SVEZZAMENTO

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"Noi siamo quello che mangiamo"

Non esistono carenze alimentari dovute al latte materno, giacché ha la meravigliosa capacità di adattarsi alla richiesta ed alla necessità del bambino. Quindi l’unico modo per valutare l’inizio dello svezzamento, è un esame dell’atteggiamento del bambino stesso: quando iniziano a spuntare i primi dentini e quando riesce a stare seduto, si può pensare di iniziare il cammino verso gli alimenti solidi.

Infatti, i dentini che spuntano sono un chiaro segnale che il piccolo intestino è pronto a ricevere alimenti diversi dal latte materno; per questo motivo ad alcuni spuntano presto, ad altri invece sembra non arrivino mai. La capacità di stare seduto, denota un atteggiamento del corpo corretto per deglutire i solidi e per acquisire maggiore autonomia.

Quando si verificano queste condizioni (quindi solitamente dopo il sesto-settimo mese), si inizi molto lentamente ad introdurre nella dieta del piccolino, alimenti semi-solidi pur continuando l’alimentazione lattea, in quanto finché la mamma produce latte non v’è motivo di privarne il bambino.

I primi pasti verranno offerti in braccio alla mamma (o alla persona che si occupava del suo sostentamento) e nel caso di un rifiuto del "nuovo", proporre nuovamente il seno per evitare di spaventare il piccino, in quanto l’impressione che ne può ricavare è un rifiuto della madre di concedere "quel cibo così buono".

L’importante è non avere assolutamente fretta…anche perché la fretta genera tensioni e nervosismi, controindicati nello svezzamento e nel momento del pasto in genere.

L’impatto che il piccolino avrà nei primi approcci con il cibo, si ripercuoterà nella sua vita futura: quindi deve sentirsi a suo agio nei primi maldestri tentativi di prendere il cibo con le mani e portarselo alla bocca. Utilizziamo quindi giornali da mettere sotto al suo seggiolone, bavagliolini ampi oppure camiciole che poi verranno gettate a lavare.

Il bambino ama toccare il cibo, pasticciarlo per guardarlo, esaminarlo, giudicarlo prima di assaggiarlo soddisfatto. Molto probabilmente sarà più il cibo sparso a terra e sul tavolo, che non quello entrato effettivamente in bocca, ma se il bambino sarà lasciato libero, imparerà a mangiare bene e presto.

Le stoviglie da usare dovrebbero essere semplici e possibilmente in materiale plastico: le stesse stoviglie andranno lavate non con detersivi, ma piuttosto con acqua calda e un goccio di limone oppure con l’acqua dove si è cotta la pasta. Se proprio sceglierete di pulirli con detersivi, fatelo con quelli facilmente reperibili nei negozi di alimentazione naturale (con poca soda).

Un ultimo punto, ma non per questo meno importante: non solo quando imboccate il vostro bambino, ma anche quando gli preparate il cibo, fatelo con amore e serenità. L’energia positiva che in questo modo gli trasmetterete, lo guiderà versa una crescita sana e felice.