DA CATANIA A MESSINA: LA SICILIA JONICA

 

97 km. dalla strada statale n. 114 (Orientale Sicula) o dall'autostrada A 18. Uscite da Catania dalla strada costiera che passa da Ognina. Hotel Agip (45 c.) e da Cannizzaro per arrivare ad Aci Castello, stazione balneare dominata da una roccia basaltica che sporge sul mare. In vetta, castello di origine normanna (restaurato> eretto nel 1076 con pietre di lava nera. Si può accedere alla terrazza e al torrione da dove si vedono la Costa e le Isole dei Ciclopi. AI km. 11: Aci Trezza, centro di pesca e stazione balneare davanti alle isole dei Ciclopi. Visconti vi girò "La terra trema", un capolà"oro del cinema verista italiano. Aci Trezza può essere orgogliosa d'aver visto nascere l'inventore del sorbetto, Francesco De Cutelli, il cui nipote Procopio, emigrato a Parigi nel 1693, fondò il celebre "Café Procope". Di fronte ad Aci Trezza sorgono i Faragiloni o Isole dei Ciclopi, pittoresche rocce basaltiche, dove, secondo la leggenda, Polifemo, figlio di Poseidone fu accecato da Ulisse che egli teneva prigioniero nel suo antro. AI km. 17: Acireale, stazione climatica e termale di 47.000 abitanti. Carnevale in Febbraio. Informazioni turistiche: Corso Umberto, 177 (tf. 604521). La città fu quasi interamente distrutta dal terremoto dell 169, e gli abitanti si dispersero nelle borgate vicine alle quali diedero, come ricordo, il nome di Aci. La nuova città prese il nome di Acireale per autorizzazione di Filippo IV, re di Spagna. Si entra da Via delle Terme. A destra, stabilimento termale -Terme di S. Venera - le cui acque sgorgano a 22', aperto tutto l'anno. Imboccate, a destra, il Corso Vittorio Emanuele che si biforca a sinistra e arriva in Piazza Vigo dove si erge la facciata barocca (inizio del XVII secolo) della chiesa di S. Sebastiano, preceduta da una balaustrata ornata da dieci statue del Marabitti. L'inerno è stato decorato con affreschi di P. Vasta, nel XVIII secolo. Sulla piazza, al n. 16, Palazzo Pennisi di Flodstella che ospita una collezione privata di monete che vanno dal VI al IV secolo a.c., molto interessante. Proseguite fino a Piazza del Duomo che occupa il centro della città. Essa è fiancheggiata dal Palazzo Comunale, ornato da un ricco portale gotico e da un balcone in ferro battuto; dalla Chiesa di SS. Pietro e Paolo, fiancheggiata da campanili dei XVIII secolo, e dal Duomo. Costruita dal 1597 al 1618, questa chiesa ha avuto rifatta la facciata, in stile gotico, nel XIX secolo. Ha tuttavia conservato un bel portale barocco in marmo. Nell'interno, affreschi del XVIII secolo. Sul pavimento del transetto, meridiano tracciato nel 1843 da un astronomo danese. Sul lato destro del transetto, cappella di 5. Venera con statua in argento della Santa (1651), patrona della città. Di fronte alla chiesa di SS. Pietro e Paolo, seguendo Via Cavour e svoltando a destra, in Via Marchese di 5. Giullano, si arriva, al N. 15, alla Pinacoteca dell'Accademia Zelantea che contiene, tra l'altro, un busto di Giulio Cesare detto busto di Acireale e una tela attribuita a Rubens (aperto dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00; chiuso il sabato pomeriggio e la domenica). Acireale possiede anche un Teatro dei Pupi, in Via Alessi, 9 rinomato per la qualità dei suoi spettacoli. Da Piazza del Duomo, seguendo il Corso Umberto, si arriva a Vma Belvedere, con veduta sul mare e sull'Etna. È possibile anche recarsi a S. Maria La Scala, a 2,5 km., pittoresco villaggio di pescatori da dove si può visitare, in barca, la Grotta del Colombaccio. Km. 30: Giarre, centro commerciale la cui strada principale è fiancheggiata da negozi di "souvenirs". La stazione di Giarre Riposto è il punto di partenza per l'escursione del giro dell'Etna in treno. Km. 34: Mascali, borgata che si trovava in origine un po' più ad ovest, ma che, distrutta nel 1928 da una colata di lava, è stata ricostruita su quest'area. Km. 39: Fiumefreddo di Sicilla, da dove si imbocca, a sinistra, la strada statale n. 120 per Randazzo, che permette di fare il giro deII'Etna. Km. 46: a sinistra, strada statale n. 185, molto accidentata che conduce alle gole dell'Alcantara, a Francavilla di Sicilia, Novara di Sicilia e che sbocca nella strada statale n. 113, sulla costa settentrionale, vicino a Castroreale Terme. Dopo questo incrocio la strada sbocca sulla baia di Taormina, vicino a Capo Schiso, dove sbarcarono i primi greci che fondarono la colonia di Naxos. Km. 46: Giardini, paese di pescatori e stazione balneare che dispone di una buona attrezzatura alberghiera. La spiaggia di Giardini si estende in parte attorno al Golfo di Naxos (Belvedere sulla Costa Ionica e su Taormina, a 5 km.

