Con i
suoi 25.460 Kmq, la Sicilia è l'isola più estesa di tutto il
Mediterraneo. Essa comprende amministrativamente numerose isole vicine: le
Eolie (Vulcano, Lipari, Stromboli), Ustica, le Egadi con Levanzo,
Favignana e Marettimo, le Pelagie (Lampedusa e Linosa) e Pantelleria che
si trova a egual distanza dalla Tunisia. Aggiungendo la superficie di
queste isole satelliti, la superficie totale dell'universo siciliano
raggiunge i 25.709 Kmq. Riassumento, si può dire che la Sicilia si
presenta come un triangolo; da qui il suo antico nome greco di Trinacria o
terra dalle tre punte. I suoi lati corrispondono a tre tipi di regioni
<'di cui si direbbe che si diano deliberatamente le spalle e che
guardano, una verso il Mare Tirreno, l'altra verso il Mare di Africa, la
terza verso il Mare lonio>' (P. Sébilleau). La costa settentrionale è
bordata di montagne che costeggiano il Mare Tirreno da Messina a Termini
Imerese. Tutt'intorno vi sono i Monti Peloritani formati da antiche rocce
granitiche, come quelle dell'Aspromonte dall'altra parte dello stretto. I
monti Nebrodi o Caronie sono costituiti da formazioni calcaree. I Monti
Madoniti, che raggiungono in alcuni punti i 2.000 metri, completano questa
lunga catena appenninica che, passando per l'Italia continentale, la
Corsica e la Sardegna, circonda il Mar Tirreno. Questo massiccio arido e
pietroso, tagliato da torrenti (fiumare) talvolta pericolosi quando
straripano dopo le pioggie, si estende fino a Palermo, circondando la
Conca d'Oro e formando una cintura attorno alla capitale. La
costa orientale, rivolta verso la Grecia, comprende due grandi formazioni
vulcaniche: i Monti Iblei e l'Etna che racchiudono la Piana di Catania. I
Monti Iblei, situati nella parte sud-est e formati di calcare, sono
solcati da strette gole chiamate cave, soprattutto verso Ragusa. È una regione in cui
prosperano le colture arboree. L'Etna vera montagna di lava di 3.226
metri, domina tutte le vette vicine. C'è chi afferma, anche, che,
all'alba, la sua ombra copra tutta la Sicilia. Questo vulcano, il più
importante d'Europa e uno dei più temibili del nostro pianeta, si estende
su un'area di 1.570 Kmq. La
costa meridionale guarda verso l'Africa e ad essa somiglia per le sue
colline calcaree e i suoi altopiani semideserti, che costituiscono
l'essenziale dei paesaggi dell'interno della Sicilia. Le rive sono poco
ospitali e talvolta spazzate dallo scirocco che trasporta la sabbia
sahariana. Tutta questa regione produce zolfo, asfalto e petrolio ed ha
assunto ormai una importanza capitale nell'economia dell'isola.
UN
ANTICO GRANAIO
Fino al III s. a.C. l'isola, considerata
come il granaio di Roma costituiva la Regione più prospera
dell'Impero.Gli arabi durante la loro occupazione durata circa due secoli,
acclimatarono gli aranci e i limoni. Importarono anche le colture del
cotone e della canna da zucchero (quest'ultima oggi scomparsa). In
quell'epoca, i boschi e le foreste coprivano una parte importante
dell'isola, ma furono distrutti per fare posto ai campi di grano,
indispensabili per la soprawivenza di una popolazione che aumentava
continuamente. Tuttavia, le pianure sono rare in Sicilia. La più
importante, quella di Catania, tra l'Etna e i Monti Iblei, è costituita
dalle alluvioni del Fiume Simeto. Solamente all'inizio del secolo questa
pianura fu prosciugata e la malaria vinta. Le altre pianure sono situate
lungo le coste del Mar Tirreno e all'estremità occidentale, vicino
Trapani, Marsala e Mazara. Il suolo di tufo è ricoperto da un sottile
strato di terra rossa e fertile che ben si adatta alla coltura della vite.
Ma la grande piaga dell'isola è la mancanza d'acqua. I fiumi sono poco
numerosi, il loro flusso irregolare e intermittente. Alla lunga siccità
di una estate che dura più di sei mesi seguono piene spesso disastrose
per le colture. La siccità del sud e il regno dei latifondi, cioè delle
grandi proprietà, sono altrettanti ostacoli per Io sviluppo agrario della
Sicilia.
UNA
ECONOMIA DIFFICILE
Se si dovesse fare un ritratto
economico dell'isola, si potrebbero distinguere due Sicilie: una ricca,
quella della costa, e una povera, quella dell'interno. Questa dualità si
è ancora accentuata in questi ultimi anni con lo sviluppo delle industrie
situate sui litorali. I grandi complessi petrolchimici innalzano oggi le
loro strutture metalliche ad Augusta, Siracusa, Gela e Milazzo, in
prossimità dei giacimenti di metano e di petrolio scoperti nella regione
di Ragusa e di Gela. Aggiungiamo inoltre l'industria meccanica situata a
Palermo, Catania e Messina. Innanzitutto terra di contrasti, il paesaggio
siciliano è multiforme. Nel raggio di alcuni chilometri passerete dalle
colline aride alle verdi praterie e dalle piste di neve alle spiaggie di
sabbia.
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