Salute e malattia Salute e malattia, in questo universo duale, si potrebbe pensare che formino una dicotomia, ossia una coppia di opposti. Siamo abituati a pensare in termini di paragone, comprendiamo un concetto confrontandolo con il suo opposto, il freddo con il caldo, la luce con il buio, e così via. Quindi viene da pensare che l'uno non possa esistere senza l'altro e siamo quindi assuefatti ad accettare che la malattia sia il rovescio della medaglia della salute. Ma nel senso più profondo non è vero. Diventa vero quando ci lasciamo influenzare dai burattinai che stanno dietro alle quinte del mondo. I media riversano oceani di dati su qualunque argomento che possiamo immaginare, in maniera così scoordinata da rendere gli individui sempre più confusi, invece di dare informazioni di valore che possano dare una maggiore comprensione della vita e i suoi corollari. Questo lo si può notare bene nell'ambito della salute. La confusione in questo campo ha raggiunto livelli così elevati che un lunapark al confronto è la sala di lettura di una biblioteca. La salute non è l'assenza di malattia. E' lo stato in cui dovrebbero trovarsi tutti gli individui, inteso come condizione naturale dell'Uomo. Comunque questo, visto ai giorni nostri è utopia. Viviamo in un mondo difficile, grandi interessi, grandi poteri sono in mano a persone che, dovuto alla loro indole, non dovrebbero averli. Occorre precisare che qui non si tratta di capitalismo o comunismo o qualunque altro -ismo, ne si vuole attaccare il profitto in sé. Il profitto ottenuto da attività che sono di beneficio per l'uomo è legittimo. Perché non premiare chi aiuta a migliorare le condizioni della società e gli individui che la compongono, e rendendo la vita più vivibile? Quando però il profitto viene ricavato, non importa da chi ne a quale categoria appartenga, tramite attività che fanno scivolare l'Uomo sempre più lungo una spirale che sembra irreversibile, allora ci troviamo di fronte a una totale mancanza di valori e del rispetto per i propri simili. Ma a questo punto parlare di simili è alquanto inadeguato, chi vorrebbe attribuirsi tale similarità? La nostra salute è minacciata da quelli interessi che mirano al profitto tramite attività svolte senza tenere conto dei danni causati all'ambiente, all'uomo e alla vita in generale. L'industria chimica e farmaceutica, le strutture sanitarie così come sono concepite, la medicina come disciplina e pratica nelle sue varie specializzazioni, la ricerca scientifica sponsorizzata dal mercato farmaceutico, oltre a non essere la soluzione ai mali dell'uomo, inquinano il pianeta con diserbanti, fitofarmaci, e altre sostanze tossiche e avvelenano, lentamente o velocemente, gli individui tramite i farmaci di sintesi anch'essi non altro che sostanze tossiche. Molte patologie e alterazioni organiche attuali sono iatrogene. In America, statisticamente, i medici sono la terza causa di morte, ma credo che salirebbero nella classifica se tutti i casi di morte venissero scrupolosamente accertati per la loro causa e debitamente riportati, cosa alquanto difficile perché chi ne dovrebbe accertare la causa appartiene alla stessa struttura di chi ne è responsabile. Un po' come il detto 'cane non morde cane' . Morire per cause naturali è ormai molto raro e il termine è estremamente abusato. Sulle confezioni o nei foglietti illustrativi di molti farmaci vengono riportati effetti collaterali che se potessimo metterli sulla bilancia in opposizione a ciò che pretendono di curare l'ago cadrebbe in favore dei primi. Davvero si dovrebbe scrivere sulle confezioni: "Nuoce gravemente alla salute" come sui pacchetti di sigarette. Perché le persone nonostante tutto continuino ad assumerli è chiaramente spiegato nell'articolo: "Perché la gente crede quasi a tutto", oltre al fatto che di norma siamo convinti che solo il medico può capire la malattia e prescriverne la cura, il che è vero dal punto di vista legale, punto forte del monopolio della salute, ma quasi mai vero dal lato pratico. Troppo spesso diamo per scontato che la