Impianto
e gestione infermieristica del pace maker .
Assistenza
infermieristica dalla sala di elettrofisiologia al reparto
Bianca
Conti, Patricia Maestri - Infermiere Laboratorio di elettrofisiologia
Accenni
di anatomia del sistema di conduzione cardiaca
Le
strutture specializzate inserite all’interno della parete cardiaca generano e
quindi trasmettono gli impulsi attraverso il miocardio, provocando prima la
contrazione degli atri e quindi quella dei ventricoli.
Le strutture che costituiscono questo sistema di conduzione del cuore sono :
ØIl
nodo senoatriale o nodo SAo
metronomo(
pacemaker )
ØIl
nodo atrioventricolare o nodo AV
ØIl
fascio di His
ØBranca
dx e branca sx
ØLe
fibre di Purkinje
L’impulso
ha origine normalmente nel nodo seno atriale.Dà qui si propaga a raggiera negli
atri causando la loro contrazione(onda P di superficie). L’impulso continua il
suo percorso raggiungendo il nodo AV,il fascio di His,le branche dx e sx e le
fibre del Purchinje. Ciò determina la contrazione di entrambi i
ventricoli(complesso QRS di superficie).Quando a causa di un processo patologico
la contrazione cardiaca non è assicurata autonomamente è necessario l’uso di
un pacemaker.
ILPACEMAKER
Il
Pacemaker è un dispositivo che consente di stimolare elettricamente il cuore e
di normalizzarne il ritmo.
Il PM o
sistema di stimolazione cardiaco è composto da:
·Generatore
di impulsi(pace maker)
·Elettrocatetere(conduttore
ed elettrodo)
Un
generatore di impulsi è costituito da un involucro esterno in cui è posta una
sorgente di energia ( batteria ) e da una serie di circuiti elettronici
checaratterizzano le funzioni del PM; a sua volta è collegato alle camere
cardiache da elettrocateteri.Lo
sviluppo tecnologico e la ricerca sui materiali biocompatibili ha fatto si che
questi dispositivi abbiano oggi raggiunto dimensioni contenute ed un alto grado
di sofisticazione.
I più semplici PM sono chiamati monocamerali in quanto sono
collegati ad un elettrodo fissato ad una sola camera cardiaca, di solito il
ventricolo o l’atrio di destra; generatori bicamerali sono
invece quelli dotati di due elettrodi, di solito uno nella’atrio di destra e
l’altro nel ventricolo di destra.
Le
funzioni principali di un sistema di stimolazione sono:
1.Stimolare
in modo efficace e costante la depolarizzazione cardiaca in armonia con il ritmo
cardiaco naturale.
2.Rilevare
quando il cuore stimola correttamente per evitare una stimolazione inutile.
3.Rispondere
ad un aumento della risposta metabolica accrescendo la frequenza della
depolarizzazione cardiaca quando il cuore non è in grado di farlo da solo.
4.Fornire
informazioni
sul funzionamento del cuore e sul Pacemaker
Elettrocatetere
L’elettrocatetere
collega elettricamente il generatore di impulsi alle camere cardiache: atrio e
ventricolo.Le sue
funzioni principali sono quelle di trasferire:
ØL’impulso
di stimolazione dal generatore al cuore
ØLe
informazioni elettriche generate dal cuore
( attività spontanea) al pacemaker
Esso
è costituito da uno o due elettrodi il cui materiale ha una elevata
conducibilità elettrica ed è stabile nel tempo, rivestito da un materiale
isolante biocompatibile e da un connettore.I
sistemi di ancoraggio dell’elettrocatetere nelle camere cardiache, possono
essere a fissaggio passivo , cioè presentano delle appendici di
materiale isolante (barbe ) poste ai lati dell’elettrodo distale; oppure a fissaggio
attivo il cui sistema di ancoraggio è costituito da una vite.
In
genere i cateteri a fissaggio attivo sono indicati per l’uso in cui un
elettrocatetere non raggiunge una posizione ritenuta stabile nell’atrio o nel
ventricolo, oppure a causa di un intervento a cuore aperto in cui l’appendice
striale (auricola ) non offre più un sicuro ancoraggio.
L’elettrocatetere deve resistere nel tempo in modo permanente, a differenza
del pace maker che a causa dell’esaurimento della batteria si è costretti a
sostituire.
