CIAK: Dietro le quinte dei grandi film - 'Il Signore degli Anelli' allegato a CIAK n. 2 febbraio 2003

Orlando Bloom - Legolas

Incontrandolo per strada non č cosė facile riconoscere in lui, capelli scuri, corti e arruffati, il biondo e angelico (ma marziale) Elfo Legolas. E la cosa tutto sommato rende felice Orlando Bloom, detto Orli, inglese, 25 anni, che puo' godersi i vantaggi della sua improvvisa fama, senza doversi nascondere da fan e fotografi. Il suo personaggio, un infallibile arciere che ha riflessi di un ragazzino ma l'esperienza dei suoi 2931 anni (e' immortale come tutti gli elfi), ha conquistato e sorpreso lui per primo. Il provino era per un altro ruolo, Faramir, il fratello di Boromir. Ma Peter Jackson ha visto in lui, forse nello sguardo, quelle caratteristiche che fanno di Legolas "le orecchie e gli occhi della Compagnia dell'Anello", come dice poeticamente Bloom, che ammette senza vergogna di non aver letto Il Signore degli Anelli, prima del suo coinvolgimento. "Ma oggi sono come un drogato: non posso non riaprire di tanto in tanto una di quelle pagine magiche." Bloom divide con Mortensen (Aragorn) la palma di oggetto del desiderio femminile: il suo target e' ovviamente piu' giovanile, e non c'e' giornale per teenager che non lo abbia messo in copertina. E' l'esempio piu' evidente del cosidetto "effetto Signore degli Anelli". Prima, era un totale sconosciuto e non poteva essere diversamente: aveva fatto solo una particina nel film 'Wilde', come uno dei tanti giovani operai di cui lo scrittore andava a caccia. E quando Jackson lo ha scelto, Bloom era ancora a scuola di recitazione. 

Il ruolo di Legolas, lui lo paragona a quello di un gatto: "puo' rimanere immobile a lungo, dome con n occhio solo, e' sempre all'erta e pronto a scattare, anche quando sembra tranquillo e assente." Si e' reparato studiando a fondo i samurai giapponesi: "Hanno uno stile fluido ma molto conscio dei movimenti, sembra naturale ma e' studiato attentamente". Si e' comprato anche un libro sugli alberi, perche' Legolas ama nascondersi fra rami e fronde: "Gli alberi sono veri e propri esseri umani a cui manca solo la parola" spiega. Ovvio che sia stato particolarmente affascinato da Barbalbero e dalla sua armata di Ents, alberi combattenti. Bloom ha deciso presto che sarebbe diventato attore, razionalizzando la cotta che aveva per la compagna di banco: "Ho pensato che fosse il modo migliore per conquistare le ragazze: non s'innamorano di Superman, un personaggio di finzione, ma dell'attore che lo impersona, un uomo in carne, ossa e cuore."

La spinta gliel'ha data la mamma, che lo ha iscritto insieme alla sorella a un corso di poesia. Abitavano a Canterbury. A 16 anni e' andato a vivere da solo a Londra, per il primo corso di recitazione, in cui lui, pessimo studente a scuola, ha scoperto il fascino dei classici: Peer Gynt, Il Gabbiano, Antigone. Si considera pero' un attore molto fisico e i suoi film dopo il 'Il Signore degli Anelli' lo dimostrano: soldato americano in 'Black Hawk Down', fuorilegge australiano in 'The Kelly Gang', pugile inglese in 'Calcium Kid', pirata esotico in 'Pirates of the Caribbean'. Malgrado il programma massacrante, i mesi passati in Nuova Zelanda li considera piu' di vacanza che di lavoro.

I produttori della New Line si erano raccomandati che nessuno facesse sport pericolosi, ma appena ha messo piede a Queenstown, dove c'e' la scuola dell'uomo che ha inventato il bungee jumping, Orlando si e' buttato nel vuoto con l'elastico alle caviglie. Poi c'e' stato l'insegnamento del surf (era l'unico del cast, insieme a Billy Boyd, a saperlo fare), le corse in macchina, il tiro con l'arco, i cavalli. Sempre portandosi dietro il resto della banda i Elfi e Hobbit. "Mi piace il gruppo", ammette "ma sono piu' un leader che un seguace". Sua anche l'idea che i nove della Compagnia dell'anello dovessero sottoporsi a un patto di sangue, per cui dopo una visita da un tatuatore di Cuba Street a Wellington, ora dividono sulla pelle lo stesso simbolo (un numero nove scritto in caratteri elfici). Ne aveva gia' uno, un sole vicino all'ombelico, che si era fatto a 15 anni.