La
contropulsazione aortica.
Assistenza
infermieristica al paziente contropulsato.
Marcello
Scardino, Infermiere
Cardiochirurgia Terapia Intensiva
La contropulsazione aortica (IABP
–Intra aortic ballon pump ) è il più diffuso sistema di
assistenza circolatoria temporanea, in grado di aumentare la velocità del
flusso coronarico e di diminuire il post-carico agendo così in maniera
favorevole sull’apporto e la richiesta di ossigeno da parte del miocardio.
Ideato negli anni 60 come supporto
meccanico nei gravi casi di insufficienza ventricolare sinistra, mostrava i suoi
limiti in quanto poteva essere inserito solamente per via chirurgica, ed inoltre
i materiali con i quali era costruito creavano turbolenze al flusso sanguigno e
sviluppo di emolisi massiva. Il perfezionamento della tecnica, con la possibilità
dell’inserimento per via percutanea, e l’impiego di nuovi materiali hanno
fatto sì che l’ IABP rivesta un ruolo molto importante nel trattamento del
miocardio ischemico e mal funzionante.
L’ambiente di utilizzo dell’IABP
è quello della sala operatoria e dell’unità di terapia intensiva; più
recentemente questo sistema viene impiegato con maggior frequenza in ambito di
laboratorio di emodinamica a fronte di procedure di urgenza o emergenza.
Le indicazioni per
l’utilizzo dell’IABP possono contemplare sia l’utilizzo nelle unità
coronariche sia in ambiente cardiochirurico.
Nel
primo caso l’indicazione principe è il deficit di pompa secondario a :
Ø
Esteso
IMA ;
Ø
Shock
cardiogeno e/o insufficienza ventricolare sinistra ;
Ø
Rottura
post infartuate del setto inter-ventricolare ;
Ø
Insufficienza
mitralica acuta da rottura post-ischemica ;
Ø
Angina
instabile refrattaria ;
Ø
Rottura
del muscolo papillare e/o di corde tendinee ;
Ø
Perforazione
di un lembo mitralico in corso di endocardite batterica ;
Ø
In
attesa di trapianto cardiaco ;
Ø
Miglioramento
della portata cardiaca in pazienti emodinamicamente instabili in attesa di
trapianto cardiaco ;
Ø
Supporto
emodinamico in pazienti in bassa portata che necessitano di un completamento
diagnostico-terapeutico prima dell’intervento
Ø
Sindrome
da bassa gittata dopo intervento ;
Ø
Infarto
miocardio peri-operatorio allo scopo di ridurre l’area di necrosi o migliorare
lo stato del circolo ;
Ø
Incapacità
di svezzamento dalla circolazione extracorporea( CEC) al temine
dell’intervento cardiochirurgico ;
Le
controindicazioni all’utilizzo dell’IABP si possono dividere in assolute e
relative come vediamo nella seguente tabella :
Assolute
|
Relative
|
|
Controind.
all’eparina o ad altri anticoag. ev |
Il sistema consta di un palloncino
di polyethylene (materiale poco trombogeno) montato su un catetere vascolare
semirigido collegato tramite ad un tubo ad una consolle di comando che è
in grado di monitorizzare l’ ECG e la curva di pressione arteriosa
sincronizzando l’insuflazione e la desufflazione del palloncino con il ciclo
cardiaco. Il pallone viene gonfiato con elio che essendo un gas inerte,
dotato di bassa viscosità (questa proprietà consente di effettuare il
gonfiaggio e lo sgonfiaggio molto velocemente) ed alto coefficiente di diffusione non crea alcun
tipo di problema in caso di rottura della membrana del palloncino nel sistema
vascolare.Il palloncino è disponibile in varie misure in base all’altezza
del paziente , generalmente un adulto richiede una capacità di
insufflazione di 34 – 50 cc di gas( il palloncino da 40 cc misura 263 mm ed
un Ø di 15 mm). La consolle si
può schematizzare in tre componenti:
a)
Unità di controllo
deputata
alla regolazione del momento di gonfiaggio e sgonfiaggio del palloncino (timing)
sulla scorta del segnale proveniente dall’ECG o dalla curva pressoria del
paziente (trigger)
b)
Monitor che evidenzia la curva pressoria e
l’ECG del paziente in tempo reale
c)
Sistema pneumatico
azionato
dall’unità di controllo che, utilizzando del gas (elio) proveniente da
una bombola inserita nella consolle, gonfia e sgonfia alternativamente prima un
palloncino presente in una camera di sicurezza della consolle e quindi di
conseguenza, tramite questo, il palloncino posizionato nell’aorta del
paziente.
