DA AGRIGENTO A CALTANISSETTA ED ENNA

 
Dalla strada statale 122 o dalla strada diretta n. 640. Dalla strada 122, uscite da Agrigento per Piazza Vittorio Emanuele e Via Imera. La strada passa per Favara (13 Km.): Castello dei Chiaramonte (1275), in parte ricostruito nel XV secolo. Al Km. 22 deviazione sulla destra per Naro (13 Km.). Cittadina pittoresca di 16.000 abitanti situata su una collina isolata coperta da mandorli. Da vedere numerose chiese barocche, resti di mura del XIII secolo, un bel castello del XIII e XlV secolo appartenuto ai Chiaramonte nella chiesa Madre del XVII secolo, sculture di Gagini oltre alle fonti battesimali del 1424. La strada 122 attraversa poi Canicatti' (Km. 36), dopo Serradifaico (Km. 48) prima di arrivare a Caltanissetta (Km. 69) e ad Enna(Km. 106).

VISITARE CALTANISSETTA 

Caltanissetta è una città di 61.000 abitanti, d'aspetto moderno costruita ai piedi del Monte S. Giuliano. Si tratta probabilmente dell'antica Nissa alla quale i Saraceni aggiunsero il prefisso Kalat (castello), donde deriva il suo nome attuale. Tre o quattro ore sono sufficienti per visitarla, poiché i suoi monumenti sono vicini gli uni dagli altri. lì centro è a Piazza Garibaldi dove si incrociano le due principali arterie: Corso Umberto e Corso Vittorio Emanuele. In mezzo, la grande fontana di Nettuno con un gruppo di bronzi di Tripisciano. Attorno alla piazza si elevano il Palazzo Comunale, la Chiesa di 5. Sebastiano (monumento poco interessante> e, di fronte, il Duomo, fiancheggiato da due campanili, costruito tra il 1550 e il 1648. L'interno, a tre navate con una alta cupola, è molto interessante per la sua decorazione. La navata principale è ornata di stucchi e di affreschi del pittore fiammingo Borremans (1721). Le tre grandi composizioni della volta rappresentano: l'Immacolata Concezione, l'Incoronazione della Vergine e il Trionfo di 5. Michele. Sebbene alcuni di questi affreschi siano stati restaurati nel 1954 in seguito ai danni subiti durante l'ultima guerra, queste opere costituiscono un insieme notevole. Nel coro, nell'altare maggiore, grande tela dello stesso artista e una ricchissima cassa d'organo del 1601 in legno dorato con pannelli di legno dipinto. Corso Umberto conduce alla chiesa di 5. Agata, di stile gesuita. Costruita nel 1605 per iniziativa dei notabili della città, la realizzazione fu affidata a Padre Natale Masucci da Messina, principale architetto della Compagnia di Gesù, che disegnò questa severa facciata alla quale si accede da una scala a doppia rampa. Che contrasto con la ricchezza dell'interno dove tutti gli altari sono intarsiati di marmi policromi! Quello in fondo alla navata di destra è consacrato alla Madonna del Carmine, quello di sinistra a S. Ignazio. Il collegio dei Gesuiti, che affianca la chiesa, ospita oggi una delle più importanti biblioteche comunali della Sicilia. Essa conta non meno di 70.000 volumi oltre a dei preziosi incunaboli del XV secolo, manoscritti e stampe rare. Imboccando Via Angeli, si potrà vedere la Chiesa di Santa Mada degli Angeli e il Castello di Pietrarossa il cui aspetto èpiuttosto deludente. Questa chiesa normanna del XIV secolo, un tempo la più importante della città, è oggi chiusa al culto e minaccia di crollare. Di essa non resta che un bel portale gotico in arenaria. Per quanto riguarda il Castello di Pietrarossa, le poche pietre che stanno ancora in equilibrio su una roccia non possono che darvi un'idea di ciò che era la cittadella di Caltanissetta. Questo <'Castello delle Femmine", strappato agli Arabi nel 1098 dal Conte Ruggero, conteso in seguito dai diversi dominatori, fu in parte distrutto da un crollo nel 1576. Molto più interessante è la visita della Chiesa di 5. Spirito, che si trova a 3 Km. Imboccate la strada statale 122 in direzione di Enna. A 2,5 Km. girate a sinistra seguendo l'indicazione del pannello per arrivare dopo 1 Km. alla Badia di S. Spirito. Iniziata da Ruggero I e consacrata il 15 Giugno 1513 per festeggiare la vittoria sugli Arabi, questa piccola basilica a una navata contiene tre absidi romane. All'interno, restaurato da poco: vasca romana, da battesimo per immersione, sormontata da un crocifisso del XVII secolo, portantina che serviva da confessionale e affreschi del XV secolo. Prima di lasciare Caltanissetta, bisogna visitare il piccolo Museo Civico situato in Via Napoleone Colajanni, in prossimità della stazione ferroviaria (aperto dalle 9.00 alle 13.00 salvo la domenica e festivi). Collezioni di oggetti che vanno dal VII al III secolo a.c. provenienti dalla città greco-sicula Gibll-Gabib, dalla Collina di 5. Giuliano, da Sabucina e da Capodarso. CaItanissetta possiede anche un museo folkloristico ubicato provvisoriamente in Via A. Pisani e un Museo Mineralogico sulla strada per Agrigento, ubicato nel sottosuolo dell'istituto Tecnico (aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 13.00). A 2 Km. a nord della città, sul Monte 5. Giuliano (727 m.) si erge una statua del Cristo Redentore dii 8 m. di altezza, eseguita nell 900 dallo scultore francese Basile. Bel panorama su tutta questa parte centrale dell'isola. I dintorni di Caltanissetta contano diverse località preistoriche recentemente esplorate, specialmente a Sabucina e a GibilGabib, ma essi non offrono interesse che per gli specialisti. Da Caltanissetta a Enna 32 Km. dall'autostrada 38Km. dalle strade statali n. 122 e 117 bis.