TAORMINA: UN BALCONE SUL MARE 

In treno: linea da Messina a Catania. Un servizio di pullmans, in coincidenza con i treni, collega la stazione di Giardini e Taormina. In macchina: da Catania 53 km.; Messina 51 km.; Siracusa ll2km. e Enna l34km. In teleferica: dal Lido Mazzarò all'ingresso di Taormina, in Via Pirandello (5 mn.). Alberghi: Taormina ne possiede non meno di 100, fra alberghi e pensioni. Ve ne indichiamo soltanto una selezione; la lista completa potrà esservi fornita dall'Ufficio del Turismo.

VISITARE TAORMINA

Taormina è stata, per secoli, una città senza storia e la sua fama deriva soprattutto dalla sua posizione eccezionale. Anche i suoi denigratori, e ce ne sono, non possono negare che questa cittadina, aggrappata alla montagna permette di gode-re, dalle sue terrazze, di vedute straordinarie. Le sue viuzze, i suoi giardini sono altrettanti balconi sul mare. Nell'antichità la città non fu mai molto importante, ma soltanto una propaggine della colonia greca che s'era istallata a Naxos. Si pensa, tuttavia, che i primi invasori non siano stati insensibili al suo fascino; le vestigia greche e romane, soprattutto il teatro, lo testimoniano. Ma sono stati soprattutto gli Arabi e i Normanni che hanno "lanciato" Taormina, poiché la maggior parte dei monumenti esistenti appartengono a quello stile arabo-bizantino-normanno che abbiamo incontrato visitando la Sicilia. L'itinerario proposto vi permetterà di fare il giro completo della città e di vederne i principali monumenti, passando dai luoghi da cui godrete delle migliori vedute sulla costa e sull'Etna. Èindispensabile parcheggiare la macchina in fondo a Via Pirandello, sempreche troviate un posto disponibile. La circolazione è vietata in alcune strade (Corso Umberto); esse sono, d'altronde, così strette che frequenti ingorghi paralizzano tutto il traffico. Sarebbe da augurarsi che il Comune trasformasse tutto il centro della città in zona pedonale. Cominceremo questa visita partendo dalla Porta di Messina, dove finisce Via Pirandello e inizia il Corso Umberto, principale arteria che attraversa tutta la città. Sulla destra, si erge Palazzo Corvaia che servi' da Sede al Parlamento siciliano nell 410 e dove si ritirò per alcuni mesi la Regina Bianca di Navarra, con la sua corte. Questo bel edificio merlato risale all'inizio del XV secolo, ma ha conservato delle strutture anteriori. La severa facciata comprende quattro belle bifore sotto le quali scorre una cornice di calcare e pietra di lava con una iscrizione in latino. Sul fianco, una finestra a tre aperture e un portale di stile gotico-catalano. Bisogna entrare nel patio per vedere le belle scale esterne con un bassorilievo che rappresenta la nascita di Eva e il peccato originale. All'interno del palazzo, al primo piano, il Salone del Parlamento (restaurato) ospita mostre temporanee. lì pianterreno è occupato dall'ufficio del turismo delI'A.A. Dietro la chiesa di 5. Caterina, sul lato del palazzo, sono stati scoperti, nell 893, i resti di un odeon romano dell'epoca imperiale la cui parte anteriore della scena era costituita dal fianco di un tempio ellenistico di ordine dorico. Davanti alla chiesa si aprono Piazza Vittorio Emanuele (taxi e parcheggio) e Via Teatro Greco che sbocca all'ingresso del Teatro greco (aperto dalle ore 9.00 a un quarto d'ora prima del tramonto; chiuso il lunedì'; ingresso a pagamento). Costruito su una collina alta 214 m., in un luogo splendido di fronte al mare, questo teatro è, senza dubbio, uno dei più importanti monumenti del mondo antico sia per la sua struttura che per la cornice grandiosa nel quale è inserito. Progettato durante l'epoca ellenistica sotto il regno di Gerone (III secolo a.c.) e ingrandito dai romani intorno al Il secolo d.c., si presenta come un vasto emiciclo dii 09 m. di diametro. Questo emiciclo diviso in nove settori, sposa la concavità naturale della collina nella quale questo teatro è stato letteralmente incastonato. Le parti alte e i fianchi sono costruiti in mattoni. Durante l'epoca romana, l'orchestra di 35 m. di diametro fu trasformata in arena circondata da un muro, che si rese indispensabile per proteggere gli spettatori durante i combattimenti dei gladitori. Malgrado tutto, la scena è molto ben conservata con il suo muro di fondo a due ripiani dove cinque colonne di granito, quattro capitelli corinzi e un frammento di trabeazione in marmo sono stati rimessi al loro posto. Si noteranno anche le porte destinate agli attori, e le nicchie che, un tempo, accoglievano delle statue. lì muro è crollato al centro, e ciò permette di godere, soprattutto dai gradini in alto, di un bellissimo panorama della città, dell'Etna, delle Montagne di Castiglione, del Monte Venere, di Castel di Mola e, all'estremità della baia di Capo Schiso. Nella parte alta dei gradini, nel