Premessa

Il progetto, che si intende attuare, è mirato ad un recupero-restauro dell’edificio monumentale, denominato “La Galvagnina Vecchia”, sito in località Galvagnina del Comune di Moglia, ed identificato con i dati catastali: Foglio n° 9, mappale n° 9 del Comune di Moglia.

L’opera che si realizzerà, porterà alla originaria conformazione l’edificio monumentale e darà vita ad un’area, limitrofa allo stesso edificio, con sembianze più consone ad un monumento storico quale è “La Galvagnina Vecchia”.

Per fare ciò, oltre ad un notevole dispendio di forze, da impiegare per i lavori nello stabile in questione, si dovranno acquisire terreni e fabbricati a ridosso dello stesso.

Stato attuale

L’edificio monumentale “La Galvagnina Vecchia” è giunto sino ad oggi, superando problematiche di vario genere, tra cui interventi edili di diversa natura, prima come ridistribuzione di ambienti interni, poi come tentativi di restauro.

Attualmente, quindi, lo stabile si presenta con pianta simile ad un quadrato (21,70 m. x 22,09 m.), e si sviluppa su di un piano terra ed un piano primo, con cantine di non specificata natura e di difficile accesso.

L’ingresso all’edificio, è rivolto a sud, e porta ad un grande corridoio, dove dietro ai lati più lunghi sono contenute altre due stanze (per ogni lato), mentre sul lato più corto, è presente una porta che da accesso ad un grande salone, dove ogni lato più corto a sua volta porta ad altre due stanze (per ogni lato).

Al primo piano si accede per mezzo di due scale, una posta nello spigolo del fabbricato rivolto a sud/ovest, ed un’altra a nord/est.

Esiste una terza scala, posta a nord/ovest, che conduce ad un soppalco composto da due stanze sopra ad altrettante due stanze, che si trovano in fregio al lato più corto del grande salone.

Il primo piano è conformato come il piano terra, a meno delle due stanze poste a sud/ovest. Infatti, mentre a piano terra si trova un grande corridoio centrale con sul lato sinistro una stanza ed un vano scala a seguire, al piano primo il corridoio è stato diviso in due parti, la prima a pianta quadrata che rimane al centro della casa, la seconda, unita alla stanza che precede il vano scala, per formare una stanza di notevoli dimensioni a pianta rettangolare, con il lato maggiore rivolto a sud.

Le strutture dell’edificio sono in condizioni precarie, infatti le murature del perimetro e quelle dei muri centrali portanti sono ormai slegate, sono pure evidenti lesioni sulle murature dovute a cedimenti per sovraccarichi ed assestamenti di varia natura. Il cornicione del tetto è pericolante per quasi tutto il perimetro della casa. I solai di interpiano e la struttura del tetto non sono più in grado di sopportare sovraccarichi anche di lieve entità, ne dimostrano i crolli dislocati per tutta la casa.

I pavimenti al piano terra presentano notevole umidità che ne ha compromessa l’integrità, mentre al piano primo, in alcune stanze, è stato tolto ed accatastato in altri ambienti, senza catalogarlo per una successiva “riposa”.

“La Galvagnina Vecchia”, per alcuni tempi è stata pure “Scuola guida per figure edili”, ma proprio per questo, gli affreschi oggi visibili sembrano essere stati compromessi per colori e forme.

I serramenti sono ormai marciti, forse solo il portone di ingresso può essere recuperato.

In esterno, si nota un piazzale in mattoni, prospiciente la facciata rivolta a sud, ormai ricoperto da vegetazione, mentre a sud/est vi dovrebbe essere un pozzo, ma ormai vi è rimasto solo il foro nel terreno, ricoperto da ante di porte provenienti dalla casa in oggetto.

Stato di progetto

L’intervento prioritario sarà quello ad indirizzo statico, in quanto per alienare la possibilità di crolli, oggi fortemente presenti, si dovranno legare in più punti e ad ogni piano le murature perimetrali con quelle centrali portanti, riprendere con “cuci-scuci” murature, creare travi di cordolo per il tetto dopo aver ricucito tutto il cornicione perimetrale con staffature metalliche a pettine. Si ipotizza di dover intervenire sulle fondazioni per costatarne l’integrità ed eventualmente eseguire sottofondazioni, ripristinando nel frattempo per quanto possibile le cantine. Non si esclude, in questa fase, di dover staccare porzioni di affreschi, per poter intervenire in modo agevole sulle strutture, per poi, a lavori ultimati, riattaccare gli stessi nella giusta posizione.