Le modalità
di stimolazione
I
pacemaker attualmente utilizzati sono del tipo “a domanda” in quanto entrano
in funzione solo se la frequenza spontanea del cuore scende sotto i limiti
stabiliti.Rimangono silenti e vigili quando l’attività cardiaca torna normale.Questo
consentedi ottenere una
stimolazione cardiaca appropriata e di risparmiare l’energia contenuta nella
batteria in modo da prolungare la durata dello stimolatore.Vi sono inoltre
alcuni pacemaker in grado di stimolare il cuore a frequenze variabili per
affrontare le richieste dell’organismo nelle diverse attività della giornata.Questa
particolare modalità di stimolazione viene definita “rate responsive”Al fine di consentire in modo universale l’identificazione delle
modalità di funzionamento di Pacemaker è stato realizzato dalle
associazioni:Nort American Society of Pacing end Elettrophysiology e British
Pacing end Elettrophysiology Group(NASPE/BPEG), un codice a cinque lettere.
Esse identificano nella:
I.Posizione
la camera cardiaca stimolata(pacing)
II.Posizione
la camera cardiaca rilevata(sensing)
III.Posizione
la risposta al rilevamento(comportamento)
IV.Posizione
la programmabilità e la risposta in frequenza(R)
V.Posizione
le funzioni antitachicardiche.
Il
formato del codice del modo di funzionamento del PM,è riassunto nella seguente
tabella:
I
Camera stimolata
II
Camera rilevata
III
Risposta al rilevamento
IV
Programmabilità/Risposta
in frequenza
V
Funzioni
antitachicardiche
V
= Ventricolo
V
= Ventricolo
T=
Aziona la stimolazione al rilevamento
P =
Programmabile
P = Stimolazione
anti tachi
A
= Atrio
A
= Atrio
I
= Inibisce la stimolazione
M
= Multiprogrammabile
S
= Shock
D
= Bicamerale
D
= Bicamerale
D
= Inibisce ed Aziona
C
= Trasmissione Dati
D
= Doppio(P+S)
S
= Monocamerale
S
= Monocamerale
O
= Nessuna
R
= Frequenza variabile
O
= Nessuna
O
= Nessuna
O
= Nessuna
O
= Nessuna
LE
INDICAZIONI ALL’IMPIANTO DI UN PACEMAKER MONO O BICAMERALE
INDICAZIONI
DI CLASSE 1(Condizioni che devono essere trattate con il PM)
·Blocco
AV completo
·Blocco
AV 2°MobizII avanzato
·Malattia
del nodo del seno sintomatica (lipotimie ripetute,sincope)
·Sindrome
seno carotidea sintomatica
INDICAZIONI
DI CLASSE 2(condizioni
che possono essere trattate con il PM)
·BAV
congenito asintomatico con FC inf. 40 bpm
·MobitzI(Wenckebach)
sintomatico
·MobitzII(2.1)asintomatico
·Malattia
del nodo del seno con sintomi minori (astenia,capogiri)
INDICAZIONI DI CLASSE 3(condizioni che non devono essere trattate con il PM)
·Malattia
del nodo del seno asintomatica
·BAV
di 1° grado
·MobitzI(Wenckebach)
durante la notte in pz per il resto
asintomatici
In reparto
prima della procedura di impianto è necessario :
·Fornire
un’informazione completa della procedura,descrivere l’intervento partendo
dalle richieste del paziente, focalizzando le sue paure, le ansie, i dubbi.
·Verificare
l’eventuale assunzione di terapia antiaggregante o anticoagulante
·Controllo
dei valori della coagulazione(INR<1.5)
·Verificare
che sia stato compilato e firmato il consenso informato all’intervento
·Accurata
igiene del torace (non superiore alle 12 ore precedenti all’intervento)
·Depilazione
della zona emiclaveale scelta
·Disinfezione
cutanea mediante applicazione di impacco con soluzione iodata della zona
emiclaveale scelta per il posizionamento del
generatore(immediatamente prima della procedura)
·Applicazione
di un ago cannula per accesso venoso in entrambi gli arti superiori
·Rimozione
della protesi dentale
IMPIANTO
DEL PACEMAKER
Nel
laboratorio di elettrofisiologia, nel quale viene effettuato l’intervento, è
necessario preparare un campo chirurgico sterile, adeguatamente rifornito di
teleria sterile e ferri sterili. Per tutte le procedure di impianto occorre il
monitoraggio continuo dell’ECG collegando il paziente al poligrafo e al
defibrillatore per eventuali emergenze. Vanno altresì rilevati i parametri
vitali(PA,Fc,Sat.O2), e, se non presente, reperire un accesso venoso per
eventuali farmaci d’urgenza.