piccolo museo, sono conservati alcuni pezzi tra cui un bel sarcofago ovale in marmo di Paro, proveniente dalla necropoli, oltre a due busti virili della scuola di Prassitele ed una testa di donna trovata nell'orchestra del teatro. Bisogna ritornare in Piazza Vittorio Emanuele e imboccare, a sinistra, il Corso Umberto, fiancheggiato da negozi e molto animato. Al n. 102, se scendete per alcuni metri nella viuzza, alla vostra sinistra, e penetrate sotto un'arco, vedrete la Naumachia, vasto edificio termale romano dell'epoca imperiale, riportato alla luce nell 943. Non ne resta più che un muro dii 22 m. di lunghezza, costellato di grandi nicchie dentro le quali possono scorgersene altre più piccole e rettangolari; esse servivano ad ospitare delle statue. Il Corso sbocca in Piazza IX Aprile, a terrazza sul mare, da dove si gode di uno splendido panorama. A destra, la Chiesa di 5. Giuseppe (fine del XVI secolo) e, a sinistra, la Chiesa di 5. Agostino (1448) restaurata intorno all 700, con un bel portale ogivale, un piccolo rosone e un grazioso campanile. Essa ospita oggi, la Bibiloteca Comunale. La strada passa sotto l'arco della Torre dell'Orologio (non si visita) e penetra nella parte medievale della città di cui non restano che alcune vestigia. Vedrete le facciate dei palazzi ai numeri civici: 154,172,174,176 e un po' più lontano, sulla destra quella del n. 147. Fiancheggiando il n. 185, un'antica cappella, il cui architrave risale all 533, ospita l'Associazione degli ex-combattenti. Al n. 209, un po' arretrato alla sommità di una scalinata, si trova Palazzo Campioli occupato dalla pensione Palazzo Vecchio. Costruito nell 412, come testimonia la data scritta sul portale, questo edificio di stile gotico-catalano comprende 5 finestre al primo piano della facciata e, sul lato destro, un portale ad arco ornato da due medaglioni con teste di imperatori romani. Un po' più lontano arriverete a Piazza del Duomo, ornata da una bellissima fontana del 1635. A destra, il Palazzo del Municipio (1704) con il suo piano di finestre barocche e, a sinistra, il Duomo costruito nel XIII secolo, rimaneggiato nei secoli XV e XVI e poi restaurato nell 636. Sulla facciata severa e massiccia, due piccole finestrelle ogivali affiancano il portale, che risale all'epoca del restauro, ornato da una serie di medaglioni. Sui lati, due portali: quello di sinistra, in marmo è del XV secolo; quello di destra, gotico, èdel XVI secolo. L'interno, a tre navate separate da archi a sesto acuto poggianti su colonne monolitiche, ha una copertura in legno. Nell'alto dell'abside, quattro belle arcate rinascimentali. Nella prima cappella di destra, Visitazione di A. Giuffrè (metà del XV secolo), nella seconda, un interessante polittico di Antonello De Saliba (1504) che raffigura la Madonna col Bambino, quattro Santi e una Pietà. Nell'abside di destra, Vergine in alabastro del XV secolo. Nell'abside di sinistra, cappella del Santò Sacramento con un altare di marmo del XVIII secolo. Sul secondo altare della navata sinistra, statua di 5. Agata di Montinini (XVI secolo). Corso Vittorio Emanuele sbocca a Porta Catania sormontata da una piccola edicola con Io stemma della città e la data dell 400. Proprio davanti alla porta, sulla sinistra il Vicolo Spuches conduce, in pochi metri, al Palazzo Duca diS. Stefano, un elegante edificio di architettura siciliana dei secoli XIV e XV, che ha l'aspetto di una torre con una scalinata esterna e due piani di bifore sormontate da un cornicione intarsiato di calcare e di lava (non si visita). Oltre la Porta Catania, in Piazza 5. Antonio, si trovano l'Ufficio Postale e la Chiesa di 5. Antonio, con un portale gotico di calcare bianco. Sul lato destro della chiesa, terrazza con bel panorama sulla baia. Da li, un largo sentiero permette di scendere, in 15 m., alla stazione di Taormina e all'entrata di Giardini. Dalla Piazza, seguite Via Apollo Arcageta, poi Via D. Siculo e, infine, Via Dioniso Primo per arrivare, a destra, di fronte all'Hotel Mediterraneo, alla Badia Vecchia, grossa torre menata, resto di un'abbazia della fine del XV secolo decorata all'ultimo piano da un cornicione di pietra e di lava, al di sopra di belle bifore. Restaurata nell 965, essa doveva ospitare un piccolo museo. Dall'incrocio parte la strada per Castello Mola a 4 km. Potrete ritornare in Piazza del Duomo e scendere fino in Via Roma passando vicino all'antico convento di 5. Domenico trasformato in un lussuoso albergo (non si visita). Via Roma, che circonda il convento e offre dei bei panorami, conduce al Giardino Pubblico, vicino all'Hotel Monte Tauro. Dalle terrazze del giardino, splendido panorama sull'Etna e su tutta la costa che va da Giardini ad Acireale. Si può raggiungere Piazza Vittorio Emanuele attraverso un insieme di stradette pittoresche. 