La copertura dovrà essere completamente rifatta, in quanto l’attuale tetto presenta infiltrazioni in vari punti, e strutture di sostegno sottodimensionate e mal distribuite. Nel futuro tetto ligneo saranno inserite aperture a lucernario per dare luce al sottotetto, in corrispondenza del grande salone, in modo da renderlo usufruibile come eventuale biblioteca/sala di lettura.

Verranno rifatti tutti i serramenti, riproponendo sagome simili alle originarie, con vetri a termocamera.

Per i pavimenti saranno mantenuti gli attuali, per quanto possibile, rinfrescandone l’aspetto.

I soffitti a cassettoni saranno rinforzati strutturalmente e recuperati, si pensa quasi tutti, riportandoli agli antichi splendori.

Dovranno essere eseguite delle demolizioni, vale a dire saranno eliminate quelle superfetazioni eseguite in anni non propriamente storici, vale a dire tutte e tre le scale attualmente presenti nell’edificio, ed il soppalco posto a nord/ovest. A questo punto si ricostruirà la scala originaria dell’edificio, che dagli studi eseguiti in loco, è risultata essere stata dislocata nello spigolo del fabbricato posto a sud/est. Infatti i due locali, ora presenti in questo punto, mostrano affreschi con le medesime sembianze, tagliati in senso obliquo, con porzioni aventi forme semicircolari; inoltre il muro che divide il corridoio centrale con l’angolo del fabbricato di sud/est, contiene una grande apertura con arco a tutto sesto ora tamponata, che sarà quindi riaperta. Tutto questo quindi ha rivelato che i due locali di sud/est altri non erano l’antico vano scala dell’edificio che terminava con la copertura dell’estradosso dell’ultimo solaio a cassettoni del piano primo. Solo a posteriori, si presume nel700, forse con l’acquisizione della proprietà da parte dei nobili Galvagni, le rampe della scala furono coperte da volte a botte, con il sistema costruttivo dei “cannicci” intonacati ed affrescati, e quindi si spiegano gli affreschi a timpano semicircolare, riconducibili alla intersezione della volta a botte con la muratura di contorno. Lo studio dimensionale della scala, è stato approfondito riconducendo le attuali misure di altezza, lunghezza ed altezza di interpiano in braccia mantovane, in quanto unità di misura in uso al momento dell’edificazione dello storico edificio. Si sono trovate quindi misure con frazioni di braccio mantovano molto usate anche per altre costruzioni mantovane, come ad esempio il portale dei sette cieli della Concattedrale di Sant’Andrea oppure il San Sebastiano.

Gli affreschi dovranno essere tutti restaurati, in quanto degradati negli ultimi anni, chi a causa dell’umidità costantemente presente all’interno dell’edificio, chi per precedenti interventi poco felici. Vi sono pure alcune stanze dove ancora si devono riportare alla luce gli originari affreschi, in quanto ora ricoperti da colorazioni della fine dell’800 e primi del ‘900, vale a dire le stanze a piano terra poste a sud/ovest e quelle a nord/ovest dove ora vi è un soppalco che si demolirà per ridare l’originaria altezza ai locali.

Gli impianti che si andranno ad eseguire, sono quello elettrico e di riscaldamento. L’impianto di riscaldamento sarà eseguito sottopavimento, come pure quello elettrico, che per alimentare interruttori ed il sistema di illuminazione completamente a “piantane”, farà percorsi in esterno alle murature e sottobattiscopa.

Per ridare sembianze più consone ad un monumento storico quale è “La Galvagnina Vecchia”, si acquisiranno in un primo momento, a stretto ridosso dello stesso, terreni e fabbricati, ma che con programmazione ventennale si dovrebbero duplicare, per creare giardini di stampo benedettino, parcheggi, edifici/alloggio, ed un edificio contenente servizi igienici. Proprio quest’ultimo, per dare ad ogni piano dell’edificio storico un gruppo di servizi igienici, sia quindi a piano terra sia a piano primo, sarà collegato ad esso per mezzo di una passerella metallica con pareti e coperture in acciaio e cristallo, per dare trasparenza al manufatto. Dalla passerella di collegamento tra i servizi igienici e “La Galvagnina Vecchia” si potrà accedere ad una scala d'acciaio adibita ad uscita d'emergenza.

I percorsi esterni, saranno tutti in ghiaietto lavato, per mettere in maggior risalto il monumento, ed il piazzale in mattoni, prospiciente la facciata rivolta a sud, che sarà completamente recuperato.