SALE NATURALE

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Cosa ne sappiamo del sale che generosamente spargiamo sui nostri alimenti?

Il sale che troviamo ovunque in vendita ha subito un trattamento di "bellezza" molto vario ed è composto di cloruro di sodio al 98-99%: viene lavato e conseguentemente addizionato con sostanze essiccanti quali il carbonato basico di magnesio, il fosfato di calcio, il carbonato di calcio, il silicato idrato di calcio, ed infine per sopperire alla deficenza di iodio che, con il succitato lavaggio è stato asportato, il sale viene addizionato anche con ioduro di potassio assieme a destrosio che in pratica è una forma di zucchero impiegato per stabilizzare lo iodio.

Come se ciò non bastasse, il sale raffinato, avendo un gusto artificialmente troppo forte, desensibilizza le papille gustative della lingua, portandoci a salare sempre più per poter apprezzare il gusto dei cibi.

Il sale naturale, quello prodotto per evaporazione naturale dell’acqua di mare (non inquinata) è composto più o meno equilibrato nella sua struttura: oltre a cloruro di sodio, cloruro di magnesio, solfato di magnesio, al solfato di calcio, al solfato di potassio, al carbonato di calcio, al bromo e allo iodio, troviamo anche tracce di tutti i minerali conosciuti come boro, bario, silicio, fluoro, litio, manganese, zinco, fosforo, rame, argento, ecc. che consentono al nostro corpo di funzionare in maniera ottimale (e che purtroppo l’alimentazione moderna/raffinata non contiene). Inoltre è naturalmente povero di piombo. Si presenta con un colore leggermente grigio, ma ciò non toglie che svolge perfettamente il suo lavoro di salatura dei cibi, allo stesso modo del sale raffinato: provare per credere.

Sono molti i cibi che ci fanno introdurre un contenuto di sale eccessivo per la nostra dieta.

Per una pizza ci sono circa 2100 mg di sale (a chi non è venuta sete dopo una serata in pizzeria?), un etto di bresaola ne ha 1500 mg e un etto di prosciutto crudo oltre 2500 mg. Quindi, una persona che si trova a dieta di sale, deve fare molta attenzione anche agli alimenti che lo contengono: salumi, pane, biscotti, prodotti da forno, snack, salse pronte, alcuni tipi di burro, formaggi, precotti, surgelati, pasta pronta (tortellini, sfoglie, ecc.), frutta secca industriale, scatolame, ecc..

Una buona alternativa al sale puro, è indubbiamente il sale marino integrale miscelato a spezie: ne basta veramente poco per ottenere un gusto "marcato" del cibo.

Un’altra idea è certamente il gommasio: sono dei semi di sesamo tostati in poco sale integrale marino, ed usati per condire le pietanze alla fine della cottura. Il gusto delicato e croccante sopperisce in parte alla mancanza del salato.

Per finire esistono dei preparati a base di erbe già pronti (salvia, origano, prezzemolo, basilico, erba cipollina, rosmarino, ecc.) che apposti sulla pietanza le danno un gusto veramente avvincente. Nel caso in cui si trovi difficoltà a reperirli, prendere in considerazione l’idea di farli autonomamente: sono di facile e immediata preparazione partendo dalle spezie secche.

Tutte le alternative proposte si trovano senza problemi in un negozio di alimentazione naturale, che dovrebbe poter trovare in qualunque città di medie dimensioni (un’ottima idea è chiedere in qualche erboristeria o in qualche farmacia omeopatica).

Contrariamente a una credenza comune, il salare gli alimenti non deriva da una stimolazione dovuta a carenza di sodio, ma semplicemente a una scelta gustativa. D'altra pare salando di meno i piatti che abitualmente cuciniamo ci accorgeremo che il nostro palato si abitua facilmente ad apprezzare il gusto naturale dei cibi. Per insaporire le pietanze si possono usare delle erbe aromatiche

Attenzione ai sali dietetici o iposodici, in quanto devono però essere utilizzati con attenzione; infatti la presenza del potassio li rende controindicati per chi soffre di malattie renali.

In Italia si consuma sale in eccesso: in media dai 10 ai 14 grammi a testa al giorno, rispetto ai 2-4 grammi consigliati (compreso quello contenuto nei cibi). Ciò è molto più del necessario e può favorire, particolarmente in persone predisposte, l'instaurarsi dell'ipertensione arteriosa, senza contare altre patologie come ritenzione idrica (con conseguente affaticamento dei reni), cellulite, ecc. Nelle popolazioni che consumano meno di tre grammi di sale al giorno, l'ipertensione è una malattia rara.

Tutto il sale di cui abbiamo bisogno è già contenuto negli alimenti allo stato naturale. Certo, alcuni ne sono più ricchi di altri, ma nessuno raggiunge livelli preoccupanti.

Poiché l'acqua trasporta il sodio, una delle principali funzioni del sodio è quella di influenzare la distribuzione di acqua nel corpo. Gli organi predisposti a mantenere l'equilibrio di tale sostanza nell'organismo sono i reni che la eliminano o la riassorbono a seconda che si sia in presenza di un eccesso o di una carenza. Il consumo eccessivo di sodio può favorire nelle persone predisposte l'insorgere dell'ipertensione arteriosa ed è quindi necessario limitarne il consumo.