L’intervento in genere richiede solo un’anestesia locale eventualmente
associata ad una lieve sedazione, e consiste nella creazione di una tasca
prepettorale sottoclavicolare ed il posizionamento per via transvenosa
(succlavia o cefalica) di elettrocateteri venosi permanenti. Nel caso di
approccio cefalico, la vena viene isolata chirurgicamente. Nel caso di approccio
succlavico, la vena viene incanulata per via percutaneacon la tecnica di Seldinger.
Dopo aver provveduto all’accesso venoso, vengono avanzati gli elettrocateteri
nelle camere cardiache(atrio e /o ventricolo destro).
Questa procedura avviene sotto controllo radioscopico.Quando si è raggiunta una
posizione degli elettrocateteri radiologicamente favorevole, si procede con il
rilevare l’onda di lesione e le misurazioni elettriche delle soglie di
stimolazione mediante l’utilizzo del PSA(analizzatore di soglia).
Tali
misurazioni sono:
·Misurazione
del Sensing
che ci indica la
capacità dell’elettrodo di sentire correttamente l’attività spontanea del
cuore.
·Misurazione
della slew rate
cioè la rapidità di insorgenza del segnale elettrico.
·Misurazione
della soglia di stimolazione
che
ci indica il valore in Volt con cui è necessario stimolare.
·Misurazione
dell’impedenza dell’elettrocatetere
cioè la
resistenza offerta dal circuito al passaggio di corrente espressa in Ohm.
Al termine gli elettrocateteri o l’elettrocatetere vengono fissati e collegati
al dispositivo diPM.
Quindi il dispositivo viene alloggiato nella tasca precedentemente creata e si
procede alla chiusura della ferita mediante una sutura del sottocute con un filo
riassorbibile e una sutura della cute. Terminato l’intervento si procede a
medicare la ferita con un bendaggio compressivo.Per
tutte le procedure è fondamentale mantenere continuamente sotto controllo i
parametri vitali e lo stato di coscienzadel
paziente e avvertire tempestivamente il medico operatore di ogni significativa
variazione. L’ infermiere deve provvedere alla pronta disponibilità di tutti
i farmaci di emergenza e degli strumenti necessari alla rianimazione
cardiopolmonare. E’ fondamentale sottolineare l’importanza dello scrupoloso
controllo e della continua manutenzione di tutte le apparecchiature presenti in
sala di elettrofisiologia.
Durante le fasi di posizionamento degli elettrocateteri è necessario
collaborare nel controllo radioscopico e nella registrazione e nella valutazione
dei segnali endocavitari, nelle misurazioni elettriche dei valori di
stimolazione e nell’interpretazione dell’ECG.
La rappresentazione grafica della stimolazione elettrica del PM viene definita
SPIKE.Infine tramite un programmatore verranno impostati i parametri di
funzionamento secondo le varie necessità(ampiezza, durata dello stimolo
elettrico,frequenza di base ecc..)
In
reparto dopo la procedura di intervento è necessario:
·Trattamento
ipotermico locale (ghiaccio) per almeno 6 ore
·Osservazione
periodica dello stato generale del paziente e della ferita (frequente nelle
prime 6 ore)
·Rilevazione
della temperatura corporea (2 volte al giorno )
·Somministrazione
come da schema terapeutico degli antibiotici
·Esecuzione
di un elettrocardiogramma di controllo post intervento e a 24 ore
·Informazione
delpaziente sull’importanza di
una corretta postura, invitandolo a non
eseguire movimenti dell’arto
interessato(per permettere agli elettrodi di assestarsi bene)
·Controllo
rx torace a 24 ore per verificare il corretto posizionamento del PM ed
escludere eventuale pneumotorace o emopericardio.
Indicazioni alla
dimissione:
·Per
una settimana evitare di sollevare il braccio al di sopra della testa,non
fregare o battere la ferita,non sollevare carichi pesanti
·Dopo
dieci giorni rimuovere i punti di sutura
·Contattare
il reparto se sono presenti sintomi di infezione(febbre, arrossamento,gonfiore o
calore nella zona dell’incisione;fuoriuscita di liquido dalla ferita)
·Riferire
l’eventuale insorgenza di singhiozzo persistente,indice di stimolazione
diaframmatica
·Recarsi
con regolarità ai controlli periodici del pacemaker in quanto per avere dati
precisi sul suo stato di funzionamento,sul livello di carica delle
batterie,sullo stato degli elettrocateteri occorre interrogare il
generatore attraverso un programmatore.
