Questa
città di 256.000 abitanti si estende a forma di mezzaluna, di fronte allo
stretto di Messina, ai piedi dei Monti Peloritani. Principale punto
d'accesso in Sicilia, Messina è dotata di un porto commerciale molto
attivo. Devastata da terremoti e molto provata durante l'ultima guerra, la
città conserva tuttavia due chiese dell'epoca normanna e un museo. Due o
tre ore sono sufficienti per visitarla.
COME
ARRIVARE A MESSINA
Per mare: Da Villa S.
Giovanni, ogni 30 mn. nave-traghetto. Partenze per le Eolie, due volte la
settimana e per Napoli, una volta la settimana Aliscafi per le Eolie, ogni
giorno durante l'estate, e per Reggio Calabria, 20 volte al giorno, in 15
mn. Informazioni: Cortina del Porto (tf. 64044). In treno: Tutte le linee
italiane con destinazione in Sicilia passano dalla stazione di Messina. La
traversata dello stretto in nave-traghetto dura 30 mn. circa. In macchina:
Da Catania 97km., Enna 192km., Palermo 260 km., Siracusa 156., Taormina 51
km.
MESSINA
NELLA STORIA
Questa città greco-sicula
fondata da commercianti-pirati calcidiesi venuti da Cuma era chiamata
Zancle (dal greco Zanklon: falce) per la forma della sua penisola.
Anaxilao, tiranno di Reggio, cambiò il suo nome in Messana. Essa acquistò
numerosi privilegi al tempo della prima guerra punica. Nel 843 d.c., la
città fu presa dai Saraceni e in seguito cadde nelle mani dei Normanni.
Verso la fine del XV secolo, essa era in piena prosperità. Nel 1674 si
rivoltò contro gli spagnoli e si rivolse a Luigi XIV perché la aiutasse.
Vivonne e Duquesne difesero Messina che i francesi lasciarono fin dall
678. La storia di Messina è contrassegnata da una serie di calamità. La
peste dell 743 mietè 50.000 vittime e il terremoto dell 783 distrusse
interamente la città. Nell 854 una epidemia di colera causò la morte di
15.000 persone e un nuovo terremoto sopraggiunse nel 1894. La città si
era risollevata, allorché il 28 dicembre 1908 alle ore 5.20 un terribile
sisma accompagnato da un maremoto annientava il 95% delle case, causando
in meno di 30 mn., la morte di 60.000 abitanti. Sulla costa di Calabria il
mare 5 sollevò di 10 m., mentre in alcuni punti arretrò per più di 200
m. La ricostruzione di Messina fu fatta secondo norme antisismiche con
larghi viali fiancheggiati da edifici a due piani.
VISITARE
MESSINA
Da Piazza
Cairoli, centro della città, seguite Corso Garibaldi, lunga arteria che
si sviluppa parallelamente al porto e passa davanti alla chiesa barocca di
5. Caterina Valverde. A destra in Via 5. Maria di Alemanna, rovine di una
chiesa gotica distrutta dal sisma. Più lontano, sulla sinistra, si erge
l'Annunziata dei Catalani, chiesa normanna a tre navate del XII secolo,
privata della sua parte anteriore nel XIII secolo, in seguito ad un
terremoto. È a
quest'epoca che risale la sua facciata con i tre portali, il transetto
sormontato da una deliziosa cupola e l'abside ornata da fughe di archi
ciechi risalenti alla costruzione primitiva. Di fronte all'atrio centrale,
statua (1572) di Don Giovanni D'Austria, vincitore della battaglia di
Lepanto, opera di uno scultore toscano. Dietro a questa statua, Via
Lepanto conduce a Piazza del Duomo ornata dalla bella fontana d'Orione (Montorsoli,
1574) e dominata da una collina dove si erge il Santuario di Montaldo e, a
destra, la Chiesa del Cristo Re. Il Duomo, iniziato verso la fine deIl'XI
secolo da Ruggero Il, sarebbe una delle più antiche chiese della Sicilia,
ma questo edificio, già vittima di un incendio nel XIII secolo e di sismi
nel XVII e nel XVIII secolo, è stato quasi interamente distrutto da
quello dell 908. Ricostruito a partire dall 919, fu nuovamente e
seriamente danneggiato dalle bombe incendiarie nell 943. Ci si è sforzati
nel restaurano, di conservare la sua pianta primitiva: basilica a tre
navate e tre absidi con un alto transetto. La facciata, antica nella sua
