domanda 32
LOGICA e CULTURA GENERALE
"[Nei giardini del Romanticismo] il punto di vista immobile sul giardino circostante l'osservatore, viene sostituito da quello mobile dei sentieri tortuosi, dalle sorprese lungo le passeggiate, dalla tendenza a creare panorami inattesi, mutamenti evidenziati a seconda delle diverse stagioni, ore, condizioni atmosferiche e anche in relazione al vento. Il vento scuote i rami non potati, increspa e muove la superficie delle acque, frantuma il riflesso delle sponde nell'acqua, riecheggia del suono delle arpe eoliche, agita le bandiere e le vele delle imbarcazioni da diporto. Il parco romantico ridonda di movimento, ma ha anche un'altra peculiarità che lo distingue da giardini e parchi degli stili precedenti: se questi erano costituiti da oggetti la cui bellezza formale era essenziale, ora è lo spazio fra quegli stessi oggetti a diventare imprescindibile: i campi fra i boschetti, gli spazi che si aprono fra le rive dei fiumi e dei laghi, i viali e i sentieri che dischiudono all'occhio la vista di una valle; l'atmosfera, l'aria, gli spazi vuoti. Alberi e cespugli diventano cornici, inquadramenti, "sponde" per gli spazi che si aprono dinanzi a colui che passeggia. Spariscono le recinzioni, e il parco trapassa impercettibilmente nella contrada circostante." Dmitrij Sergeevié Lichaéev, La poesia dei giardini, tr. it. Einaudi, Torino, 1996, pp. 331-332.
Dalle affermazioni di Lichakev discende SOLO UNA delle considerazioni sottostanti. La si individui: |
|