In questo grosso roccione carsico vi sono delle aperture irregolari che immettono in grotte naturali. Le più appariscenti sono quelle della parete sud est. Il Castello Medusa è stato oggetto di molte indagini, storie e leggende, ed anche gli storici hanno fatto differenti ipotesi sull’ origine della fortificazione. Lo Spano ne parla come una prigione per metallari, l’ Angius ne parla come della dimora di un ricco personaggio e descrive improbabili sale fastose, mentre il La Marmora ne parla come una fortificazione tardo imperiale contro l’invadenza dei barbaricini, una sorta di vallo. A parte le leggende su Medusa c’è una storia vera molto curiosa che riguarda il castello e un bandito di nome Francesco Perseu.
Non è solo una <<voce popolare >> se all’archivio di stato di Cagliari c’è un intero fascicolo sulla vicenda. Sembra dunque che il Perseu, detenuto nelle carceri Piemontesi, raccontasse che nel 1838, quando ancora era bandito latitante, fosse capitano per caso presso il castello di Medusa, fosse sceso attraverso una scala di marmo, avesse passato una porta di ferro e si fosse trovato in un ambiente meraviglioso, pieno di statue e di mucchi di monete d’oro, di armi di tutti i tipi e di suppellettili preziose, oltre una corona d’oro e di gemme. In una memoria scritta che il Perseu mandò al Ministro, a Torino, nel 1844, raccontò che si riempì le tasche delle monete, che poi nascose in un suo nascondiglio segreto, ripromettendosi di tornare a prendere il resto, quando fu arrestato. 

 Vista di una delle poche mura rimaste intatte dopo più di 200 anni.

Così, sempre nella memoria scritta, il Perseu offriva di mostrare il nascondiglio e in premio chiedeva la grazia. Fu dunque accompagnato sul luogo, ma naturalmente non riuscì a ritrovare né il proprio nascondiglio, né l’accesso alle sale del tesoro. E dal momento che non gli furono slegate le mani, né tolte le catene, non poté neppure scappare, come furbescamente aveva progettato.               

By Matteo Secci - ( Asuni )

 

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