La
vita di un PM intesa come durata potenziale è di 5-10 annicirca,dipende dal
tipo di PM, dalla sua programmazione e da quanto esso viene impiegato.
E’
comunque importante ricordare che l’esaurimento del generatore non avviene mai
improvvisamente, ma viene adeguatamente previsto ai controlli periodici.
·Una
speciale scheda rappresenta la “carta d’identità” per i portatori di
PM.In essa vi sono specificate le generalità del paziente, la marca,il modello
e le caratteristiche principali del PM(modalità di stimolazione,
frequenza,durata dello stimolo) e dell’elettrocatetere/i impiantati;la data
dell’impianto;l’indirizzo della sede dove è stato impiantato il PM.Essa
deve essere esibita in tutte le occasioni in cui è utile informare il medico
delle proprie condizioni.
·Il
portatore di PM può usare tutti gli elettrodomestici senza alcun timore
·Negli
aeroporti e nelle banche è opportuno riferire al personale di servizio di
essere un portatore di PM, esibendo la scheda personale, al fine di evitare il
passaggio attraverso i controlli magnetici(porte magnetiche,rilevatori di
metalli).
·I
telefoni cellulari possono essere utilizzati,durante la comunicazione si
consiglia di tenere il telefono contro l’orecchio opposto al lato
dell’intervento e di non riporlo per il trasporto ,nel taschino adiacente alla
sede dell’impianto.
·Sono
da evitare
gli urti e le pressioni sullo stimolatore.
·Sono
da evitare tutti
i tipi di interferenze elettromagnetiche (grossi
motori elettrici,stazioni radar o
radiotrasmittenti, sistemi ad
alta tensione)
·Nell’ambiente
sanitario sono numerose le apparecchiature fonti di possibile interferenza
elettromagnetica,come: RMN,
radiazioni ionizzanti terapeutiche,defibrillatori, elettrobisturi,
stimolazione nervose o muscolari, diatermia
terapeutica.
PACEMAKER
BIVENTRICOLARE
Lo
scompenso cardiaco congestizio (SCC) rappresenta la principale causa di
ospedalizzazione nell’ambito delle malattie cardiovascolari. Nei pazienti
affetti da SCC è presente spesso un disturbo di conduzione intraventricolare
tipo BBdx o piu’ spesso BBsx che contribuisce alla riduzione degli indici di
funzionalità cardiaca. La terapia di resincronizzazione si propone
appunto di re-sincronizzare l’attività elettrica e meccanica
atrio-ventricolare e soprattutto di migliorare la coordinazione dei due
ventricoli attraverso la stimolazione biventricolare. Questo si ottiene mediante
il posizionamento di un’elettrocatetere sulla superficie epicardica del
ventricolo sinistro attraverso il seno coronario,unitamente al
tradizionale pacing bicamerale destro.
IMPIANTO
DI PM BIVENTRICOLARE
La
preparazione della sala e l’assistenza infermieristica è pressoché la stessa
che si effettua durante l’intervento di PM tradizionale ma dato che i pazienti
che vengono sottoposti ad impianto di PM biventricolare sono molto delicati e
spesso emodinamicamente instabili, si ha anche la necessita di monitorare la
pressione arteriosa in modo invasivo.Perciò si procederà all’ incanulazione
dell’arteria radiale. Non solo, sarà necessario monitorare la pressione
polmonare,di norma elevata,attraverso il posizionamento di un catetere di
SWAN-GANZ in arteria polmonare, per poi valutare a fine procedura,la sua
sensibile diminuzione. Si applica un PM temporaneo attraverso la vena femorale
in caso di paziente con BBS e infine si applica un catetere vescicale. Questo
non solo perché i tempi della procedura sono,di norma,molto prolungati ma
qualora si presentasse la necessità di infondere diuretici, potremmo valutare
tempestivamente e correttamente la risposta alla terapia medica.Sarà presente in sala oltre al medico cardiologo ,ad un infermiere
professionale, anche un ingegnere per un supporto tecnico.La
differenza dell’impianto consiste sostanzialmente nella necessità di
posizionare tre elettrocateteri stimolanti permanenti: due nelle sedi
convenzionali per la stimolazione endocardica dell’atrio destro e del
ventricolo destro. Il terzo catetere viene posizionato in un ramo sinistro del
seno coronarico(preferibilmente in un ramo postero-laterale) per la stimolazione
epicardica del ventricolo sinistro. Il posizionamento del terzo elettrocatetere
richiede materiale tecnico specifico che viene fornito dalle singole ditte
produttrici insieme al catetere stesso.
