Dei moti
popolari di "jamm' mò", che costituiscono l'episodio più clamoroso, se non il
più significativo, della storia di Sulmona dal dopoguerra a oggi, alla lunga si sarebbe
finito col perdere anche la memoria.
Esistono, è vero, documenti d'epoca sparsi un po' dovunque, tra le
cronachette locali e sulle pagine nazionali di quotidiani e riviste, o nei servizi
radiofonici. Esistono i ricordi, più o meno deformati dal tempo, di singoli protagonisti.
Ma una ricostruzione organica, finora mancava. Il libro di Maurizio Padula colma questa
lacuna. Quei lontani fatti - non tanto però, che non facciano sentire ancora oggi gli
effetti delle scelte politiche e di sviluppo che allora determinarono - vi sono
ricostruiti con molta chiarezza, maturità di giudizio e scrupolo di ricercatore, oltre
che con una sottile e costante simpatia umana.
Ne viene fuori, alla fine, l'immagine di una narrazione bene
orchestrata, che ha il sapore durevole delle cose "compiute".
(v.m.) |