico.
(Jeannine Parvati Baker)