Nel primo caso, il catetere a
palloncino viene introdotto direttamente nel vaso (di solito arteria femorale)
dopo che questo è stato isolato chirurgicamente. Nel secondo caso si esegue la
puntura percutanea dell’arteria e, secondo la tecnica di Seldinger,
introducendo una guida metallica e un introduttore e quindi il catetere. Il
catetere viene posizionato in maniera precisa , la sua punta si trova 1 – 2 cm
sotto l’emergenza dell’arteria succlavia di sinistra, l’estremità distale
non deve ostruire le emergenze delle arterie renali. Il corretto posizionamento
può essere verificato usando la fluoroscopia o la radiografia del torace
individuando il marker radiopaco della punta del catetere.
Corretto posizionamento del catetere
Effetti emodinamici
Gli effetti emodinamici che la contropulsazione
determina sono:
Fase di gonfiamento.
Il palloncino gonfiato in fase
diastolica a valvole semilunare chiuse (apice onda T), provoca uno spostamento
di sangue verso il bulbo aortico con incremento della pressione diastolica e del
flusso coronarico.
Fase di sgonfiamento.
Lo sgonfiamento rapido subito prima
della sistole (onda Q), determina una diminuzione della pressione insorta nel
segmento in cui è posizionato il palloncino, in modo che il ventricolo sinistro
possa espellere il suo contenuto in un’aorta "semivuota". Questa
riduzione dell’impedenza all’eiezione ventricolare sinistra consente un
aumento del volume sistolico e della portata cardiaca, minor lavoro cardiaco,
diminuito consumo di ossigeno.
Pressione aortica |
Cuore
|
Flusso
sangue
|
Pressione Vt. Sn |
Ventricolo Sinistro |
Diminuizione
sistolica |
Diminuzione
afterload
|
Aumento
flusso coronarico
|
Diminuizione
sistolica
|
Diminuizione
volume
|
Aumento
diastolica
|
Diminuizione
preload
|
Aumento CO
|
Diminuizione
fine diastole
|
Diminuizione tensione parete |
|
Aumento flusso renale |
|
Aumento CO
|
|
|
|
|
|
Aumento EF |
Complicazioni
La
contropulsazione non è esente da rischi per il paziente. L’incidenza di
complicanze varia dal 15% al 40%(a seconda della natura delle stesse).
Complicanze serie sono documentate nel 5 – 10% dei casi, le più comuni sono
rappresentate(9 – 22%) dall’ischemia degli arti inferiori e dalla setticemia
(1 – 22%).
L’ischemia degli
arti inferiori può realizzarsi nell’arto ipsilaterale o in quello
controlaterale, e può evidenziarsi tanto con il dispositivo posizionato che
subito dopo la rimozione.
Il 20% circa dei
pazienti necessita di interventi
chirurgici per complicanze vascolari.
Può verificarsi
la rottura del palloncino durante posizionamento a seguito del contatto con
strumenti taglienti o in sede a seguito del contatto con una placca calcifica
all’interno del vaso.. Questo fenomeno si evidenzia con l’entrata del sangue
all’interno del palloncino e del sistema pneumatico. Tale evenienza impone
l’immediata sostituzione del palloncino, sia per il rischio connesso
all’immissione di gas in circolo, sia per la possibilità che il sangue
all’interno del palloncino, coagulandosi, possa rendere difficoltosa la
rimozione dello stesso.
In generale
possiamo riassumere le complicanze come elencato nella tabella seguente:
COMPLICANZE IABP |
|
MAGGIORI |
MINORI |
Morte |
Ematoma nel punto di accesso |
Emorargia con compromissione emodinamica |
Emorargia minore |
Sepsi |
Trauma vascolare/ riparazione chirurgica |
Ischemia grave degli arti inferiori |
Microembolizzazione(disturbi cerebrali) |
Necrosi midollo spinale |
Trombosi arteriosa |
Ischemia o infarto mesenterico e/o renale |
Febbre
|
Dissecazione aortica |
Infezione nel punto di accesso |
Embolia gassosa |
Batteriemia |
Intrappolamento del pallone incapacità a rimuoverlo |
Ulcera ischemica plantare |
|
Neuropatia ischemica |
|
Pseudoaneurisma |
|
Claudicatio |
Svezzamento dall’IABP
La durata della contropulsazione è variabile a
seconda dell’indicazione e può variare da 1 o 2 giorni per pazienti con
ischemia miocardia, a 1 0 2 settimane per pazienti con insufficienza
ventricolare sinistra. In base alla durata del trattamento ci si deve aspettare
un certo grado di dipendenza del paziente, per questo motivo la sospensione sarà
graduale riducendo progressivamente il contributo del contropulsatore ed
embricandolo con adeguato supporto farmaceutico. Esistono due metodi di
svezzamento:
I.
