FRANCESCO FERRUCCIO LEISS

Francesco ferruccio Leiss, Venezia San Marco 1950

Nasce ad Oneglia (Im) nel 1892. Compiuti gli studi scientifici si laurea in Scienze Agrarie e in Chimica. Giovanissimo si dedica alla fotografia sperimentando il bromolio e gomma bicromata.

Nel 1930 fonda il “Circolo Fotografico Milanese” e nel 1942 quattro sue opere fotografiche sono pubblicate nel volume “Otto fotografi italiani d’oggi”, dove viene presentato come grande conoscitore della tecnica fotografica, dell’ottica e naturalmente della chimica. 

Fotografo versatile, egli ritrae paesaggi, nature morte e ritratti, sebbene, soprattutto intorno agli anni Quaranta, sembra essere attratto particolarmente da immagini notturne con le quali fornirà aspetti di una Venezia trasognata ed irreale.

I suoi futuri compagni con i quali fonderà “La Bussola”, lo descrivono come «un’ipersensibile»e questa sua particolarità caratteriale riesce a trasmetterla in maniera inequivocabile in molte sue opere, le quali sono state per lo più eseguite nella città di Venezia.

E' proprio Venezia la città dove Leiss rappresenta un punto di riferimento per molti appassionati di fotografia, tra i quali deve essere menzionato l’allora giovane P. Monti (1908-1985) che sicuramente subì, inizialmente, l’influenza di Leiss sia per quanto riguarda l’utilizzo della stampa a toni alti, riscontrabili in alcune sue prime immagini, sia per la resa fotografica di soggetti architettonici.

Nel 1953 viene pubblicata una sua raccolta fotografica dal titolo “Immagini di Venezia” e sempre nello stesso anno V. Guidi gli dedica sulla rivista “Diorama un articolo nel quale individua come caratteristica fondamentale della fotografia di Leiss, la semplicità spaziale resa dall’utilizzo della luce come valore costruttivo che è, in un certo senso, una caratteristica formale dei bussolanti e principio stesso della pittura del Guidi, il quale nel 1949 scrisse: «E’ la luce in un primo tempo scopritrice delle cose, o delle forme, poi nella sua grande funzione di portare le cose ad unità, rispettando le loro particolarità». Sempre nel ’53 collabora con M. Bonzuan, con il gallerista C. Cardazzo, ed il pittore V. Guidi alla costituzione della sezione fotografica del “Centro Studi d’Arte Contemporanee”.

Muore a Venezia nel 1968.