CAMBI ACCORDI
Home

Suonare sui cambi di accordo

Dopo che avrete preso confidenza con le associazioni tra accordi e scale, e su come sviluppare una linea melodica, potrete cominciare ad improvvisare sulle progressioni di accordi. Spesso gli accordi cambiano ad ogni battuta, ma un errore da evitare è di pensare ad un accordo alla volta. Dovete tentare di costruire frasi che fungano da collegamento tra un accordo e il successivo.

La terza e la settima sono le note più caratteristiche di un accordo, quelle che ne definiscono la sonorità. Se enfatizzerete queste note, ciò aiuterà le vostre frasi a sottolinearei cambi di accordo. Al contrario, enfatizzando le altre note della scala aumenterete la ricchezza armonica. Del resto potete usare anche note che nella scala non ci sono. Nel Bebop è spesso usata una tecnica chiamata "avvicinamento" (enclosure), nella quale la nota che si vuole raggiungere è preceduta da due note un semitono sopra e uno sotto. Questa tecnica richiama l'idea della nota di passaggio, ma nell'avvicinamento il cromatismo è usato per enfatizzare o ritardare una nota particolare, più che per collegare due note.

Esistono infinite progressioni di accordi, ma ci sono alcuni cambi di accordo particolari che troverete in gran parte delle progressioni su cui vorrete suonare. Se queste basi vi diventeranno familiari sarete sulla buona strada per poter affrontare qualsiasi sequenza di accordi in cui vi imbatterete. Per ottenere la maggiore fluidità possibile è opportuno esercitarsi sulle progressioni descritte più avanti in tutte le tonalità. Potete provare dei pattern specifici su queste progressioni, ma è molto più importante che sperimentiate il maggior numero possibile di idee su ogni progressione in ogni tonalità, in modo da poter poi improvvisare realmente su di esse, piuttosto che limitarvi a suonare i riff con i quali siete a vostro agio in una tonalità particolare.

Oltre a leggere e studiare questi concetti è utile ascoltare come queste tecniche sono state applicate da altri musicisti. I jazzisti più popolari degli anni '50 rappresentano un buon punto di partenza. Per fare qualche nome: Miles Davis, Clifford Brown, Sonny Rollins, John Coltrane, Cannonball Adderley, Art Pepper, Red Garland, Hank Jones, Herb Ellis, Joe Pass, Paul Chambers, Ray Brown. Qualsiasi album di quel periodo in cui figurino uno o più di questi musicisti è consigliato per imparare come suonare sui cambi di accordo.

ii-V

La progressione più importante nel jazz è il ii-V (che può o no risolvere sul I). All'interno di tantissimi brani troverete la progressione ii-V in diverse tonalità. Considerate ad esempio la seguente sequenza di accordi:

| Cmaj7 |  Dm7 G7 | Em7 | A7  | Dm7 | G7  | Cmaj7 |.

Ci sono tre progressioni ii-V. La seconda battuta è un ii-V nella tonalità di Do, sebbene non vi siano accordi di Do (I grado) nella terza battuta. Dalla terza alla quinta battuta abbiamo un ii-V-I nella tonalità di Re minore, e dalla quinta alla settima un ii-V-I in Do maggiore. Esistono diverse tecniche da utilizzare suonando su una progressione ii-V. Alcune di esse sono descritte più avanti.

Tonalità Maggiori

In una tonalità maggiore un ii-V-I consiste in un accordo di minore settima, un accordo di settima di dominante e un accordo di settima maggiore. Le scale da usare su questi accordi sono dunque i modi dorico, misolidio e ionico. Perciò in tonalità di Do maggiore userete le scale di Re dorico, Sol misolidio e Do ionico (Do maggiore) che, come avrete notato, sono tutti modi della scala di Do maggiore. Di conseguenza quando vi trovate su un ii-V-I in tonalità maggiore potete suonare la scala maggiore costruita sull'accordo di I grado lungo tutta la progressione. Ciò rende relativamente semplice la costruzione di frasi che portino da un accordo all'altro. Questo tipo di progressione, in cui le scale associate ad ogni accordo sono modi l'uno dell'altra, è una progressione diatonica. C'è da osservare che è sì facile costruire linee melodiche su una progressione diatonica, ma si corre il rischio di risultare monotoni, dal momento che si usano sempre le stesse sette note. E' possibile aggiungere qualche variazione utilizzando le altre scale associate con gli accordi, come ad esempio Re minore, Sol bebop dominante, Do lidio.

