Abstract

Brunetta Boni    "Nei dintorni della perfezione", Cicamica n. 1

Un invito alla conoscenza della vita e delle idee di Rita Levi Montalcini, una bella figura della scienza italiana.

"…questa figuretta esile ed aggraziata, per la verità mi allarmava un po’ la pettinatura, questa sorta di ‘onda anomala’ che rammenta un po’ i maremoti "tzunami". L’eloquio …un tantino snobistico … quello scivolar via della "esse" fra il bagnaticcio e lo sdrucciolo…Cambiai subito idea.

Mi colpì l’assoluta mancanza di prosopopea accademica … e un gran dose di sereno buon senso… di raro umorismo…di limpido disincanto…".

Un invito alla lettura della Montalcini nel suo godibilissimo "Elogio dell’imperfezione".

Perché mai celebrare tanto l’imperfezione? Perché è vitale!

Una riflessione fra il serio e il divertito sulla perfezione dei risultati e l’imperfezione di noi stessi, sulla gioia della realizzazione di un cambiamento, dopo magari tentativi fallimentari, requisito essenziale alla sopravvivenza.

Ciò che non muta mai è perfetto e statico, modello riuscito ed immutabile … ma la contropartita è la mancanza di evoluzione.

Ed ancora: se l’uomo odierno è quello che è perché è imperfetto a che serve l’endemico perfezionismo il o-tutto-o-niente da cui siamo oggi avviluppati? Perché mai dobbiamo/vogliamo essere tutti uomini perfetti, bimbi perfetti, donne perfette (perfette di misure, di peso, di aspetto, di carattere ecc….)?

Le difficoltà migliorano e dall’imperfezione ha origine il cambiamento.

L’atto intelligente è il problematizzare, il metter dei dubbi, il cercare qualcosa di meglio, e questo non lo fa mai chi è contento, pago immobile, perfetto