ENNA: COME ARRIVARE AD ENNA 

In treno: linea da Palermo a Catania. La stazione è a 5 Km. In macchina: da Caltanissetta 32038 Km., Catania 88 Km., Gela 75 Km., Piazza Armerina 31 Km., Ragusa 134 Km., Agrigento 98 Km. e Palermo 130 Km.

Festività: le feste della settimana santa iniziano dalla domenica delle Palme con la processione della Confraternita del Rosario e della Passione del Salvatore. Ogni giorno si vedranno per le vie della città diverse confraternite in costume da penitenti, con il viso nascosto da un cappuccio. Esistono quindici confraternite la più antica delle quali è stata fondata nell 261 e la più recente nell 973. Ognuna porta un costume di colore diverso. Il Venerdì' Santo, a partire dalle cinque del pomeriggio partecipano tutte ad una processione che, partendo da ogni chiesa, raggiunge la cattedrale accompagnando la Vergine Addolorata e suo Figlio giacente in una bara di vetro. Queste due statue, portate in pompa magna alla luce delle torce, sono di un realismo impressionante. La Vergine, le cui lacrime sembrano colare veramente, appare da sotto un baldacchino, carica di gioielli, con un fazzoletto di merletto in mano. Il Cristo, dall'aspetto cadaverico è adagiato su un letto di fiori, con la testa cinta dalla corona di spine e il corpo insanguinato. Ma il popolo partecipa di più al dolore della Madonna che rappresenta la madre e la donna, che alla morte tragica del figlio amatissimo. Terminata la processione le due statue vengono esposte nel Duomo. Stagione lirica in luglio.

ENNA NELLA STORIA 

Enna, 28.000 abitanti,è Dal V al III secolo a.c., essa conobbe una grande prosperità. Centro agricolo e commerciale, batté moneta e divenne così' ricca da suscitare la bramosia del tiranno Agatocle, che la conquistò nel 307 a.c., e ne fece il centro dell'occupazione siracusana. Ebbe a subire in seguito tutte le dominazioni che si succedettero nell'isola. E ad Enna che si rifugiarono gli schiavi ribelli con il loro capo Euno che dovevano resistere per due anni all'assedio dei Romani (133-132). Il governo bizantino vi stabili' la sua capitale quando Palermo cadde nelle mani dei musulmani nell'851. Enna resistette all'assedio dei Saraceni che riuscirono ad impadronirsene nell'859, grazie alla complicità di un traditore. Essi la battezzarono Casr-Jani, da qui il suo nome di Castro Giovanni che prese nel medioevo e che mantenne fino all 927. Nel corso della loro conquista, i Normanni, a loro volta, faticarono molto ad impadronirsene nell 083. La città divenne in seguito una delle residenze preferite da Federico lì di Svevia, che fece restaurare il castello di Lombardia, e Da Federico Il d'Aragona, che vi ricevette la corona di re di Trinacria nel 1314.

