Ripartiamo e transitiamo immediatamente nella zona dei rifugi e dei locali turistici. La discesa da questo versante si rivela tosta. Pendenze medie del 9-10% con tratti al 12-13% ci costringono a scendere coi freni costantemente tirati per circa otto chilometri! Superato un ponticello la strada spiana consentendoci di osservare con maggior calma la valle che stiamo percorrendo. Un paio di chilometri di salita ci sollevano (Km22) al Col de Larone (609mt).
Un ultima occhiata alla valle della Bavella e poi scendiamo, nuovamente con pendenze elevate, lungo un ampia strada. Improvvisamente (Km25) la strada si restringe. Un arcigna strettoia (fontanella) si apre tra grossi massi. Ora la strada è un budello d'asfalto che scende dolcemente al fianco del torrente Solenzara. Che strada! Il torrente forma cento pozze (alcune fornite di spiaggetta in sabbia!) che compaiono come per incanto ad ogni svolta della stradina. Brevi strettoie strappate alla roccia si alternano a panoramici tornanti esposti sulla gola. Tratto bellissimo. Giungiamo (Km39) a Solenzara totalmente appagati!
Da Solenzara si procede verso sud, lungo l'ampia statale moderatamente trafficata, affrontando continui saliscendi per transitare (Km52) da Favone e quindi (km65), abbandonata la costa, da S.Lucie di Porto Vecchio.
Proseguiamo sull'anonima statale (possibile variante è la strada che conduce a Pinarellu e quindi prosegue verso sud sino al golfo di Sogno) per giungere (Km75) alla rotonda posta in prossimità di Trinità di Porto Vecchio.
Dalla rotonda si inizia una lunga discesa che conduce (Km80) a Porto Vecchio. Traffico intenso. Un nuovo strappo ci solleva verso la città vecchia ove termina il nostro itinerario.
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