Analisi grafica
I grafici rappresentano un ottimo sunto di tutte caratteristiche basilari di una variabile statistica riuscendo a cogliere in maniera sintetica e semplice tutti i sui aspetti essenziali, dall’ordine di grandezza alla variabilità fino alla forma della distribuzione.
SOMMARIO
A partire dalla tabella di distribuzione delle frequenze si può costruire un grafico costituito da colonne affiancate tra loro detto istogramma delle frequenze. Come risulta dalla Fig.1 tale sistema di visualizzazione delle modalità di un fenomeno è estremamente efficace ed intuitivo.
Fig.1
Sull’asse delle ordinate possiamo trovare le frequenze assolute, come in questo caso, oppure le frequenze relative.
L’istogramma delle frequenze si può costruire a partire da qualsiasi variabile, quantitativa o qualitativa; chiaramente se essa è qualitativa categoriali l’ordine delle modalità nell’asse delle ascisse è ininfluente ai fini della comprensione del grafico.
Il grafico Boxplot (Fig.2) riassume in sé molte caratteristiche della forma della distribuzione di un fenomeno quantitativo.
Esso si basa sulla mediana, sul primo e terzo quartile, e sulla differenza interquartilica. Il boxplot consente di porre in chiara luce l’ordine di grandezza del fenomeno, la sua dispersione, la simmetria o asimmetria, la lunghezza della “code” della distribuzione e l’eventuale presenza di valori anomali con degli asterischi esterni al tratto delle code (non presenti in figura).
I punti di troncamento delle code si calcolano secondo le seguenti formule:
1. inferiore: il maggiore tra minimo valore osservato e (Q1-1,5 DI)
2. superiore: il minore tra massimo valore osservato e (Q3+1,5 DI)