LATTE VACCINO |
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Recenti ricerche hanno dimostrato che le donne che consumano proteine animali presentano una perdita ossea del 35%, rispetto al 7% delle donne vegetariane. Inoltre l’osteoporosi ha un’incidenza maggiore in quei paesi dove si consuma maggiori quantità di latte e formaggio. Infatti Stati Uniti, Finlandia, Svezia e Inghilterra sono i paese del mondo in cui è più alto il consumo di latticini e sono anche quelli in cui l’osteoporosi è maggiormente diffusa fino a diventare una piaga sociale. NON ESISTONO ASSOLUTAMENTE studi effettuati in doppio cieco della durata minima di 10 anni, in cui venga dimostrato che il latte fornisca calcio al nostro organismo! Ci si basa solo sul presupposto che essendo il calcio presente nel latte, si riversi automaticamente nel nostro corpo, dimenticando che per avvenire tale assorbimento necessitiamo anche di magnesio (che il latte non dispone) e di fosforo. Infatti, sia l’eccesso di
fosforo che la sua totale assenza, blocca l’assunzione di calcio da parte del
nostro intestino (e il latte contiene fosforo in gran quantità), mentre una
giusta quantità di tale prezioso elemento, ne agevola l’assorbimento. Inoltre, fatto non meno importante, il latte tende ad “acidificare” il nostro organismo, mentre è risaputo che per funzionare perfettamente ha bisogno di un Ph neutro, se non leggermente alcalino. La causa di questa “acidificazione” porta a innumerevoli malattie come indebolimento del sistema immunitario, colon irritabile, gastriti, emicranie, indebolimento del fegato e del sistema linfatico (con conseguente aumento ponderale), ambiente favorevole alla proliferazione di infiammazioni urinarie e dell’orecchio. Ad un bambino nostro conoscente con un’otite recidivante è stato consigliato di abolire il latte per almeno 6 mesi: dopo alcuni giorni l’otite era scomparsa. Inoltre la medicina cinese afferma che il cancro prolifera in ambiente acido, mentre viene bloccato in un organismo alcalino; questo concetto trova riscontro negli ultimi ritrovati naturali per far regredire il cancro, che lavorano proprio sul nostro Ph. Per i bambini allattati con latte vaccino (senza per questo colpevolizzare le mamme che hanno dovuto farlo), il discorso si complica: dato che il latte di mucca contiene molecole più grandi rispetto al latte materno, esso tende a supernutrire il corpo e a SOTTONUTRIRE il cervello ed il sistema nervoso. In generale i bambini allattati al seno sono più brillanti, più sensibili e più svegli di quelli nutriti con latte materno: inoltre il latte materno aiuta lo sviluppo corretto del sistema immunitario, che poi verrà distrutto in parte dalla bomba a orologeria dei vaccini obbligatori, ma questo è un altro triste discorso. Il latte materno prepara il corpo ad albergare l’anima e lo spirito. Porta l’essere umano sulla terra e gli fa percepire l’unità con il genere umano (Haushka) Per complicare ulteriormente la situazione, vengono assunti vari tipi di proteine assieme: spesso veniamo consigliati di far bere ai bambini durante il pasto, un bicchiere di latte assieme alla bistecca o al pesce, oppure di preparare pietanze con carne e formaggio formulati assieme. Certamente il gusto ne guadagna, oppure lo si può proporre per un pasto occasionale. Ma dare più tipi di proteine ai bambini piccoli equivale a disorientare, sconquassare il loro povero fegato, che non sa più che enzima secernere: alla fine il nostro intestino si troverà con un amalgama di proteine digerite (l’enzima che il fegato ha prodotto: ne può fornire uno solo per un solo tipo di proteina) e un altro amalgama di proteine indigerito (che tende ad andare in putrefazione). Quindi si avrà inizialmente un’irritazione sul tratto digerente e conseguentemente, se la dieta persiste, un’irritazione cronica sulle pareti dell’intestino: poi, come ulteriore conseguenza, avremo un malassorbimento delle sostanze nutritive, delle vitamine, degli enzimi e dei minerali. Le patologie più comuni derivanti da tale errata alimentazione sono: iperattività, irritabilità, stanchezza, sotto-occhi (che evidenziano un fegato stanco e che sono così frequenti al giorno d’oggi), cattiva digestione, ed altro