Il museo offre al visitatore una collezione di circa 1000 oggetti con un impostazione monografica e distribuiti nei vari locali.

Il ciclo della lavorazione del grano raccogli diversi attrezzi: aratri, seminatrici, carri per il trasporto, verga, antica trebbiatrice a mano, misure, svecciatoio, ventilatore, ecc... Il ciclo della lavorazione del vino: bigonce, torchio azionato a mano, brente, botti ed un vecchio alambicco. Ricco di attrezzi si presenta il locale destinato alla lavorazione del legno, pialle, seghe, e manufatti a testimonianza dell'ingegno di alcuni artigiani locali. Le antiche fatiche della donna sono testimoniate da filatoi per filare la lana, zangole per la lavorazione del burro, fascere ed altri attrezzi per la lavorazione del latte. La presenza di un camino in pietra dona una atmosfera particolare all'ambiente dedicato alla cucina, madie per la lavorazione del pane e della pasta, molti oggetti indispensabili quali torchio panca per la pasta, tosta orzo, testo per la cottura di focacce nel camino ecc..., secchi per il trasporto dell'acqua, ecc... La camera da letto è collegata nella parte più antica dell'edifici, le pietre sono tenute insieme da terra rossa, di particolare interesse una finestrella collocata sull'angolo della casa.

Altri spazi offrono sollecitazioni e curiosità al visitatore.

Oltre a presentare gli strumenti e gli attrezzi di vita quotidiana della gente di questa valle, gli ideatori del museo hanno creato un 'importante spazio espositivo pensando ad un campionario di linguaggi che vanno dalla pittura alla scultura, dall'arte concettuale a quella ambientale, dall'uso della fotografia a quello di nuove tecnologie.

In questo contesto si può pensare ad artisti che si avvicinano alla natura dove l'occhio veda non solo con la retina, ma con la fantasia, attivando l'immaginazione. Lo spazio potrà diventare anche luogo d'incontri e di formazione per studenti, artisti e cultori della materia.

Ogni anno verranno invitati autori che potranno intervenire anche in spazi esterni. La gestione del museo è affidata all'Associazione Culturale FOCOPI con sede in via Calvarola, 7 a Bergamo che, senza scopo di lucro, si pone l'obiettivo ... " della valorizzazione dei beni culturali quali testimonianza di civiltà, siano essi artistici, naturali, storici etnografici "...

L'associazione ha provveduto, al suo interno, a formalizzare un gruppo di studio e di gestione denominata DELEGAZIONE MUSEO ETNOGRAFICO VALLE TREBBIA - FOCOPI assegnando al dott. Franco Colacello il ruolo di conservatore-direttore.

La creazione del museo non è un punto di arrivo, ma una partenza per arricchire la collezione, migliorare gli aspetti organizzativi e tecnici e svolgere un'attività di ricerca e di studio, confrontandosi con altre realtà.

Un piccolo contributo per creare una simpatica sorpresa, un'emozione improvvisa, una riflessione ed un arricchimento culturale dell'uomo che spesso corre senza mai sognare.

Il museo vuole essere un momento di didattica per scolaresche, giovani e cultori della materia.