Prima di posizionare il catetere per la stimolazione del ventricolo sinistro è
necessario effettuare un venogramma occlusivo del sistema venoso cardiaco.Tale
procedura viene eseguita mediante l’inserimento di un catetere angiografico,
dotato di palloncino gonfiabile all’estremità distale,in seno coronarico.
Questa procedura permette di visualizzare al meglio l’anatomia del seno
coronarico stesso con tutte le sue ramificazioni,e quindi di poter scegliere la
sede piu’ idonea al posizionamento del catetere.Tutte le manovre per il
posizionamento degli elettrocateteri sono effettuate con controllo
radioscopico,e la valutazione della posizione piu’ adeguata supportata dalla
misurazione dei valori di soglia e di sensing. Al termine gli elettrocateteri
saranno connessi ad un particolare PM DDDR , dotato di funzioni specifiche per
la stimolazione biventricolare atrio-guidata. Il generatore sarà infine
alloggiato nella tasca precedentemente creata e si procederà alla chiusura
chirurgica della ferita. I tempi dell’intervento possono essere
significativamente prolungati, quindi è importante informare di questo il pz
prima dell’intervento.
IL
DEFIBRILLATORE
CARDIACO IMPIANTABILE (AICD)
Il
defibrillatore cardiaco impiantabile (AICD)è un dispositivo dedicato al
riconoscimento e al trattamento delle tachicardie e delle fibrillazioni
ventricolari, nei pazienti che presentano tachiaritmie spontanee o inducibili.Alcuni
studi hanno evidenziato che il defibrillatore impiantabile è il trattamento più
efficace nel ridurre l’incidenza di morte cardiaca improvvisa nei pazienti
affetti da tachiaritmie ventricolari minacciose(Zipes 1995).
E’
composto da:
·Un
elettrocatetere per stimolazione e defibrillazione cardioversione
·Un
generatore d’impulsi
Negli ultimi anni si è avuto
un significativo progresso nella tecnologia dell’AICD e gli apparecchi
disponibili hanno una dimensione ridotta del generatore che rende possibile
l’impianto in sede pettorale e con tecnica transvenosa.
Funzioni principali di un AICD:
·Rilevare
il segnale cardiaco battito-battito per identificare tachicardie e bradicardie
·Stimolare
in caso di necessità in modo efficace e costante in armonia con il ritmo
cardiaco naturale
·Intervenire
per interrompere tachicardie
·Fornire
informazioni
sul funzionamento del cuore e dell’AICD( diagnostica)
Impianto
di AICD
L’impianto di un
dispositivo che permette la sopravvivenza a persone che altrimenti andrebbero
incontro a morte improvvisa per l’insorgenza di aritmie ipercinetiche
letali,richiede particolare attenzione e cura nell’informazione della persona.
In genere ci troviamo di fronte una persona ricoverata da più tempo che
probabilmente è stata sottoposta a defibrillazione esterna e quindi è
sopravvissuto a morte improvvisa.L’ansia è la caratteristica principale della
persona e dei suoi famigliari.La
procedura di impianto
è simile a quella di un PM tradizionale. Per impianto AICD occorre posizionare
placche monouso adesive per la defibrillazione a distanza per intervenire in
caso di inefficacie shock dell’AICD durante il test finale di funzionamento
del sistema oppure per interrompere eventuali aritmie comparse durante
l’intervento.
E’ compito dell’infermiere di sala assistere il medico anestesista durante
la breve anestesia totale,che è necessaria per effettuare il controllo dell’AICD
alla fine della procedura d’impianto.
Per completezza è giusto informare dell’esistenza di ICD biventricolari che
sono stati sviluppati appositamente per poter trattare lo SCC risincronizzando i
due ventricoli e salvaguardando il paziente da tachiaritmie maligne.
BIBLIOGRAFIA:
vAtti
del IV Congresso nazionale “ Nursing Cuore 2001 “