Riduzione progressiva del ciclo cardiaco/assistenza
II.
Riduzione progressiva del volume del gas insuflato,
mantenendo invariato il ciclo cardiaco/assistenza.
Se il catetere è stato posizionato tramite scopertura
arteria la rimozione prevede il controllo chirurgico dell’arteria ; se
applicato invece per via percutanea verrà semplicemente sgonfiato e sfilato,
nel punto di inserzione si eserciterà una compressione manuale di circa 15 min.
e successivamente si applicherà il compressore pneumatico.
Assistenza al paziente contropulsato
L’ IABP viene applicato in una fase critica del
decorso clinico del paziente, per cui per garantire un’assistenza efficace è
fondamentale che l’infermiere sappia gestire correttamente tale
apparecchiatura e riconoscerne
tempestivamente le eventuali anomalie.E’ indispensabile, se il paziente è
sveglio, coinvolgerlo informandolo sui principi di funzionamento di questo
apparecchio indispensabile per la sua sopravvivenza, in modo da poter contare
sulla sua collaborazione.
Al fine di suddividere i carichi di lavoro
all’interno di una terapia intensiva, e per ottenere un controllo più
efficace il rapporto tra infermiere e paziente contropulsato dovrebbe essere
di 1:1, mai superiore a 1:2 .
Durante l’assistenza al paziente contropulsato sono
fondamentali alcuni controlli che andranno eseguiti costantemente:
§
La temperatura, il colorito, e il polso
dell’arto in cui è inserito il catetere dell’IABP. Nella nostra
terapia intensiva per il controllo della temperatura dell’arto usiamo appositi
trasduttori che visualizzano le temperature di entrambi gli arti per valutarne
l’eventuale differenza. Questo controllo ci permette di valutare in anticipo
un rischio di ischemia dell’arto. Il controllo del colorito della cute andrà
effettuato anche su tutto il corpo per rilevare la presenza o meno di marezzatura.
§
Controllare i parametri vitali (la
febbre potrebbe, ad es., scaldare il palloncino e il suo gas all’interno
favorendo la formazione di condensa e rallentando il processo di gonfiaggio/sgonfiaggio)
ed emodinamici del paziente, eventuali variazioni significative
dovranno essere repentinamente comunicate al medico di terapia intensiva.
§
Monitoraggio continuo con catetere
di Swan-Ganz (pressioni di riempimento, resistenze, pressione
polmonare),
§
Monitoraggio
dei valori emogasanalitici (squilibri negli scambi gassosi,
squilibri idreoelettrolitici),
§
Monitoraggio della diuresi
(controllo della perfusione renale,individuare precocemente eventuali
segni/sintomi di
insufficienza renale acuta da ridotta gittata
cardiaca, mantenere un buon bilancio idro- elettrolitico).
§
Controllare il punto di inserzione
del catetere aortico per verificarne lo stato e/o la presenza di eventuale
infiammazione/infezione. A tal fine sarebbe opportuno medicare tale zona con
medicazioni adesive trasparenti, riducendo sensibilmente l’inquinamento del
punto di inserzione. La manovra di sostituzione della medicazione andrà
eseguita in maniera e con materiali sterili assicurando l’asepsi degli
interventi. La medicazione andrà sostituita di routine ogni 48 ore e ogni
qualvolta necessario.
§
Controllare la presenza di eventuale sangue
nel circuito pneumatico: indice di porosità o rottura del
palloncino. La presenza di sangue all’interno del palloncino potrebbe, una
volta coagulato, impedire o rendere difficile la rimozione dello stesso.
§
Controllare che tutto il circuito sia
correttamente collegato( al fine di evitare l’introduzione di
aria), che i cavi di lettura ecg siano correttamente
posizionati(eventualmente sostituire elettrodi deteriorati), controllare
la pressione della sacca di lavaggio montata sul
trasduttore( =300 mm/Hg )
e controllarne la sua quantità ( la sacca di soluzione
salina + 20 Unità di eparina x
litro, mantiene costantemente lavato e pervio il catetere)
§
Controllare la sincronizzazione con il
segnale ecg (o pressorio), la mancanza di sincronizzazione ,
determina uno scorretto funzionamento dell’IABP: gonfiaggio precoce (si
gonfia prima della fine della sistole con la potenziale chiusura della valvola
aortica, aumento delle resistenze e del Vs , rigurgito aortico), gonfiaggio
ritardato (si gonfia molto dopo la chiusura della v. aortica con
inefficace per fusione coronarica), sgonfiaggio precoce (si
sgonfia molto prima dell’inizio della sistolecon conseguente perdita di ogni
beneficio), sgonfiaggio ritardato ( si sgonfia dopo l’inizio
della sitole successiva andando ad ostacolarla, aumentando il carico del Vs e
impedendo l’eiezione del sangue dallo stesso)
§
La capacità della bombola di elio
( controllare l’effettiva presenza di una
bombola di scorta).