ESCURSIONE NEI DINTORNI DI TAORMINA

Il Castello, Castel Mola e il Monte Venere: strada di 6 km. andata e ritorno. Partendo da Porta Messina salite per la Circonvallazione che costeggia tutta la città, in alto, passando davanti alla Badia Vecchia. Lasciate a sinistra Via Dioniso, che scende a Piazza 5. Antonio, e proseguite per la strada in salita. A 2 km. circa, lasciate la macchina per imboccare il sentiero che si apre sulla destra, e sale al Santuario della Madonna della Rocca (aperto soltanto i giorni festivi). A sinistra una scalinata permette di accedere al castello, costruzione medievale che si erge sulla vetta del Monte Tauro (398 m.) da dove si gode di un mirabile panorama. Ritornando al bivio e proseguendo a destra, si arriva in 5 km., a Castel di Mola, un paesetto pittoresco a 550 m. di altezza, dominato dalle rovine di un castello da dove si gode di un magnifico panorama. Da li', potrete intraprendere l'ascensione, in due ore circa, del Monte Venere (884 m. di altezza), a meno che non preferiate ammirare il paesaggio dalla terrazza del caratteristico Caffè 5. Giorgio che possiede una straordinaria collezione di autografi.

NAXOS

Scendete per Via Pirandello, in direzione di Catania e costeggiate la spiaggia di Giardini, da dove si imbocca a destra, la strada comunale di Capo Schiso seguendo l'indicazione "Scavi di Naxos". L'antica Naxos, prima colonia greca della Sicilia, fondata dai Calcidiesi di Eubea nel 735 a.c., assunse molto presto importanza religiosa, commerciale e politica. Essendosi alleata con Atene contro Siracusa, fu distrutta nel 403 a.c. da Dionigi il tiranno che fece costruire, al suo posto, Tauromenion, sulla montagna. Essa conobbe in seguito una breve rinascita ma era già scomparsa ai tempi di Pausania. Gli scavi recenti hanno riportato alla luce vestigia del neolitico, dell'età del bronzo e di quella del ferro. L'ingresso dà direttamente sul muro urbano (VI secolo a.c.> lungo circa 280 m., fatto di grossi blocchi irregolari di pietra lavica, in cui si apre la porta Ovest. Il muro continua, dopo un angolo retto, parallelamente al mare, fino a Porta Marina. All'intemo della cinta, sono ancora visibili le fondamenta di alcuni templi e i resti di due forni in mattoni (VI secolo a.c.) conservati al riparo. Più che le rovine invero modeste, ciò che maggiormente affascina è il meraviglioso scenario di limoneti che le circonda. Gole dell'Alcantara, 30 km. andata e ritorno. Scendete a Giardini e proprio all'uscita del paese imboccate, a destra, la statale n. 185, in direzione di Castroreale. Lasciate la macchina in contrada Larderia, nei pressi di un Viadotto, ad una curva, al km. 14. Un ascensore permette di scendere per vedere le Gole, profonde più di 20 m., in una cornice selvaggia. Dopo il bivio di Taormina, la strada che va da Catania a Messina arriva a Mazzarò, stazione balneare, su una bella spiaggia. Da Mazzarò, è possibile fare parecchie passeggiate a mare, a Isola Bella o, meglio ancora, a Capo 5. Andrea, dove si trova una splendida grotta marina. Un sentiero pittoresco, in parte a scalinate, sale a Taormina che si può raggiungere anche in teleferica. La strada