COLESTEROLO |
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Colesterolo killer, colesterolo pericoloso, colesterolo da eliminare: quanto c’è di vero nell’allarmismo riguardo questo valore del nostro sangue?
E’ molto importante sapere a quale tipi di rischi il colesterolo possa esporre e comprendere dove stà il vero ed il falso. Và saputo per prima cosa che il colesterolo alto è solo un segnale intermedio di un problema; in effetti chi sviluppa malattie coronariche ha spesso precedenti di colesterolo alto, ma non è assolutamente vero il contrario e cioè non è detto che chi ha il colesterolo elevato debba per forza sviluppare la malattia di cuore negli anni successivi!
Quindi il colesterolo viene usato come valore di riferimento ma non è per nulla vero che questo sia documentatamente pericoloso; un esempio di come questo sia vero. Il colesterolo è la spia che si accende che qualcosa non và, come la spia dell’olio, e ci sono due modi per spegnere la spia: o togliere la lampadina della spia (assumendo farmaci) oppure eliminando la causa base che ha scatenato il valore di colesterolo alto.
Ma quali sono gli aspetti positivi del colesterolo, dando per scontato che la stampa abbia già pubblicizzato in abbondanza quelli negativi? Per prima cosa tutte le cellule sono fatte di colesterolo, e il nostro cervello in particolare ne contiene quantità elevatissime, senza le quali non potrebbe esistere e funzionare. Porta il nutrimento nelle cellule e ne porta fuori le tossine, si trova nella bile, è un conduttore degli impulsi nervosi, è un costituente degli ormoni, delle gonadi e dell’adrenalina. E poi, la preziosa vitamina D, essenziale per le ossa, che viene sintetizzata nella pelle se ci esponiamo al sole, parte dal colesterolo!
Certamente nessuno si ricorderà che agli inizi degli anni 80, un programma di controllo della malattia coronarica sviluppato su scala mondiale ha scelto di ridurre i valori di riferimento del colesterolo sierico per le persone normali, da 280 mg/dl agli attuali 200 mg/dl, ritenendo arbitrariamente che le persone in grado di tenere il proprio colesterolo sotto a questi livelli fossero destinate a non ammalarsi di infarto durante la loro vita. Ma non esistevano studi che comprovassero tale decisione.. Notate come a questa campagna fu dato un enorme sostegno da parte delle industrie farmaceutiche produttrici di farmaci anticolesterolo, "nell’interesse del consumatore"... Inoltre a livello scientifico si levarono col passare degli anni, delle critiche abbastanza rilevanti, perché si è visto che spesso questi farmaci erano in grado di abbassare il livello di colesterolo ma NON MODIFICAVANO IN ALCUN MODO I LIVELLI DI MORTALITA’ DELLE PERSONE TRATTATE.
Gli studiosi hanno cercato di comprendere il perché di questo inaspettato, quanto controproducente, risultato, e si sono fatte due interessanti scoperte. La prima, dell’importanza del colesterolo HDL in confronto al colesterolo totale, e la seconda che il valore del colesterolo del sangue è l’espressione di un equilibrio molto più complesso che quello riferito alle sole malattie di cuore. A tal proposito ricordiamo, che le persone con livelli di colesterolo troppo bassi hanno maggiori probabilità di avere emorragie cerebrali o disturbi della coagulazione del sangue.
Ritornando al valore del colesterolo, non si deve considerare tale valore in assoluto, ma rapportato con il colesterolo HDL, e tale rapporto deve essere compreso fra 4 e 5. In pratica se il vostro colesterolo totale è di 280 e il vostro colesterolo HDL è 60, il rapporto viene ottenuto: 280:60 = 4,65 che è un valore perfetto. Allo stesso modo colesterolo totale 330 : HDL 70 = 4,71 che và benissimo ugualmente. Mentre invece un colesterolo totale di 197 : HDL 21 = 9,38, dimostra un valore molto elevato cui dovrebbe seguire un immediato provvedimento, anche se il valore del colesterolo totale sembra nella norma.
Un articolo comparso nel 1991 sul "New England Journal of Medicine" riportava un lavoro di 5 anni effettuato su 14.000 persone di cui furono seguite attentamente tutte le analisi dei grassi del sangue: alla fine dei 5 anni, circa 250 persone avevano avuto un infarto e guarda caso l’unico valore che avevano in comune era il rapporto fra colesterolo totale ed HDL.