§
Controllare che l’IABP sia messo
in carica
Posizione e igiene personale del paziente
Per un buon funzionamento dell’IABP il paziente deve
essere posizionato in decubito ortopnoico non superiore a 30° ( per
evitare pericolose strozzature del catetere), l’arto in cui è inserito il
catetere non dovrà essere piegato mai, le manovre di igiene e del cambio
biancheria andranno eseguite rapidamente e con il tronco del paziente in asse
con gli arti inferiori. E’ fondamentale la cura dell’igiene personale del
paziente in quanto la posizione obbligata può facilitare l’insorgenza di Ldd,
andrebbe eseguito un bagno a letto giornaliero con un cambio totale della
biancheria, più un’eventuale spugnatura serale
con cambio biancheria e ogni qualvolta necessario. Il paziente verrà
posizionato lateralmente utilizzando gli appositi presidi(tutori,cuscini in
silicone, archetti). Se il paziente è sveglio è fondamentale informarlo sulle
modalità e motivazioni che rendono necessario mantenerlo in una determinata
postura.
Assistenza durante il posizionamento del catetere dell’IABP
Anche se può sembrare di minor importanza, e
ripetitivo, rispetto alle manovre che andranno eseguite in seguito, è
fondamentale informare il paziente, se sveglio, sulla manovra che si andrà ad
eseguire.Tale manovra andrà eseguita con tecnica sterile.
1.
Informarsi sulla tecnica che verrà usata ( chirurgica
o per cutanea) al fine di preparare il materiale occorrente (cestello con ferri
per scopertura arteria, telini sterili,ecc….)
2.
Procedere alla tricotomia se necessario
3.
Assicurarsi che la traccia ecg al monitor sia buona e
non disturbata
4.
Applicare gli elettrodi dopo aver sgrassato
accuratamente la cute
5.
Applicare il cavo dell’ ecg sul paziente
controllando la comparsa della frequenza e della traccia ecg sulla prima traccia
del monitor dell’IABP
6.
Preparare il campo sterile aiutando il medico( se si
esegue la scopertura arteria questi andrà aiutato a vestirsi)
7.
Durante il posizionamento del palloncino eseguire le
prescrizioni del medico, assisterlo nella gestione del materiale e controllare
la situazione del paziente dal monitor.
8.
Al termine del posizionamento collegare il trasduttore
con la linea di lavaggio (preventivamente prepararta).
9.
Eseguire lo zero e quindi collegare il trasduttore con
la linea di pressione.
10.
Controllare la traccia pressoria sul monitor dell’IABP
Per la rimozione dello stesso ci si dovrà informare
sulla tecnica che è stata usata per il posizionamento al fine di preparare il
materiale occorrente. Se applicato per via per cutanea verrà semplicemente
sgonfiato e sfilato: nel punto di inserzione si eserciterà una compressione
manuale di circa 15 min. e successivamente si applicherà il compressore
pneumatico, quindi una medicazione compressiva per alcune ore, controllando
temperatura e polsi periferici. Se applicato con tecnica chirurgica occorrerà
un controllo dell’arteria dal chirurgo che effettuerà la manovra, i ferri e
il materiale saranno gli stessi usati per il posizionamento.
v
Paul L. Marino – The ICU Book
-Contropulsatore aortico
v
N.H. Diepenbrock – Guida pratica in area critica –
Contropulsazione con palloncino intaortico
v
G. Ruvolo – Manuale di terapia intensiva
postcardiochirurgica – Contropulsazione aortica
v
Nursing Cuore – Atti del 3° congresso Nazionale
–Assistenza infermieristica alla persona con contropulsatore aortico
v
Ospedale Cisanello Pisa-Anestesia e Rianimazione –
Parliamo di contropulsazione aortica
v
P.J
Owverwalder,M.d –The Internet Journal of Thoracic & Cardiovascular- IABP
v
Brenda Morgan, Clinical Educator,CCTC, Critical Care
London, Health Sciences Centre- Protocollo per infermiere addetto all’IABP
v
Piera Sisti, Paola Di Giulio- Problemi cardiaci- Pompa
intaortica a Palloncino(IABP)
v
Gruppo di lavoro IP Terapia Intensiva Multimedia S.S.G
Milano – Assistenza al paziente con IABP
v
Robert C. Schlant, J.Willis Hurst – Il Cuore,il
manuale,-La contropulsazione aortica