TEORIA PRATICA
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Improvvisazione: dalla teoria alla pratica

La base delle forme tradizionali di improvvisazione è creare spontaneamente e suonare melodie costruite sulla successione di accordi di un brano. Al livello più semplice, le note che scegliete per improvvisare sono, in parte, suggerite dalla scala associata ad ogni accordo. Forme più avanzate di improvvisazione danno al musicista più libertà melodica e armonica, sia riducendo il numero dei cambi di accordo, sia rendendo le progressioni di accordi più ambigue dal punto di vista tonale, fino ad eliminare completamente queste strutture.

Sviluppo Melodico

Suonare melodicamente non significa necessariamente suonare in modo "gradevole", bensì con un senso di continuità tra le varie frasi. Dovete essere consapevoli anche dello sviluppo ritmico e armonico della vostra improvvisazione. Racchiudo tutti questi concetti nel termine "sviluppo melodico". E' un concetto difficile da insegnare ed è probabilmente l'aspetto dell'improvvisazione che richiede più creatività. Chiunque può imparare le relazioni tra accordi e scale, ma è quello che fate con questo bagaglio di conoscenze che determina il modo in cui suonate

Struttura dell'assolo

Dovete prestare attenzione al profilo del vostro assolo. Costruire un assolo può essere paragonabile al raccontare una storia. Si parte in modo semplice, si raggiunge il climax attraverso una serie di "colpi di scena", infine si chiude con una frase conclusiva. Questo esempio funziona in molte situazioni, tuttavia è auspicabile allontanarsi da questo schema di tanto in tanto. Potete iniziare il vostro assolo in modo più deciso, oppure concluderlo nel momento del climax, evitando la conclusione. L'importante è che possiate controllare la reazione emotiva che provocate in chi vi ascolta.

Ci sono alcuni espedienti molto comuni che possono essere utilizzati nel costruire un assolo. Uno dei più importanti è la ripetizione. Dopo che un solista ha suonato una frase spesso la ripete, o suona una variazione di essa. Spesso la frase, o la sua variazione, è suonata tre volte prima di passare a qualcosa di diverso. La variazione può consistere nel trasporre la frase, o nell'alterare note chiave al suo interno, per conformarla ad un nuovo accordo o scala. Oppure può consistere semplicemente nel comiciare la frase in un punto diverso della battuta, per esempio sul terzo accento invece che sul secondo. La stessa frase può essere alterata ritmicamente, suonandola più velocemente o più lentamente.

Legata all'idea di ripetizione è il concetto di domanda e risposta. Invece di ripetere la frase originaria, potete considerare questa come una "domanda" e farla seguire da una "risposta". Su molti strumenti è possibile aumentare l'intensità suonando più forte, più acuto, o più veloce; e ridurla facendo il contrario. Può essere efficace anche suonare ritmi complessi e sincopati. Tenere una nota lunga può generare intensità su molti strumenti. Una singola nota o una breve frase ripetuta più e più volte possono raggiungere lo stesso scopo. Sta al vostro giudizio decidere quando è abbastanza.

Costruzione della frase

La relazione tra accordi e scale non deve limitare né essere decisivo per la scelta delle note. La teoria è un semplice aiuto, un modo per mettere in relazione le vostre idee con la diteggiuatura sul vostro strumento, ma queste idee non devono essere imposte dalle scale. Ben pochi cantanti jazz fanno un uso estensivo delle scale, perché sono in grado di tradurre un'idea direttamente nella loro voce. Per questa ragione qualunque musicista deve esercitarsi ad improvvisare cantando, oltre che facendo pratica sullo strumento. Non importa se e quanto la vostra voce sia allenata, è sicuramente più naturale del vostro strumento, perciò troverete più facile sviluppare idee cantando che non tentando di suonarle. E' giusto notare che i cantanti possono avere dei limiti nel cantare idee armoniche complesse, perché non possono basarsi su esercizi di diteggiatura. Le scale possono realmente essere una fonte di idee, a patto che non sia l'unica