ancora. Altro punto importante: l’aggressione di virus e batteri dall’esterno non è la causa determinante per lo sviluppo delle malattie infettive. Occorre che ci sia soprattutto un terreno su cui possono impiantarsi e svilupparsi. Studi recenti hanno dimostrato che togliendo latte e latticini (che sono immuno-influenti, cioè influenzano l’apparato immunitario) dalla dieta di 100 persone (senza spiegar loro il perché per evitare un effetto placebo) e lasciando altre 100 con la loro dieta normale, si è notato che delle prime 100 solo 15 si sono ammalate durante il periodo freddo, mentre fra le altre 100 le malattie da raffreddamento hanno colpito più dell’85%. Nand Kishore Sharma, uno
studioso contemporaneo, avvisa che nel latte di mucca ci sono troppi ormoni,
residuo della loro alimentazione industriale contenente l’ormone della
crescita per produrre vacche grasse. Basta poca, pochissima immaginazione per
immaginare quali effetti hanno sull’organismo dei bambini allattati in codesto
modo: crescita ponderale esagerata o gonfiore del corpo. Analogo discorso
avviene per gli adulti, ma in maniera più sottile, in quanto chi cresce non è
il corpo, ma ciò che si presta alla crescita all’interno del nostro
organismo; un esempio a caso, i tumori. Buona parte della popolazione dei paesi industrializzati è esposta a concentrazione di diossina tali da avere effetti sull’efficienza riproduttiva di uomini e donne (da notare come siano in aumento le tecniche di inseminazione artificiale!!) e da provocare casi di cancro in una persona su 1.000. L’assunzione di diossina avviene per ingestione con il cibo, soprattutto latte, latticini e carne. In uno studio, condotto presso la Harvard University su 145 donne di Boston si è riscontrato che le donne che consumano yogurt e formaggi freschi hanno una probabilità tre volte maggiore di contrarre cancro alle ovaie. A tal proposito è utile ricordare che la Danimarca (paese in cui si fa un elevato consumo di grassi e latticini) ha un’incidenza di cancro alle ovaie di ben sei volte maggiore rispetto al Giappone, dove si consumano pochissimi latticini. Un libro molto interessante, “La cucina del diavolo” di Gunter Schwab, porta alcuni passi interessanti: “il latte delle mucche che ricevono prodotti coltivati con concime artificiale (composto da protidi sintetici ed altri preparati chimici) non può essere considerato alimento protettivo, e cagiona nell’organismo eczemi e disturbi intestinali che possono avere conseguenze mortali” “nel latte di mucche nutrite con farina di soia, fu riscontrata la presenza di tricloroetilene, usato nell’estrazione dell’olio dai suoi semi” molto tossico! “mi è nota una disposizione, secondo la quale il latte di mucche trattate con peniccilina, può essere venduto solo 3 giorni dopo la cura” “DDT e composti esavalenti, i nostri più energici veleni, impiegati nelle campagne, si ritrovano nel grasso del latte” Il dott. Roberto Marrocchesi, esperto in nutrizione, avvisa che tra il 70% e il 90% dell’umanità non digerisce il latte. Questa intolleranza venne individuata e descritta con enorme ritardo nei circoli scientifici a partire dal 1958. Finora sono stati individuati quattro tipi di intolleranza al latte: 1) la più importante ed è quella di intolleranza al lattosio 2) quella di sensibilizzazione alle proteine 3) l’intolleranza psicogena, cioè pura e semplice avversione da disgusto e 4) quella causata da microinquinamento batterico o chimico in un latte industrialmente trattato (residui di antibiotici, ormoni, antiparassitari, antimuffe, coloranti, ecc..) La sensibilità del
pubblico al problema delle allergie causate dai latticini è ancora scarsa: è
stata così potente e capillare la pubblicità da parte delle fonti più
autorevoli e “al di sopra delle parti” che il parere dominante è che non
solo il latte è un cibo valido, ma che è un cibo perfetto per grandi e
piccini. Ne consegue che la causa degli innumerevoli problemi di salute diventa
“sconosciuta”. Concludendo, non disdegnate una fetta di latteria o una fetta di torta alla panna: l’importante è non strafare per aiutare il nostro meraviglioso corpo a svolgere le sue funzioni al meglio. |
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