Il modo più comune di apportare delle variazioni ad un ii-V-I si ottiene alterando l'accordo di dominante (G7 nell'esempio precedente). Spesso l'alterazione è già specificata, ma anche se non lo fosse avete la libertà di modificare questo accordo. Sarebbe utile che il solista e l'accompagnatore suonassero le stesse alterazioni, ma non è sempre facile mentre si improvvisa, e comunque non è poi così importante.

In tonalità di Do potete sostituire l'accordo di G7 con un G7#11, un G7alt, un G7b9b5 oppure un G7+, tutti accordi che mantengono la funzione di dominante di Do (perché mantengono inalterate la terza e la settima, cioè Si e Fa), ma che implicano l'uso di scale diverse. Per esempio, se scegliete G7#11 la progressione diventerà Re dorico, Sol lidio dominante e Do ionico.

Un'altra alterazione dell'accordo di dominante è la sostituzione di tritono. Essa si ottiene usando al posto del V7 un accordo, sempre di dominante, costruito un tritono sopra. Sempre in Do, questo significa sostituire il G7 con Db7. Le ragioni teoriche che permettono questa sostituzione sono da ricercare nella terza e nella settima nota dell'accordo che, come è già stato ricordato, sono le due note più importanti nel definire il suono e la funzione armonica di un accordo. Se analizzate l'accordo di Db7 noterete che è formato da Reb, Fa, Lab e Si, che sono rispettivamente la quinta diminuita, la settima, la nona minore e la terza maggiore dell'accordo di G7. La terza e la settima di G7 (Si e Fa) diventano la settima e la terza di Db7. Perciò Db7 è molto simile a G7b9b5 sia nel suono sia nella funzione. Inoltre la risoluzione di Db7 su Do nel basso è molto forte, funzionando come nota di passaggio.

Una volta fatta la sostituzione tra i due accordi potete suonare qualunque scala associata all'accordo di Db7, ottenendo per esempio una progressione di Re dorico, Re bemolle misolidio e Do maggiore. Usando una scala diversa dalla misolidia otterrete risultati sorprendenti: provate la scala di Re bemolle lidio dominante, che comporta l'uso di Db7#11. Vi suona familiare? Dovrebbe, perché Re lidio dominante e la scala di Sol alterata sono entrambi modi della scala di La bemolle minore melodica. Quando suonate su Re bemolle lidio dominante state suonando frasi compatibili anche con Sol alt. Viceversa, Re bemolle alt e Sol lidio dominante sono entrambi modi della scala di Re minore melodica, e sono quindi intercambiabili. Infine, le scale di Re bemolle e Sol diminuite semitono-tono sono uguali, come uguali sono le rispettive scale a toni interi. Per tutte queste ragioni la sostituzione di tritono è così efficace.

Tonalità minori

La progressione ii-V in tonalità minore in genere non ha il problema di suonare troppo diatonica. Dal momento che la scala minore armonica è normalmente usata per generare progressioni di accordi in tonalità minore, il ii-V in La minore potrà avere la seguente forma:

| Bm7b5  E7 | Am-maj7 |.

Se costruissimo un accordo di nona sul E7, vedremo che il Fa naturale della scala di La minore armonica genererà un accordo di E7b9. Senza alterazioni particolari questa progressione comporterà l'utilizzo di Si locrio, Mi diminuito semitono-tono e La minore melodica. Queste scale sono già sufficientemente varie e ulteriori alterazioni non sono necessarie.

Molte delle tecniche viste per le tonalità maggiori sono comunque applicabili anche a quelle minori. Possiamo usare la scala minore melodica o armonica costruita sull'accordo di fondamentale, oppure la scala maggiore bebop costruita sul relativo maggiore, lungo tutta la progressione; possiamo usare una variazione dell'accordo di E7, come E7alt, E7+, o E7sus; possiamo applicare la sostituzione di tritono a favore di Bb7; e così via. E' possibile anche sostituire l'accordo sul ii grado, per poter usare ad esempio la scala locria #2, o sotituire il Bm7b5 con un normale accordo di Bm7, laddove il Fa diesis trova la sua giustificazione nella scala di La minore melodica e non più in quella armonica. Se volessimo suonare un accordo di nona, il Do naturale di La minore melodica comporterebbe un Bm7b9, e di conseguenza la scala frigia di Si. Potremmo peraltro trasformare l'accordo sul ii grado da minore in maggiore, ottenendo un B7, più esattamente un B7alt, che contiene il Re naturale (2° aumentata) dell'accordo di Bm7. Un'ulteriore possibilità è l'alterazione dell'accordo sul I grado: lo possiamo sostituire con un semplice Am7, e usare una delle scale associate con questo accordo, come La minore, La frigio, La pentatonica minore ecc.

