Come stinchiere | Ostacoli fatti in casa | Il secchio che non si rovescia | Spazzole personali e pulite | Lunghina a sganciamento rapido | Coda e criniera | Fai da te la cuffietta anti mosche! |
Nel caso in cui una stinchiera o un paranocca si rompa e non si disponga di analoga attrezzatura di ricambio, si può ovviare all' inconveniente usando le fasce. Naturalmente non quelle da riposo in lana, che di solito hanno un fissaggio in velcro, troppo labile per l' utilizzo durante il lavoro (finirebbero per srotolarsi mentre il cavallo è in movimento, col rischio che inciampi). Ma le apposite fasce da lavoro in tessuto elastico, che dopo essere state applicate si stringono intorno allo stinco con il nastrino di cui sono provviste. Per una maggiore sicurezza si può applicare un giro di nastro adesivo sopra al nastrino. Dunque è consigliabile tenere sempre un paio di fasce da lavoro nel proprio baule di scuderia.
Se non dovessimo disporre, nel nostro maneggio, di un campo adibito al salto degli ostacoli ma vorremmo ugualmente abituare noi e il nostro cavallo a fare qualche saltino, si può ricorrere a un po' di fantasia e a qualche oggetto che abbiamo intorno. Per prima cosa preoccupiamoci delle barriere: vanno benissimo manici di scopa di legno, rami di alberi non spinosi, lisci e non ricurvi o quant' altro sia a vostra disposizione che sia leggero e liscio (in modo da non ferire il cavallo). Adesso vediamo dove appoggiare le barriere. Ricordiamoci innanzitutto che le barriere devono poter cadere al più leggero contatto da parte del nostro amico. Se vogliamo lavorare sui cavalletti possiamo rialzare le nostre barriere utilizzando mattoni, gomme delle macchine, altri tronchi etc.. se invece vogliamo fare proprio qualche saltino possiamo appoggiare le nostre barriere ad esempio su due sedie, su due barili, su gomme delle auto disposte a pila, basta solo usare la fantasia pensando sempre alla nostra sicurezza e a quella del nostro cavallo (quindi si lascino fuori materiali taglienti che potrebbero ferirci in caso di caduta o potrebbero ferire il nostro cavallo mentre sta saltando, ostacoli fissi come cataste di legna etc..). Un' altra economica ed efficace soluzione per dedicarci al nostro allenamento è rappresentata dalle balle di fieno: disponiamole dove desideriamo nel campo e proviamo a saltarle: sono leggere, sicure e di facile reperibilità. L' unico inconveniente si presenta coi cavalli golosoni: potreste sorprendere il vostro amico mentre ... assaggia l' ostacolo prima di saltarlo :-D
Il secchio che non si rovescia
Oggi i box di quasi tutte le scuderie sono dotati di abbeveratoi automatici (le cosiddette beverine), ma alcune ancora impiegano i secchi, il cui uso può essere comunque necessario in alcune situazioni, come ad esempio se si vuole controllare quanta acqua beve il cavallo. Per evitare che il secchio posto nel box si rovesci, può essere infilato dentro un vecchio copertone d' auto. Il secchio può anche essere fissato agli anelli nel muro del box con un robusto moschettone, del tipo a chiusura bloccata. Ovvio che anche il secchio e il suo manico devono essere robusti, per evitare che il cavallo li strappi rovesciando tutto quanto. Il primo metodo è dunque più efficace e sicuro.
Poichè spazzole, brusche e striglie vengono a contatto diretto con il mantello e la cute del cavallo, vanno disinfettate frequentemente per evitare il diffondersi di malattie come le micosi, altrimenti dette funghi. L' ideale sarebbe che ogni cavallo disponesse di un proprio set per la toelettatura, composto da spazzola, spugna e straccio. Soprattutto in Estate, quando la micosi si fa più attiva, il materiale di pulizia va disinfettato più spesso con soluzioni antibatteriche o in un secchio di acqua calda e sapone di marsiglia. E' fortemente sconsigliato utilizzare il grooming kit comune con altri e anche passare la copertina sottosella ancora sudata fra un cavallo e l' altro.