VISITARE ENNA 

Arrivando da Caltanissetta seguite Via Pergusa che sbocca in Piazza Vittorio Emanuele vicino alla Chiesa di San Francesco del XIV secolo (interamente rifatta) e dominata da un campanile del XV secolo. Per visitarla, bisogna entrare nella cripta trasformata in cappella moderna e salire all piano. Al centro della navata, croce di legno dipinta su due facce del XV secolo, e, a sinistra, Epifania, opera di Simone de Wobreck. Dal fondo della piazza, a sinistra, si accede in Piazza Francesco Crispi, ornata da una fontana con la riproduzione in bronzo del Ratto di Proserpina del Bernini. Dal belvedere splendido panorama sulle Madonie, l'Etna e Calascibetta. Questa città, il cui nome viene da Kalat Scibet, era in origine il luogo d'accampamento delle truppe saracene al tempo dell'assedio di Enna. Percorrete Via Roma, principale arteria della città, fino a Piazza Coppola dove si erge la facciata barocca dell'ex-chiesa di 5. Benedetto, oggi Santuario di 5. Giuseppe. All'interno, nella navata destra, busto reliquario in legno dipinto del Cristo Flagellato; nel coro, ricco altare in argento cesellato dell 768, e al di sopra della porta della sacrestia, Deposizione della Croce dì A. Mercurio. Da Piazza Coppola scendete a destra per Via Candrilli dove, si innalza il bel campanile dell'ex-chiesa di San Giovanni Battista (XV secolo) con tre piani di archi gotici, sormontato da una piccola cupola di stile arabo. Continuate per Via Roma fino a Piazza Colajanni. Sulla sinistra, al n. 467, resti del Palazzo Pollicarini di stile gotico-catalano, costruito nel XV secolo ma molto danneggiato. Di fronte, si erge l'ex-chiesa del convento di 5. Chiara del 1725, trasformato in panthéon. L'interno è lastricato con piastrelle di maiolica di cui due pannelli rappresentano "lì trionfo del Cristianesimo sull'Islamismo", e "Gli inizi della Navigazione a Vapore". AI di sopra del portale d'ingresso e nel coro, belle tribune di legno da dove le clarisse assistevano alle funzioni. Un po' più lontano, la strada sbocca davanti al Duomo.

IL DUOMO

Iniziato nel 1307 e trasformato nel XVI secolo, il Duomo non ha conservato della sua costruzione primitiva che il transetto e le absidi. La facciata principale, del XV secolo, è preceduta da un nartece e sormontata da una torre con campanile aggiunta nel XVII secolo. Sul lato destro, si trova un portale attribuito a Gagini, ornato al centro da un bassorilievo che rappresenta San Martino che offre il suo mantello. L'interno è a croce latina con tre navate separate da due file di 7 colonne di basalto nero, ornate alla base e sormontate da capitelli di stile corinzio. Le seconde colonne di destra e di sinistra, del 1460, sono dovute al cesello di G. D. Gagini. Il soffitto a cassettoni della navata centrale e quello del transetto sono in legno di castagno scolpito nel XVII secolo. Quelli delle navate laterali sono più recenti. All'ingresso, due acquasantiere di marmo dell 500 e sul fianco destro della navata, pulpito di marmo bianco, opera di un artista di Enna realizzato nella prima metà del XVII secolo. Il suo piedistallo, risalente all'epoca romana, proviene probabilmente dall'antico tempio pagano di Cerere. Due magnifiche casse d'organo e tribune in legno del XVI secolo occupano l'alto della navata. Il coro, dedicato alla Vergine dell'Assunzione, è decorato con stucchi e dipinti di F. Paladino (1613). Gli stalli di noce (XVI secolo) sono opera di Scipione di Guido che ha scolpito sugli schienali delle scene dei due Testamenti. Sul fianco sinistro del transetto, si può vedere una Madonna del Pilar di Borremans dell 722. Nella navata sinistra, un'altra Madonna di G. Salerno, dopo l'Apparizione di 5. Pietro e di San Paolo a Costantino di Borremans. Nel terzo altare, crocifisso del XIV secolo dipinto su una croce di legno dorato. Questo Cristo è detto dei "Tre Volti", poiché egli ha tre espressioni differenti a secondo che lo si guardi da sinistra, da destra o di fronte. Nell'ingresso della sacrestia, lavabo in marmo dell 648 e nella sacrestia, splendida credenza del XVII secolo con 13 pannelli ornati da sculture barocche dell 648. Uscendo dal Duomo dal portale laterale, si passa davanti alla Porta Santa chiusa dai Papi dopo il giubileo dell 447. Il tesoro della Cattedrale è costituito da pezzi rari di oreficeria e di argenteria.