costeggia la Baia delle Sirene e il Lido Spisone. Nella Chiesa dell'Assunta, dipinto di A. De Saliba. Km. 60: Capo 5. Alessio, scoglio a strapiombo sul mare, a picco, che domina una vasta baia. Questo promontorio ha due cime: una sormontata da un castello saraceno ricostruito dagli inglesi nell'ultimo secolo, l'altro sormontato da una fortezza spagnola. Una strada, sulla sinistra, conduce in 4km. a Forza D'Agrò (429 m. di altezza), affascinante cittadina medievale dominata dalle rovine di un Castello del XVI secolo. All'ingresso del paese, sulla sinistra, chiesa di 5. Francesco contenente una statua di 5. Caterina d'Alessandria, opera del fiorentino Montarrini (1558). Sulla destra, Via del Municipio conduce alla Chiesa della Triade la cui facciata, rifatta nel 1576, è fiancheggiata da un bel campanile con copertura a piramide ottagonale. Nell'interno, tela di A. Giuffré (XV secolo) raffigurante la Visita di tre angeli ad Abramo e un gonfalone scolpito e dorato (XVI secolo) a forma di edicola gotica, attribuita a Pietro De Saliba. La Chiesa Madre, con facciata barocca, ospita una croce dipinta del XIV secolo. La strada statale 114 passa per S. Alessio Siculo. All'uscita del paese, sulla sinistra, una stradetta ben indicata conduce, in 7 km., alla Chiesa di SS. Pietro e Paolo di Casal Vecchio Siculo di Forza D'Agrò. È una escursione che gli amatori di arte romana non devono trascurare. Dopo un ponte, scendete con la macchina sulla riva del fiume Forza D'Agrò. La chiesa è sulla riva opposta. Potete attraversare a piedi per mezzo una passerella o in macchina se il letto è asciutto. Questo imponente edificio appartenente ad un antico convento basiliano fu costruito nell 171 dall'architetto Gerardo il Franco, come indica un'iscrizione greca sul portale d'ingresso. Questa bella costruzione normanna che si presenta come una fortezza slanciata ha attinto la sua decorazione policroma dall'arte musulmana e le sue cupole da Bisanzio. Le pietre laviche calcaree che si alternano sui muri, valorizzano la linea armoniosa degli archi che si intrecciano. Due torri, in parte distrutte, incorniciano il nartece. Rivolgetevi al custode per scoprire l'interno, affascinante nella sua sobrietà, con tre navate separate da colonne sormontate da archi e le sue tre absidi di cui la mediana è iscritta in un rettangolo. La strada statale 114 attraversa poi località senza interesse turistico. Tuttavia, a Itala Marina, sulla sinistra, una strada permette di andare 2,5 km. a Itala, per visitare un'altra chiesa basiliana (5. Pietro), costruita nel 1093 dal Conte Ruggero, per celebrare la sua vittoria sui Saraceni. Questa basilica, a tre navate e tre absidi, è stata un po' sfigurata da restauri maldestri. L'esterno decorato, da archi intrecciati policromi, non può non ricordare quello di SS. Pietro e Paolo. Km. 97: Messina.

| Stampa questa pagina |

Home Page | Come visitare la Sicilia | Itinerari Turistici | Mappa della Sicilia | Cartine stradali | Cerca località | Chat | Links | Copyright 


© 2000 GUIDA DI SICILIA: http://www.insicilia.3000.it - http://www.sicily.cjb.net - Se non vengono visualizzati frame cliccare qui