salute dipende dalla fortuna o sfortuna. In realtà ce la dobbiamo guadagnare. Molti conducono uno stile di vita a dir poco scorretto per poi ritrovarsi malati o pieni di acciacchi e difficilmente attribuiscono questo alle proprie abitudini. Mangiando qualunque cosa ci piaccia, cibi cotti o fritti, insaccati, cibi in scatola, fast food, formaggi fatti con latte pastorizzato o in polvere, carni piene di ormoni e antibiotici, dolci confezionati che durano mesi sugli scaffali, zucchero raffinato e tutto quanto l'industria alimentare sottopone alle varie lavorazioni con aggiunte di conservati che potrebbero essere usati con successo da un imbalsamatore, non possiamo aspettarci di trovarci in buona salute. Per vedere gli effetti di tali abitudini occorrono anni o decenni e ne attribuiamo erroneamente la causa alla vecchiaia. Ma non tutti "invecchiano" alla stessa maniera, anche se è vero che nella società occidentale è molto frequente trovare persone anziane malate e piene di acciacchi e purtroppo sempre più colpite da malattie degenerative come cancri e tumori. L'alimentazione corretta è fondamentalmente importante per rimanere in buona salute come pure l'astenersi dall'assumere sostanze tossiche dannose per l'organismo come farmaci, conservanti, vaccini, frutta e verdura trattate con diserbanti e fitofarmaci. Il fatto strano e triste che ho riscontrato è che molti, dopo avere letto questi dati, dopo averli riconosciuti come corretti e attinenti alla realtà, dopo aver espresso entusiasmo per aver avuto risposte a domande che si erano poste riguardo a questi argomenti, continuano a vivere nè più nè meno come prima. La conclusione a cui sono arrivato, per quanto possa sembrare assurda e irreale, ma basata da osservazione diretta, è che non vogliono rinunciare ai loro acciacchi. La ragione di questa irrazionalità rientra nel campo delle relazioni sociali. Conosci qualcuno che quando ti incontra non fa altro che parlarti della sua malattia? Spesso sono persone che non si sentono realizzate e l'unica cosa che è rimasta è la malattia e se perdono anche quella pensano che non gli rimane più nulla, non importa quanto cerchino di convincere che farebbero di tutto per liberarsene. Il cibo migliore, il più sano che si possa trovare non garantisce comunque una perfetta salute in presenza di risentimenti, disaccordi, una condotta non etica e un atteggiamento di esclusione nei confronti delle persone in generale, colloquialmente chiamato "farsi i cavoli propri". L'uomo è un organismo, ovvero materia animata. Un corpo morto non è più un organismo, è materia inanimata. L'uomo è composto da tre parti distinte che sono:
Lo spirito origina il pensiero, usa
la mente per organizzare le idee, e per portare a compimento i suoi
scopi mette in azione il corpo. Maggiore o minore successo in questo
dipende principalmente dalla consapevolezza dell'individuo, da quanto
la sua mente è libera da idee fisse o condizionamenti di vario genere
e dallo stato di salute del corpo. Per fare un esempio paragoniamo il
corpo a un'automobile, la mente alla centralina e il conducente allo
spirito. Se la macchina è malridotta, i freni, il motore e la
carrozzeria sono in cattivo stato, il conducente per quanto abile
possa essere avrà delle difficoltà a viaggiare con quella macchina,
lo stesso vale per la centralina se non funziona e anche per il
conducente che, se guida male, avrà difficoltà anche con una
macchina perfetta. Quindi la salute viene conservata o ritrovata
acquisendo una maggiore consapevolezza, in quanto essere spirituale,
risolvendo i problemi che affliggono la mente, fornendo al corpo una
corretta alimentazione che gli dia nutrimento senza avvelenarlo. La
mente e lo spirito sono argomenti vastissimi e, non essendo lo scopo
di questo sito, verranno trattati di volta in volta solo
marginalmente. L'alimentazione invece verrà trattata in modo ampio
come fattore indispensabile per acquisire e conservare l'equilibrio
biochimico del corpo.
Fonte: http://www.medicinenon.it/
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