DAL CASTELLO DI LOMBARDIA AL CASTELLO VECCHIO

Via Roma sbocca davanti al Castello di Lombardia, uno dei più vasti castelli medioevali della Sicilia (più di 26.000 m2), composto da elementi bizantini, normanni e svevi. Questa fortezza di forma irregolare, non ha conservato che 6 delle venti torri originali. Nell'interno si trovano tre cortili. Il primo, detto di San Nicola, è occupato da un teatro all'aperto di 8.000 posti. lì secondo, detto Cittadella, serviva da rifugio ai paesani durante gli assedi. Nel terzo, il più interessante, si può vedere un oratorio rupestre sotterraneo e la torre Pisana, la più alta e la meglio conservata da dove si scopre un vasto panorama su tutta l'isola. Una strada panoramica che gira intorno alle mura del castello, conduce ad una roccia isolata detta Rocca di Cerere dove si trovava un tempio che, secondo Cicerone, ospitava una statua gigante della dea riprodotta sulle monete della città. Ritornando fino a Piazza Vittorio Emanuele, si potrebbe completare la visita della città seguendo la seconda parte di Via Roma, che va verso 5-O e conduce ad un giardino pubblico, su una collina dove si erge la Torre di Federico Il, chiamata più correntemente il Castello Vecchio. Federico Il fece costruire questa torre ottagonale sull'area di un edificio più antico (non si visita). AI pianterreno, un'apertura circolare serviva, forse, come ingresso ad un sotterraneo comunicante con il Castello di Lombardia. Sembrerebbe che questa piattaforma servisse da punto centrale per stabilire, nell'epoca araba, la ripartizione amministrativa della Sicilia in tre regioni: VaI di Noto, Valdemone e Valdimazara, che formavano le tre assi della Trinacria.

I DINTORNI DI ENNA 

Calascibetta, a 7Km. Disposta ad anfiteatro a 878 m. di altitudine, questo grosso paese ha conservato nel suo aspetto generale e nei suoi tipi umani tracce della sua origine araba. Non è che un succedersi di stradette, di scalinate e di piazzette da dove si scoprono bei panorami sulla campagna che la circonda e su Enna. Nella parte alta della città si erge la chiesa Madre (5. Pietro) fondata nell 340, ma interamente rimaneggiata in seguito. L'interno è ad arcate ogivali sostenute da colonne di cui la base è ornata con sculture di mostri. Nella sacrestia, ricco tesoro di abiti ed oggetti di culto. Nella Chiesa dei Cappuccini del XVI secolo, vicino al cimitero, Epifania, pala d'altare di F. Paladino (1613). Lago di Pergusa, a 10Km. Uscite da Enna per Via Pergusa e, al bivio delle strade di Catania e Agrigento, continuate dritto. Pergusa, piccolo centro di villeggiatura a 667 mdi altitudine, èsituata sulle rive di un lago di forma ovale. La leggenda vuole che Plutone vi abbia rapito Proserpina che raccoglieva narcisi sulla riva, circondata oggi da una strada riservata alle corse automobilistiche. La strada che si può imboccare doppia questo circuito ma non dà che delle brevi vedute del lago.

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