Il Ministro della
Sanità Veronesi è un ministro di una nuova specie:
pensa. Ha avuto il coraggio di dire che il divieto di
consumare marijuana è una follia. Le ragioni sono
evidenti. Scusate se lo diciamo ma chi si oppone alla
legalizzazione non ci fa una bella figura. Innanzi
tutto la marijuana non è una droga pesante. Il suo
effetto è inferiore a quello dell'alcool. L'alcool
da assuefazione fisica la marijuana no. L'alcool
provoca migliaia di morti all'anno per i danni che
causa all'organismo, la marijuana neanche uno. Esiste
una dose mortale di alcool, non esiste una dose
mortale di marijuana realmente assorbibile, ci si
addormenta prima (cioè per ammazzarsi con la
marijuana ne serve un quintale e te la devono
lanciare in testa dal sesto piano). L'alcool provoca
buona parte degli incidenti stradali: centinaia di
morti, migliaia di feriti e miliardi di danni; chi
fuma marijuana è invece un autista più prudente, al
di sopra dei 60 chilometri orari di velocità si
sente in imbarazzo. Gli ubriachi sono spesso
violenti, i cannabisti sorridono un po' angelici e
non reagiscono nemmeno quando li provochi duramente
tirando in ballo la condotta sessuale della loro
mamma.
Non è vero che il
consumo di marijuana induce al consumo di cocaina e
eroina. In Olanda dove il consumo è legale da 30
anni il numero dei tossicomani è' inferiore alle
medie europee. Nel resto d'Europa coloro che hanno
fumato marijuana qualche volta, sono ormai centinaia
di milioni di persone. Il numero dei tossicomani è
enormemente più basso. Sostenere che il consumo di
marijuana provoca il passaggio all'eroina è come
dire che chi vota a destra rischia di ritrovarsi a
essere padrone di una rete televisiva. Per contro il
fatto che la marijuana sia stata dichiarata illegale
permette alle organizzazioni mafiose che controllano
il mercato di intascare somme astronomiche di denaro
con il quale inquinare il sistema economico e sociale
italiano. Guardando quel che è successo in America
grazie al proibizionismo sugli alcolici, si può
capire che la prima cosa da fare se si vuole
realizzare una lotta contro le droghe è di
legalizzarle per togliere il traffico dalle mani
della mafia. E in questo caso non parliamo solo della
marijuana ma di tutte le droghe illegali. E anche se
paragoniamo gli effetti della marijuana con quelli
del tabacco ne vien fuori che quest'ultimo è di gran
lunga più tossico e nocivo.
Con tutto questo
non vogliamo dire che la canapa indiana faccia bene.
E' un intossicante e, come il caffé, il the e il
pepe ha effetti negativi sull'organismo umano. Lo
abbiamo sempre sostenuto. Però, ultimamente siamo
restati sconcertati davanti ad alcune esperienze di
cui siamo stati testimoni.
Una nostra parente, giunta a superare i 70 anni senza
aver fatto esperienze psichedeliche, una signora
normale insomma, ha iniziato a soffrire moltissimo
per un male chiamato "bocca che brucia", un
disturbo urente che, nonostante il nome, non ha nulla
di erotico ed è invece molto doloroso. Ha visitato i
migliori specialisti, ha fatto ogni tipo di cura
arrivando a spendere 64 milioni in 3 anni, tra
analisi cliniche e medicamenti. Era disperata, poi un
giovane medico le ha detto: "Signora si faccia
una bella canna di marijuana senza tabacco".
Questa nostra parente ha seguito i consigli del
medico e in pochi giorni è guarita ed è anche di
ottimo umore. La sua canna quotidiana ha sostituito i
farmaci ansiolitici e antidepressivi (tutte sostanze
legali più dannose per l'organismo della cannabis).
Un altro nostro amico, gravemente ammalato di tumore,
era, oltretutto, distrutto dalla chemioterapia. Ogni
2 giorni prendeva 6 pastiglie di Zofran (costo 181
mila lire). Ma non riusciva comunque a mangiare
niente, vomitava tutto. Poi si ricordò di aver letto
sugli incredibili effetti terapeutici della canapa
indiana per mitigare la nausea da chemioterapia.
Grandi problemi per trovare un pò di questa erba
proibita. Riesce a comprarne 50 mila lire, smette di
prendere lo Zofran e si fa invece mezzo litro di
tisana di marijuana. Ne beve 2 dita ogni volta che
gli viene la nausea. Ha ripreso a mangiare e
addirittura i dolori sono quasi spariti. Insomma, a
volte la marijuana fa bene.
E allora, anche chi
è contrario alla legalizzazione della marijuana
potrebbe condividere una legge che consenta di
prescriverla per scopi terapeutici e di venderla in
farmacia (come accade in Svizzera e in California)
visto che, come si è detto, ha effetti collaterali
infinitamente più blandi di altre medicine e
funziona molto meglio. E se fosse venduta legalmente
potrebbe costare meno di 100 lire al grammo. E si
potrebbero usare gli scarti della pianta per
alimentare i vitelli. Molto meglio che nutrirli con
carne di bovino in polvere. La Mucca Pazza è
pericolosa, la Mucca Fatta no.
E per concludere un
appello: stiamo raccogliendo testimonianze dirette
sull'uso terapeutico della cannabis (www.alcatraz.it/forum) Per ulteriori informazioni sull'uso
terapeutico della canapa www.medicalcannabis.it
Dario Fo, Franca
Rame e Jacopo Fo