Lunghina a sganciamento rapido
Portare un cavallo nel paddock, conducendolo a mano con la lunghina al fianco, è apparentemente semplice. In realtà può nascondere qualche difficoltà, specie se il cavallo è un soggetto allegro, di quelli che appena dentro il paddock tendono a prendere subito il via al gran galoppo. Il rischio è di essere trascinati, o di dover mollare la lunghina se non ci si vuole far bruciare la mano dallo sfregamento, con la conseguenza che poi la lunghina stessa resti penzolante tra gli anteriori del mattacchione, con la ovvia condizione di pericolo. Per uno sganciamento rapido si può fare come gli addetti al salto in libertà delle più importanti manifestazioni internazionali: non agganciare la lunghina alla capezza col moschettone , avvolgere due giri di lunghina sulla mano e far passare l' altra estremità nell' anello della capezza prima di richiuderla nel pugno. Questo metodo consente di avere al tempo stesso una presa forte quando tiene e, alla malparata, di poter lasciare che la lunghina sfili via liberando immeditamente il cavallo irruente.
Criniera e coda devono essere toelettate ogni giorno come tutto il resto del mantello e per fare ciò basta munirsi di una spazzola come faremo per i nostri capelli, con delicatezza e senza strappare. Nel caso della criniera, si inizia a spazzolare dall' alto verso il basso, ovvero dalla nuca verso il garrese. Per quanto riguarda la coda, invece, bisogna procedere in senso inverso. Si deve cominciare a pettinare la massa di crine prima della parte bassa, per risalire man mano che eventuali nodi vengono sciolti, fino alla base del nerbo. Se al contrario si danno vigorosi colpi di spazzola dall' alto verso il basso, i nodi che s' incontreranno sulla lunghezza provocheranno la rottura del crine. Se la stagione lo consente, come si lava il mantello si può approfondire la toelettatura con un lavaggio accurato anche di coda e criniera. Anche per questi crini lunghi è preferibile usare prodotti detergenti poco aggressivi che non asportino del tutto la patina del sebo che garantisce l' elasticità del crine, impedendogli di spezzarsi. Inoltre, soprattutto se il detergente è molto schiumoso, dobbiamo usarlo diluito e risciacquarlo con la massima cura o non riusciremo mai ad ottenere acconciature particolarmente lucenti. Se nei nostri piani c'è un impegno agonistico, a meno che non si desideri optare per una bella criniera sciolta, evitiamo lavaggi, shampoo e lucidanti. il crine dopo lo shampoo risulta estremamente scivoloso e quindi più difficile da intrecciare. Per l' aspetto generale della coda, sempre se non vogliamo intrecciarla , possiamo conferire maggiore lucentezza e volume adottando alcuni accorgimenti dopo lo shampoo. Dopo averla energicamente fatta roteare, mentre è ancora umida cospargiamola con una soluzione al 50% di balsamo a uso umano (ma anche l' ammorbidente per i panni) e acqua. lasciamo asciugare il tutto e quindi pettiniamo il crine usando le dita. Solleviamo la coda in prossimità del nerbo e iniziamo a pettinare i crini partendo dal basso e dalla faccia inferiore della coda. Man mano che districheremo i nodi lasceremo ricadere rapidamente le ciocche per un maggiore effetto volume. Per un look raffinato o se non si è del tutto certi della regolarità del taglio, dopo il trattamento indicato, la coda può essere raccolta in una treccia e fasciata con una fascia elastica. L' acconciatura va lasciata asciugare per qualche ora, dopo di che si toglie la fascia e, sempre con le dita, si pettina il crine che avrà acquistato una perfetta piega frisè.
La cuffietta anti-mosche