Il Blues

Nella sua forma originale, spesso molto usata nel rock e nel R&B, il blues consiste di soli tre accordi: l'accordo di I, di IV e di V grado. La progressione base del blues è la seguente:

|| I  | I  | I | I |          che,        || F  | F  | F | F | 
 | IV | IV | I | I |   in tonalità di Fa,  | Bb | Bb | F | F |
 | V  | IV | I | I ||       diventa:       | C  | Bb | F | F ||.

Gli accordi generalmente sono tutti di settima di dominante, tuttavia non hanno la funzione armonica tradizionale di tale accordo, cioè non risolvono sulla tonica. La scala blues di Fa può essere utilizzata per improvvisare su tutta la sequenza. Il Blues può essere suonato in tutte le tonalità, ma nel jazz le tonalità usate più frequentemente sono Fa, Si bemolle e Mi bemolle, mentre nel rock si preferiscono di solito Mi, La, Re o Sol. Questa differenza è dovuta principalmente all'intonazione degli strumenti. Gli strumenti tipici del jazz come la tromba o i vari tipi di sax sono generalmente in Si bemolle o in Mi bemolle, e ciò vuol dire che una nota indicata come Do su questi strumenti sarà in realtà un Si bemolle o un Mi bemolle. Per questa ragione la musica scritta per questi strumenti viene trasposta. La chitarra, strumento tipicamente usato nel rock, è accordata in modo da preferire le tonalità che contengono diesis. In un contesto jazz l'uso della scala blues sui tre accordi di base può ben presto risultare monotono. A partire dall'era dello Swing, e in modo più evidente con l'avvento del Bebop, i jazzisti cominciarono ad apportare delle modifiche a questa formula così semplice. L'adattamento della progressione blues più comune, considerato lo standard per le jam session è il seguente:

|| F7   | Bb7  | F7   | F7    |
 | Bb7  | Bb7  | F7   | D7alt |
 | Gm7  | C7   | F7   | C7    |.

Questa progressione offre una più ampia gamma di scale possibili. Per esempio, le battute 8 e 9 formano un V-i in Sol minore e le battute 9-11 sono un ii-V-I in Fa.

L'idea di aggiungere progressioni ii-V al Blues rende possibili ulteriori modifiche. Per esempio:

|| F7     | Bb7    | F7        | Cm7   F7    |
 | Bb7    | Bdim   | F7        | Am7b5 D7alt |
 | Gm7    | C7alt  | F7  D7alt | Gm7   C7alt |.

Questa particolare progressione è molto comune nel Bebop e negli stili successivi. Da notare il ii-V-I in Si bemolle delle battute 4 e 5, il ii-V-i in Sol minore delle battute 8 e 9 e il V-i in Sol minore delle battute 11 e 12. Notate anche l'accordo diminuito della sesta battuta: questo accordo funziona da sostituto dell'accordo di settima di dominante, infatti sia Bdim sia Bb7b9 condividono la stessa scala di Si bemolle diminuita semitono-tono . Questa stessa sostituzione può essere applicata nella seconda metà della battuta 2.

Si possono ottenere altre variazioni attraverso la sostituzione di tritono. Per esempio può essere suonato un Ab7 al posto del D7alt nella seconda parte della battuta 8. Questo Ab7 può a sua volta essere modificato, per esempio diventando un Abm7. Un'altra sostituzione frequente è il A7alt al posto di F7 nella battuta 11. Questo è possibile perché i due accordi hanno diverse note in comune, inclusa la tonica (Fa) e perché l'accordo di A7alt è parte del II-V-i (con D7alt e Gm7) che segue.

Charlie Parker portò questo tipo di sostituzioni all'estremo in "Blues for Alice". La progressione degli accordi è la seguente:

|| Fmaj7  | Em7b5 A7b9 | Dm7   G7    | Cm7   F7  |
 | Bb7    | Bbm7  Eb7  | Am7   D7    | Abm7  Db7 |
 | Gm7    | C7         | Fmaj7 D7alt | Gm7   C7  |.