D’altro canto si noti come nel nostro bel paese, si sia dato valore solo all’esame del colesterolo totale, rendendolo gratuito, mentre l’HDL lo si può ottenere solo a pagamento. Un altro appunto: chi lavora olisticamente, sa benissimo che il colesterolo dipende dal fegato e il valore dei trigliceridi dalla dieta. Con questo non si intende che chi ha i trigliceridi a posto ed il valore del colesterolo alto non debba mettersi a dieta, ma piuttosto che oltre alla dieta ci deve essere di supporto una terapia di frenaggio del fegato, altrimenti si vanificano gli sforzi.
Ma come agire per ritornare a valori normali? In particolare sono 3 i punti su cui lavorare: dieta, attività fisica e gestione dello stress.
Una dieta individuale è indubbiamente il rimedio migliore che ci sia; è stato dimostrato che le persone che seguono una dieta anti-intolleranze perdono massa grassa e recuperano massa magra, ristabilendo così l’equilibrio dei grassi nell’organismo. Ma questa dieta dovrebbe essere anche strutturata per alleggerire e disintossicare il fegato. Quanti di noi infatti mangiano primo e secondo, con frutta alla fine, senza sapere che il fegato và in tilt non sapendo che enzima digestivo secernere? Infatti il fegato prepara un enzima a pasto, e quello che serve a digerire i carboidrati fà a pugni con quello che serve a digerire le proteine. Per di più la frutta alla fine viene digerite in mezz’ora, e per le rimanti ore fermenta rendendo difficile il lavoro di fegato, intestino e reni. Nella dieta evitare assolutamente i famigerati grassi vegetali idrogenati, grassi presenti anche in natura ma che sono in pratica le margarine che l’industria usa come legante in molteplici prodotti quali prodotti da forno, noccioline, salse, alcuni tipi di pane, ecc. Questi grassi interferiscono notevolmente nella regolazione dei valori di colesterolo, come del resto si evince da un lavoro importantissimo pubblicato nel 1990 sul "New England Journal of Medicine": in sole 3 settimane ci fu un peggioramento considerevole nelle persone cui dieta era ricca di tali sostanze, mentre le persone cui dieta conteneva solo grassi di origine animale l’aumento fu nettamente inferiore. In pratica da anni ci è stato venduto come "sano" un grasso nocivo per la salute, ma in definitiva è molto meno caro del burro. Pensate che 150 gr di manzo contiene 0,90 gr di grassi idrogenati, mentre solo 5 gr di margarina ne contiene ben 0,62! Una persona che mangi nell’arco della giornata una brioches, un po’ di patate fritte, quattro biscotti e tre crakers si trova con un totale di circa 10 grammi di acidi grassi trans, o comunemente detti idrogenati, che concorrono a sballare del tutto una dieta atta ad abbassare il livello di colesterolo. Quindi molto meglio un po’ di pane e marmellata, oppure una fetta di dolce casalinghi. Molto meglio usare un po’ di burro con moderazione, e condire piuttosto l’insalata con abbondante olio di oliva biologico, che aiuta il colesterolo HDL a rimettersi in forze. Ed anche integrare la dieta con olio di lino (miscelandolo con olio da tavola) oppure con le capsule di olio di enotera o di pesce (i famosi omega 3) che agiscono positivamente sul metabolismo dei grassi. Ma anche vitamina C (trasforma il colesterolo in eccesso in bile da espellere), vitamina E, vitamina PP o B3, sempre previo consiglio del vostro terapeuta di fiducia.
E poi tenete a mente la contraddizione di quella proibizione assurda di mangiare uova a chi ha il colesterolo alto, motivandola con la presenza di colesterolo, quando proprio l’uovo contiene quella sostanza che poi consigliano di prendere per controbilanciare il colesterolo, la lecitina! Veramente si sa troppo poco, e di quel poco si fa una gran confusione.
Per ultimo, ma non meno importante, lo stress. Infatti lo stress, soprattutto quello protratto da lungo tempo, induce fra le altre cose un aumento costante del colesterolo. Buona cosa sarebbe cercare aiuto con ginnastica dolce, rilassamento con meditazione, traning autogeno oppure dedicare del tempo alla cura di sè stessi con hobby, corsi o passeggiate distensive. In definitiva quello che manca tanto al giorno d’oggi è solo il tempo: tempo per curarsi, per amarsi, e tempo per vivere. |
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