parte inferiore, ha conservato tre magnifici portali del XV e XVI secolo
scolpiti da Pietro di Bonate e B. Mazzola. Si
noteranno anche i portali laterali: uno del Rinascimento dovuto a Polidoro
da Caravaggio, l'altro ogivale ornato con strisce di rnosaico del XV
secolo. Il campanile, costruito dopo il disastro dell 908(65 m. di
altezza; visita dalle ore 9.00 alle ore 13.00), contiene il più grande
orologio astronomico del mondo realizzato nell 933 dalla Ungerer, una
ditta specializzata di Strasburgo. Questo orologio si compone di numerosi
quadranti che indicano le ore, i giorni, i mesi, i pianeti e le feste
religiose con quadri animati di cui il più spettacolare rappresenta la
leggenda di Messina: La Vergine consegna ad un angelo una lettera per i
Messinesi. L'orologio suona ogni ora ma è interessante assistere a
mezzogiorno, al vero spettacolo musicale che anima tutte le statue per un
quarto d'ora. L'interno del Duomo è a tre navate con colonne monolitiche
e soffitto in legno dipinto. Nella navata centrale, grande lampadario
donato da Ferdinando lì di Borbone nel 1845.1 dodici altari della navata
laterale, con le statue degli apostoli, sono stati restaurati in stile
rinascimentale; solo quella di 5. Giovanni Battista (I altare a destra) è
antica e firmata da A. Gagini (1525). I mosaici delle absidi che
risalivano al XIV secolo sono stati in gran parte ricostituiti. Vicino
all'uscita laterale sinistra, rilievo rappresentante 5. Girolamo (XV
secolo). Ricchissimo è il tesoro, attualmente in corso di
riorganizzazione. In fondo alla piazza, seguite a destra il Corso Cavour
che attraversa Piazza Antonello e costeggia Villa Mazzini (Giardino
Pubblico) per arrivare in Piazza Unità d'italia ornata dalla Fontana di
Nettuno (Montorsoli, 1557). Bellissima veduta sul porto e sul forte
spagnolo 5. Salvatore. Imboccate Via Libertà che costeggia il mare e gli
edifici della Fiera di Messina (ogni anno in agosto) e proseguite per 2
km. circa fino al n. 461 sulla sinistra, dove si trova l'ingresso del
Museo Nazionale (visita dalle 9.00 alle 13.30; domenica dalle ore 9.00
alle ore
12.30; chiuso il lunedì). Questo museo contiene soprattutto
pitture tra le quali bisogna segnalare due opere del Caravaggio e il
polittico di 5. Gregorio di Antonello da Messina. Si può completare
questa visita della città percorrendo in macchina il susseguirsi di viali
che si sviluppano in salita sulla collina e permettono di avere bei
panorami su Messina e sullo stretto. Da Piazza Cairoli, seguite Via
Cannizzaro e, alla fine, girate a destra in Via Principe Umberto che porta
a Piazza XX Settembre (a sinistra, orto botanico). Passate poi vicino al
santuario di Montalto e continuate per Viale Principe Umberto fino alla
Chiesa di Cristo Re. Seguendo poi Viale Regina Margherita, si sbocca in
Via Palermo che, a destra, vi riporta in Corso Garibaldi.
ESCURSIONE
DEI MONTI PELORITANI E LIDO MORTELLE
Uscite da Messina per Via
Libertà e passate davanti al museo. La strada statale n. 113 dir. che
segue il tracciato di un'antica via romana attraversa Paradiso,
Contemplazione, Pace, S. Agata e costeggia le rive del Lago di Ganzirri.
Una deviazione di 2 km. conduce a Torre del Faro e al Capo Peloro, il
punto più vicino alla penisola. Al km. 15: Lido
di Mortelle, stazione balneare su una bellissima spiaggia.
Al km. 24: Sparta, da dove si gode di
una bellissima veduta sulle isole Eolie. Al km. 35: Divieto, lasciate di
fronte la strada per Palermo e ritornate verso Messina dalla statale n.
113. Questa strada sinuosa attraversa i Monti Peloritani e passa in mezzo
a pinete e boschi di eucalypti. A Scala, al km. 52, una stradetta sulla
sinistra permette di visitare, a Badiazza, le rovine del monastero
benedettino di S. Maria della Valle (XII secolo). Si ritorna a Messina per
Via Palermo.
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