PREPARIAMOCI ALL'INVERNO

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Scritto con la competente e dolce collaborazione di Cristina Fabbris (Lignano Sabbiadoro)

La preparazione all’inverno potrebbe riassumersi in una sola frase: "bloccare la proliferazione di radicali liberi".

I radicali liberi sono prodotti di "scarto" che si formano naturalmente all’interno delle cellule del corpo quando l’ossigeno viene utilizzato nei processi metabolici per produrre energia (ossidazione), e sono utilissimi se presenti in quantità minima, per l’eliminazione dei germi e nella difesa dai batteri.

Essendo molecole particolarmente instabili (in quanto possiedono un solo elettrone anziché due) sono portati a ricercare un equilibrio appropriandosi dell’elettrone delle altre molecole con le quali vengono a contatto; molecole che diventano instabili a loro volta, partendo alla ricerca di un altro elettrone e così via, innescando un meccanismo di instabilità a "catena". Questa serie di reazioni può essere ridimensionata o arrestata solo dalla presenza dei famosi antiossidanti.

L’azione continua dei radicali liberi si evidenzia soprattutto nel precoce invecchiamento delle cellule e nell’insorgere di varie patologie gravi come cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.

Quali sono le situazioni che scatenano i radicali liberi?

L’inverno certamente, ma anche stress, prodotti di scarto del metabolismo, le diete troppo ricche di proteine e di grassi animali, gli alimenti intolleranti, fumo, alcol, farmaci, prodotti chimici tossici (naftalina, candeggina), radiazioni, raggi ultravioletti come quelli solari, pesticidi, conservanti, esercizi fisici estremamente faticosi, e molti altri ancora.

Quali sono i principali antiossidanti?

Vitamine come la A, la C e la E; pigmenti vegetali come polifenoli, bioflavonoidi; micronutrienti ed enzimi come selenio, rame, zinco, glutatione, coenzima Q10, melatonina, acido urico, ecc.. Vediamone assieme i principali.

Sintomi da carenza di vit. A: influenza, raffreddore cronico, infiammazioni ricorrenti, otiti ricorrenti (occhi, naso, orecchie, gola), astenia, pelle rugosa, orzaioli, ecc.. L’inverno può sembrare meno freddo con l’integrazione di vitamina A e può spiegare perché i bambini crescano più d’estate che d’inverno: ciò perché d’inverno viene spesa per avere meno freddo. La salute delle gengive dipende dalla vitamina A, ma anche le nostre ossa. Attenzione: è stato riscontrato che la vitamina A non viene assimilata dagli ipotiroidei, dai malati di diabete mellito, e da chi ha disfunzioni a livello di fegato e mucosa intestinale.

Sintomi da carenza di vit. C: emorragie, ecchimosi, bronchiti, maggior predisposizione di avvelenamento dall’ambiente e dai medicinali, problemi al cervello, problemi al sistema nervoso (confusione, disattenzione, schizofrenia), ictus ed infarti causati da coaguli, articolazioni sensibili, ferite aperte, gengive gonfie e sanguinanti, denti molli con perdita di otturazioni, capelli opachi e fragili, stress, degenerazione del cuore, ecc.

Sintomi da carenza di vit. E: mestruazioni dolorose, arteriosclerosi, tendenza all’anemia, infertilità, pelle. Attenzione: aumenta la pressione negli ipertesi e nelle persone predisposte, e per questo motivo andrebbe assunta sotto controllo.

Sintomi di carenza di Selenio: invecchiamento precoce, ritardo mentale, problemi alla vista, disordini nervosi, cataratta, ritardo nella crescita, infertilità, necrosi del fegato e distrofia muscolare, problemi di pressione. Livelli troppo bassi di selenio sono stati associati a leucemia, cancro alla vescica ed al colon, tumore al seno e alle ovaie, alla prostata, alla pelle, e ai polmoni. Carenza di selenio associata a carenza di vitamina E è stata associata a tumori fatali.

Quindi in pratica, cosa dobbiamo fare per arrivare preparati all’inverno?

Per prima cosa, per assimilare i nutrienti, dobbiamo ripristinare la nostra flora batterica, precedentemente distrutta da intolleranze, combinazioni alimentari scorrette, medicinali, alimenti spazzatura. Una volta sistemate le pareti intestinali, ripristinare le scorte di vitamine A, C ed E, ed infine procurarsi una buona fonte di zolfo per ricostruire i tessuto del corpo danneggiati.

VERSIONE ECONOMICA. La flora intestinale la si può ripristinare togliendo gli alimenti intolleranti, e facendo una cura di aceto di MIELE per almeno un mese: un cucchiaio in mezzo bicchiere di acqua prima dei tre pasti principali. L’aceto di MIELE lo si trova nei negozi di alimentazione biologica.

L’olio di fegato di merluzzo è ottimo in quanto contiene sia vitamina A che E: due cucchiai per due/tre volte al giorno. Abbinare ad uno/due litri di tisana di rosa canina bio, per l’assunzione di vitamina C. Lo zolfo lo si trova nella cipolla e nell’aglio: quindi non dovrebbe mai mancare nel mese di cura, una buona minestra di cipolle ed aglio, che oltretutto è molto gustosa (cucinare 2 cipolle in un pentolino d’acqua finchè si cuociono ben bene: frullare il tutto e servire con crostoni di pane bio).

Dove troviamo queste vitamine negli alimenti?

Vitamina A (vegetali giallo, arancio e nella clorofilla), vitamina C (crescione, arance, kiwi, rosa canina), vitamina E (semi interi e CRUDI, broccoli e cavolfiore, olio spremuti a freddo, uova, pollame, pesce), Selenio (cereali integrali crudi, lievito di birra, pesci e frutti di mare, noci brasiliane, broccoli, cavoli, cetrioli, ravanelli, aglio, cipolle, melassa).

Un ottimo consiglio rimane tuttavia alimentarsi in maniera equilibrata con una dieta ricca di verdure, frutta e fibre, preferibilmente evitando latte e latticini, carne e salumi. Infatti latticini e carne contengono residui di antibiotici, che indeboliscono il nostro sistema immunitario. Non dimentichiamo per ultimo, che frutta/verdura/cereali per avere un quantitativo minimo di vitamine, deve essere necessariamente biologico.

Per concludere, vi lascio un’idea approssimativa per un buon menù: l’importante è che poi lo adeguiate alle vostre esigenze familiari.

Colazione: abbondante frutta di stagione, seguita dopo 15 minuti dalla colazione vera e propria con cereali, marmellate, fiocchi, muesli, torte, ecc.

Pranzo: un ottimo antipasto di verdura cruda abbondante, seguito da un piatto proteico, cercando di privilegiare legumi, soia e pesce piccolo di mare profondo.

Cena: Sempre l’antipasto di verdure crude seguito da una pastasciutta integrale alla zucca, o al pesto; un buon piatto è anche l’orzotto, o i semolini di cereali integrali, senza dimenticare la panzanella triestina.

Apparso sulla rivista Konrad nel mese di settembre 2002