Rhythm Changes

Il brano "I Got Rhythm" di George Gershwin è la base di una delle progressioni di accordi più popolari dell'era Bebop, seconda solo a quella del Blues. Questa progressione viene generalmente indicata col termine "rhythm changes". Come visto per la progressione Blues, anche sui rhythm changes si possono applicare numerose modifiche. Molti dei pezzi basati su questa progressione sono suonati in tonalità di Si bemolle, e a tempi molto veloci, spesso sopra ai 200 battiti al minuto, Questi brani hanno una struttura a 32 battute di tipo A A B A basata sul seguente schema:

A || Bbmaj7 G7  | Cm7    F7  | Bbmaj7 G7 | Cm7   F7  |
   | Fm7    Bb7 | Ebmaj7 Ab7 | Dm7    G7 | Cm7   F7  ||


A || Bbmaj7 G7  | Cm7    F7  | Bbmaj7 G7 | Cm7   F7  |
   | Fm7    Bb7 | Ebmaj7 Ab7 | Cm7    F7 | Bbmaj7    ||


B || Am7        | D7         | Dm7       | G7        |
   | Gm7        | C7         | Cm7       | F7        ||


A || Bbmaj7 G7  | Cm7    F7  | Bbmaj7 G7 | Cm7   F7  |
   | Fm7    Bb7 | Ebmaj7 Ab7 | Cm7    F7 | Bbmaj7    ||


I rhythm changes contengono molte progressioni ii-V. Qualunque alterazione standard descritta per il ii-V può essere applicata a questa sequenza. Molti brani contengono piccole modifiche alla progressione di base, specialmente nelle ultime quattro battute della sezione A. Una delle più comuni è la sostituzione del secondo accordo di G7 con Bdim; un'altra è la sostituzione del quinto accordo di Bmaj7 con Dm7. Quest'ultima consiste nel sostituire un accordo di primo grado (maggiore) con uno di terzo grado (minore), poiché i due accordi hanno tre o quattro note in comune e le rispettive scale differiscono di una sola nota. Inoltre, il Dm7 e il G7 che lo segue formano un ii-V in Do minore, perciò è una sostituzione armonicamente molto efficace.

Coltrane Changes

John Coltrane, grazie a brani originali come "Giant Steps" e "Countdown" contenuti nell'album "Giant Steps" e arrangiamenti di standard come "But Not for Me" sull'album "My Favorite Things", è diventato famoso per l'uso di una particolare e complicata progressione, che prende il nome di Coltrane changes. La caratteristica principale dei Coltrane changes è il movimento di tonalità per terze maggiori. Lo schema di "Giant Steps" è il seguente:

|| Bmaj7  D7  | Gmaj7  Bb7 | Ebmaj7    | Am7   D7   |
 | Gmaj7  Bb7 | Ebmaj7 F#7 | Bmaj7     | Fm7   Bb7  |
 | Ebmaj7     | Am7    D7  | Gmaj7     | C#m7  F#7  |
 | Bmaj7      | Fm7    Bb7 | Ebmaj7    | C#m7  F#7  ||

 

Il primo centro tonale è Si, poi Sol, poi Mi bemolle, poi il pezzo continua a ruotare attorno a queste tre tonalità, che distano una terza maggiore l'una dall'altra.

Coltrane sviluppò questa idea in diversi modi. Per esempio la utilizzò in sostituzione di una normale progressione ii-V. Gli accordi di "Countdown" sono vagamente ispirati a quelli di "Tune-Up" di Miles Davis. Le prime quattro battute di quest'ultimo sono:

  | Em7    | A7         | Dmaj7     | Dmaj7 |,

cioè un normalissimo ii-V-I in Re maggiore. Le prime quattro battute di "Countdown" sono:

  | Em7 F7 | Bbmaj7 Db7 | Gbmaj7 A7 | Dmaj7 |.

 

Coltrane parte con lo stesso accordo minore sul secondo grado, poi modula all'accordo di dominante settima un semitono sopra. Da qui comincia il circolo di terze maggiori, dalla tonalità di Si bemolle a quella di Sol bemolle e infine a Re bemolle. Le successive quattro battute sono armonicamente uguali, ma si basano su un ii-V in tonalità di Do; le successive quattro sono invece in tonalità di Si bemolle.

Improvvisare sui Coltrane changes può essere complicato, dal momento che il centro tonale cambia così spesso, per questo non potrete limitarvi a suonare una singola scala diatonica lungo le varie battute. Questi pezzi sono generalmente eseguiti con tempi veloci, ed è facile cadere nella trappola di suonare dei semplici arpeggi che evidenzino gli accordi. Dovete sforzarvi, quando improvvisate su una progressione complessa come questa, di privilegiare l'aspetto melodico del vostro assolo.